Al Palazzo della Cancelleria, nel centro storico di Roma (oggi proprietà del Vaticano e sede di alcuni Tribunali), sino al 30 marzo è visibile, a ingresso libero, la mostra “Riflessioni”: personale dell’artista giapponese Katsu Ishida. Mostra organizzata dall’ associazione “Tota Pulchra”: che, nata nel 2016, fa un importante lavoro di ricerca di nuovi talenti nell’arte, valorizzando la funzione dell’arte come mezzo di diffusione del messaggio cristiano, canale espressivo anche dei sentimenti popolari e mezzo di progresso sociale.
Ishida, divenuto, in pochi anni, famoso in tutto il mondo, ha vinto undici premi in Giappone e ha già esposto in circa ottanta mostre internazionali. Pittore e fotografo, sviluppa da tempo una filosofia creativa che vuol essere trait d’union tra l’arte contemporanea occidentale e quella tradizionale orientale (indirizzo, questo, tipico del resto di molte correnti artistiche orientali in generale, dai pittori russi emersi già negli anni della Perestrojka a quelli cinesi di oggi, piu’ volte esposti, negli ultimi anni, al Vittoriano e alla Sovrintendenza al Polo Museale del Lazio).
Ma l’arte di Ishida si caratterizza per una personalissima forza creativa che la differenzia da tante altre espressioni pittoriche giapponesi, sia odierne che dell’ Otto- Novecento ( Hiroshige anzitutto,con le sue celebri onde marine in tempesta). Perchè – come si può vedere nei tanti dipinti, disegni e anche collages esposti alla Cancelleria – l’ispirazione di questo maestro (che usa prevalentemente il bianco e nero, con poche incursioni in altri colori, come anzitutto il rosso), raffigurando paesaggi, ritratti, scene, specialmente, tra il postmoderno e l’apocalittico, con grovigli di corpi umani, riesce a coniugare insieme suggestioni di Picasso e del Michelangelo del “Giudizio universale”, dell’espressionismo tedesco e persino dell’ arte primitiva africana.
La Sala dei Cento Giorni all’interno del Palazzo della Cancelleria (così chiamata non per riferimenti…napoleonici, ma perchè Giorgio Vasari, il celebre artista e storico dell’arte, per affrescarla interamente -circa 300 mq, il suo ciclo di affreschi più esteso – ricevette l’ordine di impiegarci al massimo cento giorni) ha ospitato ultimamente la presentazione al pubblico e alla stampa del nuovo catalogo appunto di Ishida. Presentato da Mons. Gervais,. Presidente di “Tota Pulchra”: che ha ricordato anche le innovazioni tecniche apportate dall’artista giapponese.
La pittura dell’ estremo Oriente, infatti, storicamente avviene non sui tela o legno come in Occidente, ma soprattutto su carta. La particolarità di Ishida è quella di stampare le sue foto su una carta che produce lui stesso (come fa, del resto, anche per pennelli ei inchiostri). «La carta Lokta che produco – spiega l’artista – è di una qualità particolare, di tradizione nepalese. Per farla utilizzo essenze vegetali, frutti, radici e cortecce di piante, alberi e arbusti himalayani. Una tecnica che ho appreso a Kathmandu con David Kun, ora scomparso; un personaggio straordinario, legato alla famiglia reale nepalese. Con lui abbiamo fondato delle scuole – ventuno per l’esattezza – e una factory per tramandare questa tecnica quasi perduta, usata nell’antichità per scrivere i Mantra e i Sutra Buddhisti. (attività purtroppo, ora sospese a causa del terremoto che pochi anni fa ha devastato il Nepal). E’ una carta, questa, in grado di resistere anche 1000- 1500 anni”.
Sono seguiti, nella presentazione, interventi del critico d’arte Giorgio Vulcano, nonchè della Direzione de “Il genio e le macchine”, la mostra interattiva – ospitata sempre alla Cancelleria – sulle straordinarie macchine del genio rinascimentale (di cui ricorre, quest’anno, il 500mo anniversario della morte: ricorrenza cui saranno dedicate, nel 2019, varie iniziative di “Tota Pulchra”); e di vari sponsor privati che hanno contribuito a realizzare la personale di Ishida. Una mostra, quest’ultima, che segna un altro passo avanti di “Tota Pulchra” sulla scena culturale internazionale: poco dopo la firma il 5 marzo, alla Basilica di S. Lorenzo in Damaso presso la Cancelleria, dell’accordo tra l’associazione e il R.P Omar Raposo de Sousa, rettore del Santuario “Cristo Redentore” di Rio de Janeiro. Divenuto, “ad triennium”, “Delegato di “Tota Pulchra” per il Brasile”, Paese in cui l’associazione, così, apre, in sostanza, una filiale.
Anna Rita Santoro