Cadute le rigide imposizioni governative dell’imperatore Tiberio, succeduto al Cesare Ottaviano Augusto, l’avvento di Caligola imperatore dal 37 al 41 d.C., faceva sentire il popolo romano vendicato e libero. Gaio Giulio Cesare Augusto Germanico, Caligola, era il figlio dell’amato generale Germanico e dell’umiliata Agrippina Maggiore. Il partito dei germanici aveva vinto la sua lunga battaglia e il giovane Caligola, il piccolo Caliga, dal tipo di calzari preferiti da adolescente, era imperatore. Un principe di venticinque anni aveva nelle sue mani il mondo e riscattava la madre e i fratelli. Uomini, donne e bambini, per fargli festa, avevano indossato gli abiti migliori, mentre il Senato rifiutava gli onori divini al sovrano appena scomparso e ordinava nientemeno di radere al suolo le dodici ville di Capri per vendicarsi dell’isola e dell’imperatore che gli avevano sottratto il potere. La Corte Imperiale gioiva, le donne erano più felici, libere da ogni costrizione e dal timore di essere processate per immoralità. Soprattutto le numerose principesse dei Giulii e dei Claudii sentivano di poter tornare a vivere in un clima di splendori e di scandali nuovi, con Caligola, il nuovo imperatore che dava esempio nell’intimità della sua Corte delle follie che gli balenavano nella mente. Caligola era l’esatto contrario di Tiberio: non aveva nulla di romano, si ricopriva di abiti di seta, alcune volte nella moda greca ed altre volte nelle fogge egizie, alcune volte portava la barba dorata altre volte indossava la corazza di Alessandro, il grande macedone. Poi, nell’alternanza dei suoi travestimenti era Venere o Osiride. Presto i romani cominciarono a rimpiangere Tiberio, nell’eterna altalena della storia.
Gennaro Duccilli è Caligola
Una nuova rievocazione del personaggio Caligola, il “mostro”, ci viene offerta dalla Compagnia del Teatro della Luce e dell’Ombra diretta da Gennaro Duccilli che il 13, 14 e 15 aprile 2023 è al Teatro Ghione in via delle Fornaci 37, qui a Roma.
Drusilla sorella e moglie di Caligola è Angelica Duccilli
Gennaro Duccilli, ci sono differenze tra le altre tue regie del Caligola, dopo la storica prima del 2009?
Sinceramente, l’unica differenza rispetto alle altre messe in scena è che questa storia è ambientata sul lago di Nemi, che lo spettatore deduce da alcuni elementi essenziali come il cielo che si rispecchia nelle acque del lago, raffigurazione che appare dietro la grande nave imperiale.
Infatti in questa messa in scena fa spicco la suggestiva scenografia dove a sipario aperto si ammira la silhouette di una nave. Chi è l’autore di questa apparizione da sogno e di che si tratta?
Sì, è una delle tre navi-tempio ritrovate a Nemi dove l’imperatore Caligola celebrava, in vesti di faraone e nelle sembianze di Osiride i riti isiaci e la sorella Drusilla, era la divinità personificata Iside, la magnifica. Cleopatra e Marco Antonio si erano uccisi nel 30 a.C. Storicamente la grande nave imperiale era dislocata sulla riva settentrionale del lago. Tutto avveniva nel lago in un unico abbraccio simbolico tra il manto celeste e l’acqua tra l’azzurro e il verde delle sue alghe, in ricordo dello sfaldamento delle carni della sua amata sorella Drusilla. È un abbraccio simbolico. Ormai Caligola è solo un uomo disperato e in sofferenza che vuole diventare maschera perché dietro una maschera si può nascondere qualsiasi sofferenza. È la tragedia dell’essere privato del suo unico riferimento affettivo e che vuole, a qualsiasi costo, riportare in vita. La grande nave è pronta per salpare verso altri lidi, basta aspettare il momento magico! L’autore della scenografia è Sergio Gotti, un’artista completo e importante nel contemporaneo attuale. È il vero scenografo che interpreta e realizza le esigenze del regista. Non si può fare a meno delle sue scenografie poetiche e fantastiche.
Nei tuoi progetti futuri è contemplato qualche successore di Caligola?
Dopo quattordici anni di Caligola sinceramente, con tutto l’amore che ho per quel ruolo, ho progetti diversi. Un’idea martellante è quella di interpretare Cyrano de Bergerac, ispirato alla figura storica di Savinien Cyrano de Bergerac, uno dei più estrosi scrittori del seicento francese, precursore della letteratura fantascientifica; ma anche il Capitano Achab, il personaggio immaginario del romanzo Moby Dick, creato da Herman Melville, e perché no Il fantasma dell’Opera scritto da Gaston Leroux che tratta di eventi storici all’Opera di Parigi durante il diciannovesimo secolo dove si parla anche dell’uso dello scheletro di un ex allievo di balletto. Od anche un progetto di portare la mia compagnia al teatro greco di Siracusa dove metterei in scena una moderna Medea o, il Tieste o l’Edipo Re o l’Antigone o, perché no, le Metamorfosi di Ovidio.
Caligola e Cesonia interpretata da Eleonora Mancini
Lo spettacolo ha un cast di oltre 15 attori, le suggestive scenografie sono opera dell’artista Sergio Gotti, il “Caligola”, per la regia di Gennaro Duccilli, ha rappresentato l’Italia in Spagna, riscuotendo uno straordinario successo di pubblico e di critica, nei due Festival internazionali di Italica (Siviglia) e di Baelo Claudia (Cadice). Con questo spettacolo si è celebrato il centenario della nascita di Albert Camus e a Roma, è stato rappresentato a Castel Sant’Angelo nell’ambito della manifestazione “Notti d’estate a Castel Sant’Angelo”; ha partecipato, in occasione del Bimillenario della nascita di Caligola, nell’Anfiteatro Festival, Anfiteatro romano di Albano, e nello storico Festival Internazionale delle Ville Tuscolane.
Un suggerimento che do ai lettori è di affrettarsi a vedere il fantastico Caligola in scena al Teatro Ghione il 13, 14 e 15 aprile, interpretato da Gennaro Duccilli e dalla sua compagnia!
Giuseppe Lorin