“Nel 1976 Dio, o il Destino, o il Fato, o come lo si preferisca chiamare, aveva concesso a Niki Lauda il biglietto di ritorno per il suo viaggio all’inferno. Minato nel fisico e nella psiche, trovò la forza di reagire, tornando il campione che tutti avevano conosciuto.
Nel 2011 Dio, o il Destino, o il Fato, o come lo si preferisca chiamare, aveva disponibile il solo biglietto di andata.”
Con questo estratto introduco Sangue sulla pista, terzo romanzo della saga di Francesco Bonviciniedito da Pegasus. Inizia con la morte di un uomo in viaggio sulla sua Porsche lungo la Nordschleife, il tracciato del Nürburgring noto per il grave incidente che occorse a Niki Lauda durante il Gran Premio di Formula 1 del 1976. Pur essendo avvenuta fuori dalla giurisdizione della Polizia Criminale di Colonia, questa rivendica l’indagine poiché la vittima era un Procuratore di Stato della città renana. Da qui parte un’indagine complessa e articolata – ostacolata in alcuni frangenti dalla “competizione” tra la Polizia Criminale e quella federale – che porterà gli agenti sempre più vicini alla soluzione. Nel frattempo cadranno nuove vittime lungo le strade del Land, le quali si macchieranno del loro sangue annerito da oscuri segreti.
Attraverso gli occhi di numerosi e complessi personaggi, l’autore ci fa sfrecciare con la sua fantasia attraverso strade lontane colme di mistero e suspense. È una storia interessante in ogni sua parte, non solo per la trama ma anche per le curiosità inserite dall’autore su Colonia e dintorni. Una miscela apparentemente pesante da ingerire, che tuttavia si rivela scorrevole e tiene il lettore incollato al racconto fino alla fine. Sangue sulla pista rispecchia, con cura e in modo appassionante, luoghi e valori di una terra lontana come Colonia, che di certo vale la pena di visitare almeno una volta nella vita. Ottima per gli appassionati del genere.
Come nasce quest’opera letteraria?
Nasce innanzitutto come la naturale prosecuzione della saga “Sangue su Colonia”, questo è il terzo romanzo. Ma, al di là delle molte considerazioni che possiamo fare, personalmente mi soffermerei sul fatto che in “Sangue sulla pista” si assiste a un’ulteriore evoluzione dei personaggi già noti, mentre con quelli, diciamo così, specifici di questo romanzo, il lavoro di “scavo” all’interno di loro è stato forse più profondo del solito. Tutto questo grazie all’aiuto fornitomi da una persona in particolare tra quelle citate nei ringraziamenti finali.
Quale messaggio vuoi trasmettere a tutti coloro che si ritroveranno tra le mani questo libro?
Riallacciandomi a quanto sopra, direi di cercare sempre di essere noi stessi in qualsiasi circostanza e di guardare la persona e non i titoli ostentati o gli abiti indossati, in tutti i sensi.
C’è anche un invito a non dimenticare; ho citato alcuni episodi storici, come il massacro di Novi Sad, l’invasione sovietica dell’Ungheria e le guerre nella Repubblica Democratica del Congo. Ma mi piace anche pensare che ci ho messo anche alcuni messaggi di speranza in questo mondo corrotto e costellato di problemi.
Leggi il mio libro perché…
Per chi ama i romanzi seriali, i thriller, per chi cerca qualcosa di diverso dal solito. E per coloro i quali credono che c’è luce in fondo al tunnel.
Progetti futuri?
Tra una presentazione e l’altra e, speriamo, anche qualche premiazione, ho cominciato ad abbozzare il quarto romanzo della saga, mentre per il quinto è pronta la scaletta. Ho tanto materiale, parte del quale ancora da studiare.
E poi ho un sogno nel cassetto che non rivelo nemmeno sotto minaccia di decapitazione; ne parlerò solo se sarà realizzato.
Per il resto, come dico sempre in conclusione dei miei post su FaceBook,… Bleiben sie dran!!!!
L’autore merita 5 stelle su 5 e potete acquistarlo online.