Il Concours Mondial de Bruxelles è il più importante concorso internazionale enologico. Partecipare è sinonimo di qualità, vincerlo è sinonimo di eccellenza. Quest’anno, per la prima volta nella sua storia, è stata organizzata un sessione anticipata del concorso dedicata esclusivamente ai vini rosé.
Fra i partecipanti al concorso si è aggiudicata un doppio riconoscimento, il “Premio Rivelazione Vino Italiano 2021” e la “Gran Medaglia D’Oro”, la “Cantina Terzini” con il suo “Cerasuolo d’Abruzzo” di 14° vol.
L’Azienda Agricola Terzini, a carattere familiare da tre generazioni, si trova a Tocco da Casauria in provincia di Pescara, in un borgo situato due dei più importanti massicci abruzzesi, la Maiella ed il Morrone. Le tecnologie utilizzate rende i vini qualitativamente eccellenti.
Il Cerasuolo d’Abruzzo che ha partecipato al concorso fra i vini rosati non è altro che il “fratello” del Montepulciano, come spiega il Responsabile di Produzione, Domenico Terzini: «Il Cerasuolo è fatto con l’uva del Montepulciano, quindi un vino rosso. La differenza è saper scegliere l’uva, il momento della raccolta, la fermentazione di circa un mese e soprattutto la temperatura della fermentazione stessa.»
Questo rosato dal colore limpido, fresco, consistente, dal sapore secco è ideale come aperitivo, antipasti cotti di pesce, salumi e formaggi di media stagionatura. In generale si sposa bene con la gran parte delle pietanze.
Il Cerasuolo oltre che gustarlo in molti ristoranti o enoteche è possibile ordinarlo online come consiglia il Direttore Commerciale dell’azienda, Roberto Terzini: «E’ stato un anno difficile, ci siamo dovuti un pò reinventare i canali commerciali per cercare di poter arrivare nelle tavole dei nostri clienti che mangiando più a casa non tutti volevano rinunciare a un buon bicchiere di vino, anzi molte famiglie si sono ritrovate a comprare online. Noi abbiamo fortemente costruito questa ripresa con il mondo digitale. Ci siamo buttati studiando bene come poter affrontare questo cambiamento e devo dire che ci siamo riusciti.»
Agostino Fraccascia