Dopo la forzata chiusura per pandemia da virus cinese Covid-19, il ritorno alla zona gialla della maggior parte delle nostre regioni, fa ben sperare in un graduale ritorno al libero spostamento nel territorio nazionale ed alla ripartenza delle molte destinazioni turistiche italiane.
Tra queste, Carpignano salentino (Carpignanu in dialetto salentino) e Serrano, rappresentano una meta d’eccellenza, in cui le bellezze architettoniche, paesaggistiche e storico- culturali si integrano alle produzioni enogastronomiche locali. Situato nel Salento orientale a 25 chilometri da Lecce e a 14 km dal mare Adriatico con circa 4000 abitanti, il comune di Carpignano occupa un territorio con una superficie ondulata con quote che variano dai 65 agli 80 metri sul livello del mare, mentre dal punto di vista geologico, presenta un territorio che risale al Miocene. Serrano invece, coi suoi circa 1400 abitanti, è l’unica frazione di Carpignano S. La località sorge a più di 120 m sul livello del mare su un’area che conserva importanti tracce di storia di questo territorio, il cui nome si riferisce al “paese sulla serra”, ovvero un’altura su cui è sorto il nucleo originario dell’abitato. Il paesaggio circostante è caratterizzato dai tipici muretti a secco, masserie, pajare e da un’enorme varietà di essenze spontanee. Serrano unitamente ad Otranto, è conosciuta anche per la coltivazione di barbatelle (esportate anche all’estero), oltre che per lo stupendo campanile con orologio a funzionamento meccanico e, Palazzo Lubelli con la sua piazza suggestiva, che fa da cornice ad evento molto importante denominato il Premio letterario “Olio della Poesia”, che nel corso degli anni è stato assegnato a diversi autori che si sono distinti nel panorama letterario italiano, come :Edoardo Sanguineti ,Alda Merini, Giorgio Luzi, Giovanni Raboni, Giorgio Forattini , Roberto Vecchioni e molti altri ancora. Il riconoscimento consiste in un quintale di olio extravergine di oliva offerto da una delle tante aziende produttrici locali, l’Oleificio Cooperativo San Giorgio di Carpignano, e da un soggiorno di una settimana presso una struttura ricettiva ad Otranto. Dal 2005 Carpignano e la frazione di Serrano, fanno parte dell’Unione dei Comuni della Grecìa salentina, l’area d’influenza greca del Salento caratterizzata dalla presenza della lingua grika (un dialetto della lingua greca con alfabeto latino e greco), anche se in entrambi i comuni, dall’inizio del XIX secolo, non si parla più il griko. A Carpignano molti sono i monumenti e luoghi di interesse da visitare, come la Cripta del Santuario di Maria SS. della Grotta, che conserva uno dei cicli di affreschi bizantini più antichi della Puglia, mentre il Santuario risale al XVI secolo, come indicato in un’iscrizione datata “1575” sulla facciata della chiesa. Come scrive Emilio Bandiera in una sua recensione: «La Madonna della Grotta, con la sua abbazia, con la presenza dei fedeli paesani e forestieri, con le sue feste annuali, ecc…non poteva non influire sulla vita dei Carpignanesi. Sono sorte così usanze particolari, e folklore caratteristico che si manifesta in tanti modi, dai piatti tipici a manifestazioni particolari, dalla poesia ai canti popolari, dal teatro ad altre forme letterarie, all’arte. Oggi molte cose sono scomparse e solo qualcosa resta ancora nella memoria della gente». Da non perdere anche: la Chiesa matrice Assunzione Maria Vergine, rifatta nel XVII secolo su un edificio della fine del XV secolo, nel cuore di Carpignano salentino. La Chiesa dedicata a Maria SS.Assunta è invece costruita con un elegante prospetto in pietra leccese, con pregevoli opere settecentesche e sontuosi altari barocchi custoditi al suo interno. Di notevole interesse anche Santa Marina, chiesa a croce greca con 3 altari dedicati alla Santa oltre a San Nicola ed Eligio. Tra le architetture civili, solo per menzionarne alcune: Palazzo Ducale Ghezzi, Palazzo Salomi, Casa Zamiga, Casa Brunetta del XII secolo e recentemente ampliato e ristrutturato, Villa De Donatis-Villani e la Torre Colombaia ( palumbaru in dialetto salentino), un’ampia struttura cilindrica dotata di cellette interne che ospitano colombe e volatili di altro genere. Di notevole interesse anche il Museo Archeologico di Caripignano diretto dall’archeologo Francesco Esposito, che conserva gran parte della memoria storica del Salento e raccoglie i risultati delle attività archeologiche del territorio, una storia di oltre 6000 anni con ceramiche neolitiche, ed una fedele ricostruzione della famosa tomba a grotticella. Le ossa in essa ritrovate risalgono, secondo gli studi dell’Università del Salento, a circa 5.000 anni fa.tra queste anche quelle di un uomo della statura di ca. 1,60m, oltre ad un’ascia, alcune lame in ossidiana, un piccolo amo in osso, un’accetta di pietra dura, una collana con pendente in corallo ed alcuni punteruoli.
