di Alberto Zei
Si è conclusa a Portoferraio, una mostra artistica di pittura contemporanea nei consueti locali della Gran Guardia nella medicea Cosmopolis dove i pittori elbani e i colleghi italiani e stranieri espongono quasi settimanalmente le loro opere artistiche alla numerosa presenza turistica che visita l’isola d’Elba nell’infuocata estate di quest’anno. Si è trattato di un’esposizione, organizzata dalla Pro Loco di Portoferraio – Circolo Artistico Isola d’Elba, di tre pittrici: una nativa dell’Elba, Annalisa Marsella, una di Torino, Monica Pelizzari, in arte Phoenix e l’altra, Lucilla Andeanelli, anch’essa elbana. La prima impressione che si riceve è che quasi tutti i quadri esposti racchiudono i soggettivi concetti creativi degli autori di ritrarre ciò che ci circonda con la sensibilità che va oltre la naturale visione della realtà. Infatti, rispetto ad una iniziale attenzione su un’impostazione pittorica eccessivamente individuale e che in teoria può essere compresa da tutti, le opere così realizzate saranno sicuramente in grado di creare un’emozione artistica a condizione però, che il soggetto rappresentato rievochi una parte del vissuto individuale dell’ osservatore. Attraverso la valutazione dei lavori delle tre pittrici, esposti nella mostra ma realizzati in epoche diverse, si può infatti facilmente notare che all’inizio della attività pittorica i loro quadri esprimevano impressioni piuttosto personali; impressioni da cui si evince la evoluzione artistica attraverso la creazione delle opere successive.
La luce della speranza – Iniziando con i quadri di Marsella, è interessante notare come in un arco temporale relativamente breve anche questa pittrice inizia con opere che esprimono la propria personale visione delle cose, quasi prendendo per mano gli osservatori per portarli a considerare emblematicamente che la bellezza ad esempio di una rosa, trova la continuità della sua armonia anche nei particolari dei petali che la compongono. Tra i quadri esposti si prende atto della trasformazione pittorica delle diverse fasi temporali di questa artista che si evolve rapidamente in una visione più oggettiva e quindi maggiormente condivisibile. Valga per questo un quadro ritraente Portoferraio sul mare, composto da differenti tratti cromatici.
È proprio la gamma calda e fredda dei colori adoperati che corrisponde ad una contrapposta visione dell’insieme; insieme che si esprime nel contrasto interpretabile tra la luce e l’oscurità, ovvero tra il simbolico pessimismo rappresentato dalla buia espressione delle nubi e la luminosa intrusione nel cielo di una figura vagamente antropomorfa che riflette una striscia di luce anche sul mare. Questa figura potrebbe rappresentare una sorta di entità mitologica improvvisamente sopravvenuta che allontana con la sua luce le tenebre delle avversità. Quindi in ultima analisi, il quadro può benissimo esprimere nel suo insieme, la aspettativa realizzata dalla speranza che tutti devono nutrire durante le momentanee difficoltà.
Sensualità nel divenire – Per quanto riguarda Phoenix nel suo simbolismo d’insieme, vi sono dei segnali di facile condivisione artistica, ove si considerino gli aspetti seminascosti dei dipinti che richiamano l’oggetto sottinteso. Si tratta soprattutto di un insieme di figure altamente emotive per la stessa pittrice, che denota l’ atteggiamento dell’ apparire, attraverso netti tratti cromatici in primo piano e sottili fili di pittura sullo sfondo, di solito sfumato. Il simbolismo di Phoenix continua nei quadri della sua esposizione, come volerlo riferire a tutti coloro che osservano le cose nel continuo allusivo movimento, talvolta costellato di immagini fiabesche di piccole entità, ora antropomorfe, ora creature dei boschi o delle acque o altro ancora di più minuto. Sono questi i soggetti che vengono posti sullo sfondo, formati di apparenti schizzi di pittura quasi a caso ma meticolosamente posizionati e raccordati sempre in misura tanto quanto basta per notare in quei segni la stilizzazione di qualcosa di riconoscibile attraverso la sintesi delle forme.
