Roma, 19 mag. – In un mondo alimentare in cui sono enormi le differenze di accesso e distribuzione degli alimenti, con impatti negativi non solo sulla salute e sull’economia ma anche sull’ambiente, la strada verso un sistema equo e sostenibile passa anche e soprattutto attraverso la scelta degli alimenti che consumiamo, e riguarda l’utilizzo delle risorse naturali impiegate per produrli con il sistema agroalimentare che porta il cibo fino a noi, o che finisce per scaricarlo direttamente nel bidone della spazzatura
Su questi temi esce il 26 maggio per Castelvecchi “L’insostenibile pesantezza dello spreco alimentare. Dallo spreco zero alla dieta mediterranea”, il nuovo saggio dell’agroeconomista Andrea Segrè, fondatore del movimento spreco zero: un impegno portato avanti pionieristicamente nell’ultimo ventennio, prima attraverso Last Minute Market spin off dell’Università di Bologna e riferimento europeo per la prevenzione e il recupero a fini caritativi degli sprechi di cibo, e attraverso la campagna pubblica di sensibilizzazione Spreco Zero fino alle indagini dell’Osservatorio Internazionale Waste Watcher sulla promozione di una dieta sana e sostenibile come la Dieta mediterranea.
L’anteprima di presentazione del libro è in programma oggi, dalle 17.30 nello spazio Der Mast di Brescia (via Carducci), nell’ambito degli eventi per “Agenda Brescia 2030” promossi dal quotidiano Bresciaoggi con il Gruppo Athesis
Per l’occasione Andrea Segrè dialogherà con il maestro pasticciere Iginio Massari di “Cucina a impatto zero: qualità e creatività, dal negozio al frigo, alla tavola”
“L’insostenibile pesantezza dello spreco alimentare. Dallo spreco zero alla dieta mediterranea” è una summa -con le tabelle del Rapporto Waste Watcher 2022- delle ricerche portate avanti da Andrea Segrè anche in tempo di pandemia e adesso con la ripresa: tutte sostanziate da una grande quantità di dati scientifici. Il patto degli italiani col cibo è forse una delle conquiste più significative del lockdown della primavera 2020 e dei mesi invernali di distanziamento: si spreca ancora, ma in quantità minori
“Tuttavia, oggi che le disparità alimentari mondiali sono aumentate come conseguenza dell’emergenza pandemica e sono destinate a peggiorare a causa del conflitto fra Russia e Ucraina- spiega Segrè- è quanto mai importante sviluppare la nostra coscienza alimentare e impegnarsi nel concreto affinché l’alimentazione sana e sostenibile diventi un diritto fondamentale per tutti gli abitanti della terra. Lo spreco domestico in Italia vale sette miliardi di euro nel 2022 (Waste Watcher International/Campagna Spreco Zero). E questa cifra, quasi mezzo punto di Pil, è ‘solo’ il valore economico dei beni che acquistiamo e poi non consumiamo. Il piatto è servito, molto dipende da noi stessi. Cominciamo subito”.
Francesca Romana Cristicini