Roma, 16 aprile. Libreria Feltrinelli di Via Appia Nuova.
Aldo Nove, scrittore e poeta italiano, ha presentato il nuovo libro Tutta la luce del mondo alla Feltrinelli di Via Appia Nuova. Il testo, edito da Bompiani, ricostruisce la storia di San Francesco dal punto di vista del nipote Piccardo: un ragazzino dapprima spaurito di fronte alla scelte radicali dello zio, ma poi gradualmente pervaso da un’ ammirazione totale. Riccardo Sinigallia, cantautore e musicista, e Isabella Ferrari, attrice teatrale e cinematografica, hanno accompagnato le parole dell’autore.
«Buonasera a tutti e benvenuti. Io sono Aldo Nove e, qui con me, ci sono i miei “amici” Isabella Ferrari e Riccardo Sinigallia che hanno, gentilmente, accettato il mio invito. Insieme leggeremo dei passi. La mia casa editrice, la Bompiani, mi ha proposto di presentare il testo in alcune librerie. Ho avuto l’idea di non fare delle normali presentazioni e di coinvolgere dei compagni nel “tour” Tutta la luce del mondo.
La storia è abbastanza risaputa: racconta di una persona molto famosa che viveva ad Assisi e si chiamava Giovanni di Bernardone. Il padre lo chiamò Francesco perché andava spesso in Francia. La particolarità, forse, è data dal protagonista indiretto del libro: il nipote di Francesco d’Assisi, Piccardo d’Angelo di Bernardone, un personaggio che è esistito realmente, scoperto grazie a documenti notarili di Assisi del XIII secolo. Questo giovane uomo viene citato durante un processo di compravendita di una cappella, luogo di preghiera di San Francesco. Una panetteria la stava per acquistare quando il ragazzo la negò, comprandola, in modo che restasse in memoria di suo zio. Ora questa cappella non c’è più, come l’immagine di Piccardo. Recuperarla non è stata facile. Mi affascinava troppo l’idea di vedere San Francesco attraverso gli occhi di un ragazzino».
Ecco le parole timide ed emozionate di Aldo Nove. A rompere il ghiaccio c’è Riccardo Sinigallia che strappa un applauso dal pubblico seduto in sala:«siamo qui per chiacchierare con Aldo che è uno scrittore immenso». Il volume inizia descrivendo il periodo storico in cui visse San Francesco: il Medioevo, teatro di battaglie, custode di segreti, terra di avventure e di viaggi, di amori e paure estreme. «Nel Medioevo l’uomo era l’immagine di Dio ma tutt’attorno c’era il mondo e in lui si rifletteva. In quel mistero gli angeli si specchiavano negli occhi degli uomini e gli occhi degli uomini erano pieni di universo. Il Medioevo era spirituale, in ogni cosa c’era qualcos’altro e rimandava dritto all’universo, così la mente andava e anche da fermi i medievali viaggiavano sempre. Negli abissi dell’anima non c’era la stazione d’arrivo, solamente la morte restava». La lettura espressiva di Isabella Ferrari arriva ai cuori della gente. Attrice di molte produzioni teatrali e cinematografiche nonché interprete di una benestante signora quarantenne nel film premiato Oscar, La grande Bellezza di Paolo Sorrentino.
In quell’era c’era molta immaginazione e poca conoscenza scientifica. Il mondo era estremamente vivo, in particolare ricco di animali estremamente diversi tra loro come la vita. Nove e Ferrari decidono di leggere due racconti: sull’ostrica e sul drago. La prima è un pesce timido, per questo, vive in una conchiglia buia. Come ogni essere ha bisogno del sole, infatti, alcune volte sale lungo le acque per “ubriacarsi” di luce, per poi, ritornare nel suo guscio dove produce la bellezza della natura: la perla. Il secondo è un animale spaventoso: con le zampe, le scaglie dure e ispide, la coda lunga, gli occhi piccoli e rossi e la lingua a forma di tridente. Può avere due, tre o sette teste. Cammina, corre, vola, striscia velocemente e si nasconde in caverne per custodire i suoi tesori.
Piccardo è un bambino che viveva ad Assisi e a un certo punto decise di scappare per andare a trovare questo strano, anziano zio che ormai viveva praticamente ritirato dal mondo, in una grotta a Verna, cieco e molto malato. San Francesco contento della visita del nipote confessa che non ha paura della morte perché ha la sua stessa faccia. Sapeva il messaggio di Cristo e prese coscienza di essere un verme, scemo, analfabeta e incapace di cose degne. Oltre Piccardo, anche Chiara di Offreduccio Favarone, giovane e nobile ragazza, si allontanò e raggiunse questa figura. Era bella di volto e di corpo e aveva molti pretendenti. Quando sentì le parole di Francesco qualcosa di forte l’aveva rapita: l’amore e la libertà dichiarate dal Maestro Gesù. A diciotto anni, aiutata dalle due sorelle Agnese e Beatrice, prese la decisione di lasciare per sempre la sua ricca vita di Assisi e andare da Francesco che l’avrebbe condotta verso un “mondo dolcissimo”. Il messaggio del santo: la materialità non contava più nulla, la natura era la creatura da amare, coccolare e comprendere.
Le corde della chitarra vibrano e la dolce voce di Riccardo si intreccia alle letture. I brani che intona sono: Tu che non conosci, Le ragioni personali, Prima di andare via, Una rigenerazione, raccolti nel suo nuovo album Per Tutti. Ha partecipato al Festival di Sanremo 2014. Ricordato, sicuramente, per essere stato sospeso dalla gara perché la canzone non era inedita. Nonostante questo, ha riscosso un grande successo per le sue doti vocali.
L’opera conclude invocando il Medioevo e la luce: mondo in trasformazione, in viaggio, non del tutto svelato a se stesso e quasi interamente immaginato, i secoli più bui della storia. Era il tempo dell’attesa, del tutto esagerato, inaffidabile al momento. La lontananza era la sua dimensione e il centro era dovunque. Mai nessuno ha capito la luce, potevi soltanto accoglierla. Venne poi l’idea che tutto dovesse essere illuminato dal suo concetto, dalla sua idea, allora vinse il fuoco della luce e fu l’illuminazione delle cose dell’uomo come l’aveva pensate: l’avidità dei mercati sfavillanti.
«Francesco di Bernardone nato ad Assisi nel 1181 e a Assisi morto nel 1226 è stato l’uomo più grande che ha attraversato il Medioevo e il tempo infinito delle attese e il tempo tutto amandone la meraviglia delle diversità e come tutta la luce la attraversi». Con questa frase Tutta la luce del mondo riflette sulla vita di un grande personaggio: San Francesco.
di Donatella De Stefano