L’inizio della primavera è da sempre il periodo nel quale, si fanno i conti riguardo il mercato dell’arte dell’anno precedente e dunque come da tradizione analizziamo i dati del 2022. Occorre premettere, che come tutta l’economia globale, nel 2020 il mercato dell’arte non è praticamente esistito e dunque i raffronti si possono fare solo col 2021 che è stato decisamente migliore dell’anno scorso. Nel 2021, infatti, l’arte a livello globale, aveva fatturato complessivamente, oltre 65 Miliardi di Dollari, superando addirittura i livelli degli anni precedenti la pandemia. A fare da traino al mercato, sono state le case d’asta, con un + 47% e le gallerie con un + 18%. Su base territoriale, solito predominio degli Stati Uniti, con un fatturato di oltre 28 Miliardi di Dollari, seguiti dalla Cina, con quasi 13 Miliardi e Mezzo di Dollari e dal Regno Unito con quasi 11 Miliardi e Mezzo di Dollari, anche se il recupero più alto in termini di valore rispetto al passato lo ha fatto la Francia, con quasi 5 Miliardi di Dollari pari al miglior risultato di quel mercato nazionale dal 2011. La vendita eccellente di una singola opera del 2021, è stata quella della Femme Assise près d’une Fenêtre (Marie-Thérèse) realizzata nel 1932 da Picasso, aggiudicata da Christie’s per 104.3 Milioni di Dollari, L’anno scorso, invece, come detto, il mercato è calato molto, raggiungendo i 16,5 Miliardi di Dollari, che non sono male, rappresentando il quarto miglior risultato della storia, ma restano lontani dagli oltre 65 Miliardi di Dollari del 2021. Ad incidere negativamente, è stato soprattutto il crollo del mercato cinese, sceso per la prima volta dopo dieci anni, sotto i 4 Miliardi di Dollari, mentre gli Stati Uniti, si sono confermati al primo posto. La miglior vendita di opera singola è stata quella di “Shot Sage Blue Marilyn” realizzata da Andy Warhol nel 1964 ed aggiudicata dalla sede di New York, di Christie’s, per oltre 195 Milioni di Dollari, con l’unico artista italiano, che è stato un classico del rinascimento, Alessandro Botticelli, che con una delle versioni della “Madonna del Magnificat” ha spuntato sempre da Christie’s New York, quasi 48 Milioni e Mezzo di Dollari, che lo hanno fatto classificare 27esimo nella speciale classifica. Unendo tuttavia il risultato di quest’opera con quello dell'”Uomo della Pietà” che ha spuntato oltre 45 Milioni di Dollari, Botticelli sale al 12esimo posto nella classifica aggregata, che considera il valore totale delle opere di ciascun artista vendute nel corso dell’anno e che ha visto trionfare Monet. Ma aldilà dei dati statistici, nudi e crudi, cosa possiamo dire del mercato dell’arte nel biennio 2021/2022? Le conclusioni che possiamo trarre, sono quelle di un ulteriore accentramento del mercato verso gli Stati Uniti e di un ridimensionamento di quello asiatico, segno, a nostro avviso, che l’amore dei collezionisti cinesi verso l’arte occidentale, forse non era mai sbocciato, o comunque, è sempre stato piuttosto tiepido ed è destinato a raffreddarsi ulteriormente a causa del rallentamento economico del Paese del Dragone, determinato dal blocco dell’economia globale, della quale, ormai è il principale produttore, a causa della pandemia. Sono, inoltre, spariti dai radar, gli sceicchi arabi, che prima di quel famigerato 2020 che ha segnato lo spartiacque fra due ere economiche, ci avevano abituati ad acquisti a diversi zeri nel mercato delle opere d’arte. Non è detto che questo sia tuttavia un male, perchè accresce la sensazione di trovarci di fronte ad un mercato meno “gasato” e più equilibrato, quindi, in definitiva migliore e con maggiore prospettiva di crescita su basi consolidate, senza i canti delle sirene, che invitano ad avventure esotiche, che come detto, non sono durature, ma estremamente volatili, come gli amori estivi sulle spiagge d’agosto.
Luca Monti