Si terrà sabato 22 settembre alle ore 17.30, presso la Libreria Mondadori di via Piave a Roma la presentazione dell’ultimo libro di Anna Rita Santoro, Prospetto psicografico di Aldo Moro, edito da Italia Semplice. Attraverso un breve excursus che conduce alla scoperta della “grafologia” e dei suoi metodi – in particolare quelli condotti in questo prospetto – l’autrice introduce il lettore in un percorso storico che si muove tra le pagine del materiale documentario sul quale ha realizzato i suoi studi per giungere all’analisi grafica che prende in esame alcuni manoscritti di Aldo Moro.
Studiosa di psicologia, criminologia e grafologia, tra le precedenti pubblicazioni di Anna Rita Santoro, gli studi dei manoscritti di alcuni personaggi illustri, eseguiti analizzando i documenti con una dettagliata ricerca presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma e l’Archivio di Stato di Roma. Poetessa e scrittrice internazionale, le sue opere hanno già ricevuto diversi riconoscimenti.
Anna Rita Santoro, tra i suoi lavori precedenti ci sono le analisi dei manoscritti di Giuseppe Melli e di Guido Gozzano. In particolare, come nasce questa sua ultima pubblicazione ed in cosa consiste un “prospetto psicografico”?
“Sì, esatto, questa è la terza opera che ho scritto. Ho voluto dedicare la mia opera ad Aldo Moro, anche per ricordare, esattamente a 40 anni dall’anniversario del suo sequestro e della sua morte, che ha pagato con la sua vita di colpe non commesse. Era un uomo umile, con i valori Cristiani e della famiglia, era un grande Professore che sapeva ascoltare i giovani, sensibile a persone bisognose, un grande scrittore, giornalista, un politico e statista. Questo volume “Prospetto psicografico di Aldo Moro” contiene del materiale dell’Archivio di stato centrale di Roma (manoscritti, foto, documenti…) di Aldo Moro. Ho analizzato la sua scrittura, rilevandone lo stato psicologico (le paure, i pensieri, le gioie ecc). Ho confrontato i manoscritti sia nella vita quotidiana che in quella vissuta 55 giorni come prigioniero delle brigate rosse, alla fine è nato questo volume”.
Per larghe linee, la “grafologia” comprende differenti metodi di approccio? E, se sì, quale ha utilizzato lei in questo particolare studio?
“Sì, certo la scrittura è costituita da segni come ad esempio “largo tra parole” che consiste nello spazio tra una lettera e l’altra, questi spazi sono misurabili, con appositi strumenti grafici, a volte possono essere valutati anche visivamente. Io, per questo particolare studio, ho utilizzato gli strumenti grafici, misurando gli spazi”.
In che modo la scrittura, così come dice nel suo libro, può essere considerata una “proiezione dell’io”?
“La scrittura può essere considerata il DNA dell’inconscio, lo specchio del sé profondo, la proiezione simbolica dell’io. La scrittura, quindi, è una proiezione esatta, di se stessi, di ciò che si è, si sente, si vuole, si decide, si fa. Essa è legata agli stati d’animo e, ancora di più, alla personalità di chi scrive. Si tratta di un modo efficace per esprimere se stessi, le proprie attitudini; per cui essa può rivelare abbastanza di una persona”.