Al Teatro dell’Opera di Roma, inaugurato da re Vittorio Emanuele III, da Benito Mussolini dux e da Lodovico Spada Potenziani, senatore del regno d’Italia, nel giugno del 1927, c’è stato l’incontro serale tra amici della lirica e del pubblico, nella sera del 28 novembre 2022, per omaggiare la soprano bulgara Raina Kabaivanska e la sua fulgente carriera professionale.
La soprano bulgara Raina Kabaivanska
Accanto alla divina i suoi allievi migliori, professionisti ed appassionati del bel canto: Vittoria Yeo, Veronica Simeoni e la potente voce di Andrea Carè.
Da sx della foto il M° Paolo Andreoli, Vittoria Yeo, Andrea Carè, Raina Kabaivanska, Veronica Simeoni
I cantanti si sono alternati nei cavalli di battaglia della signora Raina Kabaivanska: “Casta Diva” da Norma di Vincenzo Bellini cantata per l’occasione da Vittoria Yeo e diretta dal M° Paolo Andreoli; “Amour! Viens aider ma faiblesse” da Sansone e Dalila di Camille Saint-Saëns offerta da Veronica Simeoni; “Oh figli … Ah, la paterna mano” da Machbeth di Giuseppe Verdi, cantata e interpretata da Andrea Carè; “Duetto dei fiori” da Madama Butterfly di Giacomo Puccini, dalle voci armoniose di Vittoria Yeo e Veronica Simeoni; “Ah! Ah! Je vais mourir … Adieu fière cité” da Les Troyens di Hector Berlioz; “Nel dì della vittoria … Vieni! T’affretta” da Macbeth di Giuseppe Verdi, cantata con piglio da Vittoria Yeo; “Niun mi tema” da Otello di Giuseppe Verdi dalla maschia voce di Andrea Carè e, a concludere gli intermezzi, “Già nella notte densa” da Otello di Giuseppe Verdi, la liaison d’amour tra Desdemona, Vittoria Yeo ed il suo amore Andrea Carè. Alla domanda “chi è per voi Raina?”, decisi hanno risposto: “Una mamma!”
Da sx Veronica Simeoni, Raina Kabaivanska, Vittoria Yeo.
Vestiti di Roberto Capucci
Ricorda l’artista, poiché di un’artista si parla quando è la regina del palcoscenico Raina Kabaivanska di cui si sta parlando che: “Sono passati tanti anni dal mio debutto e non sembra affatto. Ma è normale sia così. In teatro il tempo si ferma e rimane sospeso in una eterna illusione.” In effetti è proprio quell’Illusion comique della quale parlava Pierre Corneille. La signora, nata il 15 dicembre degli anni Trenta a Burgas, Bulgaria, nella sua spontaneità, disponibilità e trasparenza che solo i grandi offrono agli “amici” ha raccontato episodi del suo arrivo in Italia; da quando in Bulgaria riuscì a captare tramite la radio, una voce che la stregò, era la voce di Maria Callas e grazie a quella voce riuscì ad arrivare, con solo due valigie, una stracolma di cibo, a Milano, alla Scala, dove le venne affidata l’apertura di una stagione lirica. Per niente imbarazzata, debuttò … e da lì gli inviti di concerti al Metropolitan di New York, a Londra, ed in altri teatri del mondo. Successi strepitosi e paghe da sogno!
Milano, Venezia, Roma, Napoli, Palermo ed il pubblico entusiasta della sua elegante presenza, della sua magnifica voce propria e tipica della sua fisicità.
La sua manager, Adua Veroni, ha ricordato che fu proprio lei a renderla famosa, chiedendole di far parte della sua scuderia, dandole, soggiunge Raina, solo il dieci percento, tipico riscontro di chi rappresenta gli artisti. Applausi da platea, palchi e loggione mentre solo due persone restavano in silenzio: la figlia, Francesca, e il marito, Franco Guandalini, regista di teatro e farmacista.
Raina Kabaivanska veste Capucci
Gli abiti sono del mitico stilista Roberto Capucci, amante dell’Oriente dando una rimembranza all’opera di Giacomo Puccini. Un regalo inaspettato all’artista omaggiata è stata la proiezione, tratta dall’archivio Rai, dell’opera di Franz Lehár “La vedova allegra”, Anna Glawari, interpretata da una giovane ed elegante Raina Kabaivanska, nel brano Vilja. È stata una serata memorabile insieme a Francesco Giambrone, sovrintendente del Teatro dell’Opera di Roma, Fabio Ceppelli, editore, autore ed assemblatore del libro Raina Diva, Carlo Fontana, direttore teatrale, politico e critico teatrale, Dino Villatico, specializzato in studi musicali e di storia della musica. Serata condotta da Pino Strabioli e, al giro pagina del M° Paolo Andreoli, Santino Fiorillo.
Grazie al coraggio editoriale di SM Scripta Maneant, libri come opere d’arte, Raina Diva apre la serie dei libri di prestigio che da soli, arredano il nostro angolo di lettura. È una vera opera d’arte che fa invidia ai libri prestigiosi d’arte e letteratura, di Franco Maria Ricci.
Giuseppe Lorin