Con Profili – Appolloni Editore, 2016 – Sigfrido Oliva trascina il lettore nel mondo dell’arte attraverso una prosa attenta, fluida e coinvolgente. Un nuovo incontro con l’autore si terrà giovedì 8 settembre presso la Galleria d’arte inQuadro Contemporary Art dove, alle 18, il volume verrà presentato da Nicoletta Retico.
Spiega in una nota Ilva Marchizza, direttrice di inQuadro: “Lo scrivere, come pure il dipingere, è a priori un atto mosso dall’amore per se stessi e per gli altri; in un movimento amorevole, senza pensarci vengo mosso dall’amore anche per me stesso: è la ragione del cuore, per ricordare Blaise Pascal. Sigfrido Oliva, nel suo ultimo libro Profili delinea in uno stile chiaro, conciso ed evocativo, considerazioni riguardanti pittori, scultori , artisti contemporanei, altrettanti compagni di viaggio aventi come comun denominatore la pratica della pittura ovvero il mestiere del pittore. Nel parlare di loro si pone come un sincero ed amorevole padre, che senza forzare, giudicare o imporre consigli e linee guida, osserva ed espone le sue impressioni. Chissà se “i figli” ne faranno tesoro!”.
Il volume, un tascabile di 118 pagine, è il terzo libro del Maestro. Così come nei precedenti, l’autore ci regala preziosi ritratti e penetranti riflessioni sul mondo dell’arte. “Nel suo vivere appartato – prosegue Marchizza – lo scrittore si estranea, si trova come in un limbo, sospeso nel tempo e nello spazio, mentre fuori la vita continua persistente nel suo galoppo. Questo stesso stato d’animo si prova guardando le sue famose vedute di Roma. Il fascino della città eterna viene fissato in un’atmosfera onirica, rarefatta, impalpabile, estranea alle vicissitudini, al frastuono, al brusio del vivere quotidiano. I suoi tetti e le sue cupole, immobili nella loro maestosa solidità, per secoli hanno solcato il mare delle vicissitudini storiche! Guardando i suoi scorci romani, ci si sente come un eroe romantico che dalla cima di una montagna osserva l’incontaminata e inafferrabile bellezza della natura. Sigfrido Oliva, a ragione, è definito un maestro d’arte, poiché nel dipingere come nello scrivere insegue e disvela il suo “piccolo assoluto”.