Gerald Moroder e le sue scultue sottili che sembrano smaterealizzarsi nello spazio circostante.
Costituite della stessa roccia rossa di porfido del Monte Rasciesa, alle cui pendici sorge Ortisei, Trentino Alto Adige.
Attenta la sua ricerca dei materiali di terra posti in primo piano, quasi privilegiati per la loro intatta forza d’urto con l’immagine della realtà e dell’uomo.
La terra, la pietra, l’impasto di legno, Gerald vuole fare un’esperienza ogni volta diversa, pervaso dagli umori che si possono raccogliere dentro la natura produttiva del suo esistere.
Ed è proprio attraverso queste materie antiche che si ostina a cercare una configurazione che corrisponda al senso di una frattura con il mondo, o di una ferita, o di una lacerazione con l’esistente…
Un “sottile” che colma l’anima.
Giuliano Borgna