Dal punto di vista ricettivo Carpignano dispone di numerose strutture, da quelle lussuose per i turisti più esigenti, a quelle più economiche per soddisfare la clientela più disparata. Si va dagli hotel a 4 e 3 stelle a quelli più economici e di varie tipologie quali: pet friendly, a quelli per famiglie con bambini, cosi’ come appartamenti con cucina e B&B. Tra questi per menzionarne solo alcuni : la Masseria San Cosimo,Villa Margherita, la Corte dei salentini, la Masseria Giamarra, Masseria Montanari, la Corte dei Salentini e il Tre Volte Belle. C’e’ solo l’imbarazzo della scelta con tantissime soluzioni eleganti e discrete che conservano l’autenticità del luogo. Nel centro storico merita una visita anche il laboratorio della mosaicista Stefania Bolognese, classe 1971, nativa di Maglie in provincia di Lecce, ma residente a Carpignano. Dopo il diploma di Maturità in Arte Applicata, frequenta la “Scuola dei Mosaicisti del Friuli” specializzandosi nel restauro del mosaico.
Da provare assolutamente nel Salento, la tipica cucina salentina con le molte le soluzioni per degustare le specialità culinarie secondo le ricette del luogo, in locali tipici come ad esempio l’Osteria del Sole, Il Vecchio molo, la pizzeria vecchia borgata. Tra i vari piatti della cucina salentiina, da non perdere:la Puccia “l’ambasciatore delle cucina salentina” – un pane condito nell’impasto da olive della varietà “Cellina” farcito con tonno, capperi, pomodori secchi o verdure sott’olio tipiche pugliesi come: melanzane, carciofi ectt. -, le cozze fritte, la zuppa di pesce “Quataru”, la “Scurdijata” piatto del contadino, la “Tria” una pasta tipica salentina,le lasagne arrotolate “ Sagne ‘ncannillate”, i maritati leccesi con ricotta forte salentina, fave e cicorie, i lampascioni al forno, le pittole, i polipetti in pignata, lo sfricone e molto altro ancora, il tutto accompagnato da degli ottimi vini pugliesi tra quali, solo per menzionarne alcuni, i rossi come il Primitivo di manduria e il Negroamaro, e i bianchi come il Salento IGT, lo Shardonnay, il Bianco del Salento IGT e il Passito. Il Salento è anche una terra generosa per l’eccellenza nelle produzioni locali di olio e vino, che riflettono la storia di una società basata sulla ricchezza del lavoro contadino. Molte sono le aziende locali di produzione, tra queste: l’azienda oleovinicola Zacheo sorta nel 1921, la cooperativa agricola San Giorgio dal 1962, l’azienda agricola dei fratelli Tomasi a Serrano Salentino che hanno reimpiantato i vitigni autoctoni e recuperato la tradizione vinicola di famiglia, oltre all’antica Cantina sociale Cupertinum, nella vicina Copertino, Medaglia d’argento col suo Negroamaro al Decanter World Wine Awards 2021.
di Daniela Paties Montagner
Per ulteriori informazioni: email: prolococarpignanosal@libero.it ( I.A.T. – informazione e accoglienza turistica comune di Carpignano salentino) oppure: promozione@aret.regione.puglia.it ( Puglia, Agenzia regionale del Turismo)
Per far scorrere le immagini caricate nella galleria fotografica fare click sull’immagine in evidenza – Foto di Daniela Paties Montagner