Sapete che la pizza e la pinsa sono due alimenti differenti? La pizza la conosciamo tutti, ma la pinsa che cos’è? La pinsa è una focaccia preparata con farina di riso, frumento, soia e pasta madre. I suoi punti di forza sono gli ingredienti ad alta digeribilità, leggerezza e il rapporto croccantezza e morbidezza fra crosta e l’interno della pasta.
Ma come nasce la pinsa? La pinsa che deriva dal latino “pinsere” (schiacciare, allungare) nasce come rivisitazione di un piatto che risale all’antica Roma, quando i contadini preparavano delle focacce con dei cereali (miglio, orzo e farro). Uno dei primi riferimenti storici compare nell’Eneide di Virgilio, dove si racconta di Enea, stanco del viaggio dalla Grecia all’Italia, viene sfamato nel Lazio con delle grandi focacce a forma allungata.
Quella raccontata nell’Eneide però, non è la pinsa come la conosciamo oggi, il suo successo è stato dato dall’evoluzione che questa preparazione ha avuto. Il primo a ricreare questa bontà è stato il pizzaiolo romano Corrado Di Marco che studiando l’impasto antico, lo ha modificando creando il mix odierno.
Fino a poco tempo fa la pinsa era conosciuta solo nella capitale, oggi questa prelibatezza è riuscita a conquistare il palato dei più golosi, tanto che oggi ci sono più di cinquemila pinserie sparse nel mondo.
Grazie alla sua composizione è molto digeribile e proprio la leggerezza è il suo punto di forza. Anche la sua lunga lievitazione (fino a 120 ore) è un punto a favore rispetto alla rinomata pizza. Il segreto di una buona pinsa è quello di avere un mix di base equilibrato con materie prime di eccellenza e saper manipolare l’impasto. Visto la grande richiesta da parte dei celiaci esiste anche la versione gluten free.
Per proteggere questa specialità è stato creato un albo dei pinsaioli e un’Associazione Originale Pinsa Romana, nata con il compito di tutelare e far rispettare la qualità della pinsa.
Concludendo in qualsiasi modo la condiamo, la pinsa è sempre la pinsa!
Agostino Fraccascia