Le fiabe possono essere raccontate, lette da tanti libri ma anche osservate. Da sempre i personaggi delle favole e delle fiabe affascinano grandi e piccini. Tutti li amano e pensando a loro, tornano indietro nel tempo per sentirsi bambini. Nemmeno gli artisti sono immuni dal fascino di favole e fiabe, basti pensare al fatto che molti scultori creano bellissime sculture, ispirandosi al magico mondo della fantasia. Linda Edelhoff è uno scultore italo tedesco, nasce a Iserlohn nel 1975. Si laurea in scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, divenendo poi un’insegnate di discipline plastiche. Le sculture di Linda sono inusuali da un punto di vista artistico, innovative, rompendo ogni canone artistico classico o tradizionale.
La Edelhoff parte, infatti, da una sorta di quotidiano realismo fino a sfociare nell’immaginario fantasy vero e proprio. L.E. realizza sculture che descrivono l’ universo femminile. Donne passionali, fragili e forti, che si svestono di abiti velati paragonati simbolicamente a rimorsi di vita, donne che comunque restano dignitosamente fedeli a se stesse. Donne e uomini calvi perché sono intesi come guerrieri di vita; anime fragili che perdono vanità, volti sognanti di un mondo più essenziale.
Il sogno come tema, figure dormienti e desiderose d’amore, figure che gioiscono, che vivono di passione mordendosi un labro o che baciano per assaporare la vita. Una nutrita serie d’immaginari busti femminili frutto della sua ultima ricerca, in terracotta e tecnica mista, la quale ha la peculiarità di essere accompagnati da rane e rospi, che delicatamente si poggiano ora al capo ora alla spalla.
L’artista ha spiegato che tale accostamento ha preso le mosse dalla parte più recondita del proprio animo, rimandano a quando da bambina le era raccontata la fiaba del Principe Ranocchio’; in queste rane ha voluto incarnare simpaticamente l’amore, così come immaginato e coltivato sin da piccola. L.E. Sostiene che per lei, Modellare è come giocare, nelle sue sculture si racchiudono molte metafore, la fiaba è il suo punto di partenza. Un gioco fatto di realtà e di fantasia, due mondi che s’intersecano e che cercano di convivere insieme.
Ubaldo Marangio