Troppo difficile capire cos’è/ma penso che un ospite arrivi per me. Dove potrebbe portarti il vento se decidessi di ascoltarlo? Lungo quali sentieri nascosti e inaspettati potrebbe condurti, se ti affidassi a lui? C’è un vento per ogni stagione. E c’è un vento per le stagioni dell’anima… La storia di una madre e di una figlia, Tracey e Shannon, prende avvio sulla costa occidentale irlandese di qualche decennio fa e, attraversando le contee del Clare e di Limerick, giunge alla Londra dei giorni nostri. Una storia delicata, emozionante, fatta di segreti e rivelazioni, allontanamenti drammatici e ritrovamenti inaspettati: un lungo viaggio in più vite dove reale e immaginario si sovrappongono e si intrecciano.
Il romanzo parte con una caratterizzazione decisa del set. Il lettore si trova fin da subito sulle coste irlandesi, sul bordo di un precipizio. La presunta suicida è Tracy, giovane donna, la cui realtà un giorno viene sconvolta da una rivelazione improvvisa.
Tracy, essendo il personaggio cardine del romanzo, per tutta la narrazione mantiene una certa importanza. Il lettore potrà scandagliare in maniera profonda, momenti intensi della sua infanzia, per poi passare alla giovinezza, fino alla fine, in preda a momenti intensi di riflessioni e strade da prendere.
Uno degli argomenti principali del romanzo è l’assenza della figura genitoriale. L’uomo, in preda a vizi scottanti, come l’alcool e le donne, per molto tempo resta lontano dal nido familiare, riducendo i rapporti con loro a meri bisogni essenziali, e chiacchierate fugaci. La figura paterna, raccontata dall’Albertini, è burbera e fredda, incapace di provare reali emozioni, incentrato solo su sé stesso e i propri bisogni. Né dà prova l’imposizione data a Tracy di studiare pianoforte, quanto piuttosto di seguire le proprie passioni per la scrittura e il disegno. L’uomo, sapientemente descritto dall’autrice, non tiene conto delle ambizioni filiali, e anzi sembra disprezzarne l’estro creativo. Anche la sua presenza, agli occhi dell’uomo, sembra un grosso fardello da portarsi dietro, scevro da ogni istinto paterno. A dare man forte a tali caratteristiche, è senz’altro la rivelazione che sconvolgerà Tracy, portandola sul punto di morte. L’uomo ammette, insieme a Martha, ad alta voce, di essere in qualche maniera colpevole della morte di sua madre. Da qui, l’arco narrativo si spezza, cambiando del tutto scenario.
Isabel, personaggio positivo della storia, è stata per molti anni la tata di Tracy. Lei è un personaggio buono, che in qualche maniera sopraggiunge al vuoto materno, diventando di fatto culla e affetto per chi purtroppo ne è stato prematuramente privato. Sarà grazie alla fuga da Isabel, che Tracy potrà conoscere per la prima volta il batticuore collegato all’amore.
L’amore tra i due è intenso e appassionante, fitto di amorevoli dialoghi, in cui il lettore potrà ritrovarsi, compiendo profonde riflessioni su sé stesso e la vita. I due sembrano condividere, in qualche maniera uno stesso destino, fatto di vuoti e di persone andate via.
Il testo dell’Albertini, diviso in tre parti, è ricco di flashback, in una storia frammentata che verso la fine ha tutta la consistenza di una realtà ben scritta. Di grande importanza la frase “un ospite arrivi per me”, ripetuta più volte lungo la narrazione, da diversi personaggi. Essa assumendo la ridondanza di una filastrocca magica, sembra in qualche maniera unire chi senza volerlo si era allontanato.
Un testo emozionante, dove lettere del passato, incontri sconosciuti che cambiano il corso delle cose, e il ritorno in Irlanda, finalmente in due, accompagna il lettore in un romanzo dove l’emozione padroneggia su tutto.
Un testo unico, dove il vento, soffia, e travolge ogni cosa.
Editore: Rizzoli
Genere: romanzo rosa
Numero di pagine: 236
Anno di pubblicazione: seconda edizione 2022