Francesco Bonvicini torna con il quarto capitolo della sua saga della Terza Squadra Omicidi di Colonia: Sangue sulla Neve, edito da Pegasus, con una nuova serie di indagini tra le nevi dell’ormai nota città tedesca.
Il rigido inverno coloniese si è improvvisamente tinto di sangue e morte, infatti, a seguito di una tragedia avvenuta tra i membri di un corso di paracadutismo riuniti per una rimpatriata. La vittima, un noto finanziere tutt’altro che simpatico al prossimo, e le insolite cause della sua morte attirano di conseguenza le attenzioni della squadra omicidi di Colonia: il commissario capo Alois Liebermann e l’ispettore capo Günther Sikora, insieme al resto della squadra indagheranno a fondo per scovare l’ennesimo omicida che ha turbato la quiete della loro beneamata città.
Tra indagini, sospettati e ricerche percorriamo ancora una volta la città di Colonia e zone limitrofe, accompagnando i solerti protagonisti mentre svolgono il loro lavoro. Nulla di personale li lega alla faccenda: fanno il loro mestiere, scavano tra fango e sangue per assicurare un assassino alla giustizia e chiudere il caso. Nessuna scusa, nessuna motivazione apparentemente lucida – che ha portato alla morte un uomo, seppur non fosse uno stinco di santo – li fermerà dal loro obbiettivo. Smascherare il nuovo criminale che si aggira tra le nevi di Colonia.
Ancora una volta l’autore riesce a conquistarci con la sua ricchezza di contenuti e informazioni sullo scenario tedesco che circonda la vicenda, dimostrando come sempre una profonda conoscenza del territorio e della cultura che ha reso Colonia stessa la sua musa ispiratrice. E risultati brillanti si vedono in storie come questa, dove non si spara neanche un colpo. Sangue sulla neve non può mancare nella vostra collezione della saga, o del poliziesco in generale.
Come nasce quest’opera letteraria?
È il quarto romanzo della mia saga “Sangue su Colonia”, che si è delineato nella mia mente dopo aver visto un film parzialmente in tema col romanzo stesso.
Quale messaggio vuoi trasmettere a tutti coloro che si ritroveranno tra le mani questo libro?
Un messaggio di speranza.
La neve non è distruzione, dalle mie parti infatti si dice: “Sotto la neve, pane. Sotto la pioggia, fame.” Si può infatti vedere la neve un po’ come la pioggia manzoniana, che impregna le pagine finali de I promessi sposi. Dopo torna il sereno e tutto ricresce.
Cosa pensi dell’editoria d’oggi?
Non posso che pensarne male, dato che sacrifica la qualità e la cultura in nome del puro guadagno. Una casa editrice deve sì guadagnarsi la pagnotta, come tutti del resto, però deve dispensare cultura. Non si capisce per esempio perché in Italia si sacrificano autori best seller in favore di semplici “casi” letterari come le famose “Cinquanta sfumature…”
Leggi il mio libro perché…
Per il piacere di ritrovare personaggi noti o per conoscerli. E poi, come dicevo in precedenza, per dare un messaggio di speranza.
Progetti futuri?
Sto già scrivendo il quinto romanzo della mia saga. Per il resto, ho qualche progetto, staremo a vedere. Bleiben sie dran!!!!
Il libro merita 4 stelle su 5.