In concomitanza con la 59. Mostra Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, la Galleria San Polo a Venezia, in Ruga vecchia San Giovanni a Rialto – San Polo 387, presenta la mostra personale dell’artista sudcoreana Lee Maelee “Genesis”, con la curatela di Thalia Vrachopoulos , esperta di arte asiatica e nota a livello internazionale con base a New York.
“Dio creò l’Uomo a sua immagine; a sua immagine Dio lo creò, maschio e femmina li creò”, Genesi ,Verso 1:27 e, come dichiarato dalla curatrice : « La Genesi biblica simboleggia uno spazio e una metodologia attraverso la quale registriamo e archiviamo le traiettorie degli accadimenti storici. Genesis può essere, infatti, interpretata come uno strumento per preservare e trasmettere la memoria collettiva, riportando i grandi eventi dell’umanità, il sorgere e la fine delle civiltà, le guerre, l’instaurazione di regimi, i massacri e le migrazioni e più in generale il ricorso ciclico del potere nella civiltà. L’Artista interpreta questi temi da un punto di vista scientifico e filosofico, mentre esprime tali questioni esistenziali per mezzo della serie Genesis, metafora di uno strumento di memoria.»
Maelee Lee, classe 1963, di Gangjin, Repubblica di Corea, lavora e vive a Gwang-ju (Corea del Sud). L’esposizione Genesis nasce dalla ricerca artistica di Lee, incentrata sulle questioni legate all’esistenza e all’essere con l’intento di rappresentare un medium tra il passato, il presente e il futuro. In mostra trentasei dipinti, realizzati trascrivendo in polvere d’oro a 24k frasi dalla Genesi della Bibbia e da altre fonti religiose non cristiane, come il buddista Sutra del Diamante, tradotte in diverse lingue quali Latino, Greco, Ebraico, Inglese e Coreano. Una componente sonora è parte dell’allestimento, con voci registrate che recitano brani di testi provenienti da tradizioni di Paesi diversi, la fusione di pittura, parola e voce creano un’esperienza immersiva.
Come evidenziato dalla Thalia Vrachopoulos : «Tecnicamente il lavoro di scrittura richiede molto tempo, dal momento che l’Artista usa un sottile pennello intinto in una polvere d’oro 24 carati. La scelta di usare l’oro piuttosto che l’inchiostro non è casuale, Lee si ispira, infatti, ad alcune pitture buddiste dell’antico regno coreano di Goryeo interamente realizzate con questa tecnica. Il posizionamento dell’installazione sul muro, simile a un fregio, si traduce in un tipo di circumambulazione legata al rituale buddista di girare intorno alla Pagoda, chiamato “tap-dol-i” in coreano. L’atto di girare in cerchio ha due diversi significati: per i vivi è un processo di “augurio” mentre per i morti è la “consolazione dello spirito”».
La mostra Genesis di Maelee Lee resterà aperta al pubblico sono al 28 giugno 2022.
di Daniela Paties Montagner
per ulteriori informazioni: www.leemaelee.works –
HASHTAGS: #LeeMaelee #genesisleemaelee #southkoreartist #thaliavrachopoulos