Nel nuovo romanzo di Paolo Grugni Il Palazzo delle lacrime, ambientato a Berlino a cavallo tra il 1976 e il 1977, si racconta della lotta alla sopravvivenza e della ricerca disperata della verità di un uomo tormentato, la cui mente è stata per anni manipolata dalle meschine e sporche mani del potere. Martin Krause è un agente del controspionaggio che lavora per la Stasi. Vive nella parte Est di Berlino, una città sfregiata da un muro descritto dal protagonista come “la spira che abbraccia e soffoca diciassette milioni di persone. La crepa che ha spaccato in due pensieri e azioni di un popolo. Un antistorico tentativo di fermare il tempo”. In una città già martoriata dalla guerra, e diventata in seguito una prigione a cielo aperto, Martin svolge il suo lavoro con profondo senso del dovere, pur sentendosi condannato a una situazione opprimente, che sembra non offrire alcuna via d’uscita. Ma la sua coscienza si sta lentamente risvegliando, perché sono troppi i dubbi su un’ideologia che predica di voler rendere tutti uguali, e invece tiene sotto scacco la popolazione. L’indecifrabile omicidio a sfondo politico di una giovane e apparentemente indifesa ragazza è la goccia che fa traboccare il vaso del suo scetticismo. Il Palazzo delle lacrime è tratto da una storia vera, raccontata all’autore dalla figlia di un uomo coraggioso, e letta anche nel prezioso diario che egli ha tenuto durante il suo tentativo di combattere e sfuggire a un regime dittatoriale che ha cancellato tante vite e tante speranze. Paolo Grugni restituisce dignità a questa figura e alla storia stessa della Germania divisa dal Muro. Martin Krause diventa il simbolo di tutti quegli uomini e donne che hanno combattuto per la libertà, anche a costo della vita, che hanno avuto il coraggio di andare contro un ordine sociale e politico costruito sulle menzogne e sulla violenza. Il personaggio di Martin vuole fare pace con sé stesso e con il mondo, e sa che per farlo dovrà accettare di essere una pedina sacrificabile in un gioco molto più grande di lui. Il romanzo ha un ritmo mozzafiato che tiene incollati alle pagine: la storia di Martin Krause è un susseguirsi di momenti di tensione, di disvelamento di verità agghiaccianti, di rocambolesche fughe tra Berlino Est e Berlino Ovest. Ma l’opera è anche attraversata da una vena malinconica che riesce a colpire nel profondo: la ricostruzione accurata del periodo più nero della città di Berlino è tanto realistica da far sentire il pianto di chi deve lasciare i propri cari dall’altra parte del Muro, da far vedere il degrado e l’anacronismo della Berlino Est, e l’ingannevole follia consumistica della Berlino Ovest. Paolo Grugni racconta una storia intensa e avvincente, in cui spie senza scrupoli, complotti e meschinità sono presenti sullo sfondo di una città divisa, il cui popolo è condannato a vivere in una perenne tristezza, che impregna ogni cosa.
Titolo: Il Palazzo delle lacrime
Autore: Paolo Grugni
Genere: Noir/Spionaggio
Casa Editrice: Laurana Editore
Collana: Rimmel narrativa italiana
Pagine: 304
Prezzo: 16,90 €
Codice ISBN: 978-88-319-84-379