La creatività artistica di Phoenix si esprime in differenti opere, come nella seconda immagine, incentrata simbolicamente sulla volontà del prevalere. Si tratta di un’ opera che porge al visitatore in una sola composizione le due facce della stessa medaglia. Senza entrare nei particolari che non e il caso di trattare in questo articolo, ognuno potrà attribuire alla figura la preferenza dettata dalle proprie sensazioni emotive con il piacere personale di scoprirla. In modo volutamente meno preciso, nel terzo quadro la pittrice rimarca con un groviglio fiammeggiante di caldi colori, quasi l’impossibilità di cogliere il bandolo della matassa di qualcosa che si intravede nello sfondo. In alto sono raffigurate più espressioni cromatiche rotondeggianti sullo stesso piano in cui l’inizio si fonde con la fine. Queste richiamano l’ idea di un invitante carosello che passa e ripassa davanti ma che poi sfugge in un continuo e ostinato divenire. In altri termini considerata la sensualità emergente, nelle opere di questa artista, il concetto potrebbe esprimere quella di un amore sfuggente.
Fiducia e diffidenza – Per ultime ma non certo per l’importanza, vi sono le opere di Andreanelli. Sono dipinti alquanto complicati per il significato che esprimono. Le raffigurazioni astratte di questa pittrice danno sicuramente il senso della composizione così voluta e così realizzata ma non rendono sufficientemente l’idea del messaggio racchiuso in questo genere di pittura. Si tratta comunque di rappresentazioni aderenti all’astrattismo dell’arte contemporanea da cui un osservatore deve attenersi soltanto alla visione di ciò che obiettivamente le figure abbastanza stilizzate e ripetitive nei tratteggi, potranno esprimere.
Obiettivamente da ciò che si può riscontrare come espressione artistica, l’aspetto recondito che i quadri di questa pittrice sottintendono richiamano con sorprendente analogia le elaborazioni di musica contemporanea destinate a sincronizzarsi con il pensiero collettivo di quegli ascoltatori che condividono più la qualità dei suoni che l’ aspetto armonico della composizione. Ma al di là di questa possibilità aggiuntiva all’ estro creativo della Andreanelli, non può sfuggire che dalle sue opere sembra emergere una sorta di pessimismo esistenziale, forse solo apparente, ma probabilmente anche come una voluta attuale visione della realtà. Ad esempio, nel primo quadro in cui domina lo scuro di uno sfondo dall’ apparenza paludoso, il chiarore del cielo è pervaso da piccole inquietanti nere presenze, ripetitive e immanenti come imbrigliate da sottili fili neri tra cielo e terra. In un altro si intravedono figure verdastre appena percepibili. Queste hanno le sembianze di teste stilizzate di animali esotici che appaiono con colori leggermente diversi tra la colorazione bianca e blù dei tratti dello sfondo. In un terzo quadro sembra raffigurato un sole molto sfocato che irraggia luce diffusa rossa e gialla, sulla quale compare una sorta di macchie scure circolari, forse macchie solari, come per significare che anche la luce del sole che illumina questo mondo non è poi così immacolata. Si ha pertanto l’impressione di trovarsi di fronte ad una sorta di malinconia artistica come quella che invocava il pittore futurista toscano Ardendo Soffici quando realizzava i suoi migliori quadri: “Malinconia, malinconia ninfa gentile, la vita mia consacrò a te!”. Concludendo si può dire che la pittura della Andreanelli, sarebbe ancor più apprezzabile ove questa per maggiore precisione interpretativa, fosse direttamente titolata dalla stessa autrice.
Il risultato della iniziativa – Entrando nel merito di queste periodiche manifestazioni che si svolgono all’Isola d’Elba ed in particolare a Portoferraio, si deve ritenere che l’iniziativa descritta ha avuto successo, sia per il valore artistico e allusivo delle opere presentate, sia per l’alto numero delle persone che l’hanno visitata, proprio a riprova della intrinseca qualità artistico-culturale qui commentata.