Alice Stocco Donadello torna sulle scene con Oltre il Margine, sua opera più recente edita da Les Flàneurs. Un susseguirsi di vicende, di vite, attraverso gli occhi di ogni personaggio protagonista dei capitoli che si muovono in un contesto drammatico: l’Istria dagli anni del secondo Dopoguerra fino ai giorni nostri. Due mondi a contatto, quello italiano e quello slavo, uniti insieme da due famiglie per amore, con la figura prominente dell’esule Janua, affrontando le difficili conseguenze.
Oltre il Margine parla di valori tra famiglia, duro lavoro e il vivere di una volta; parla di amore ma anche di odio, un “razzismo al contrario” oserei dire, per il modo in cui gli italiani furono additati in Istria in quell’epoca. Intere famiglie italiane senza colpa ma che pagavano per i peccati di un Paese; agli occhi dei Paesi esteri, essere italiano significava essere fascista… come dimostrato duramente dai protagonisti italiani di queste pagine.
Un’opera che dimostra, attraverso lo svolgersi degli eventi, il difficile rapporto tra due popoli vicini in un’epoca non poi così lontana. Le differenze, la cultura, la forza di ogni decisione; la speranza di un futuro in pace, superando quel margine tra due popoli fatto di differenze grandi e piccole, che talvolta non dovrebbe nemmeno esistere.
Come nasce quest’opera letteraria?
L’idea è sorta dai racconti che hanno popolato la mia prima infanzia, in quei pomeriggi in cui la nonna invitava le sue amiche, tra le quali c’era un’esule istriana, a bere il caffè e a chiacchierare: io ascoltavo a bocca aperta i loro racconti e buona parte delle loro descrizioni mi hanno concesso di conoscere un aspetto del passato che non avrei mai potuto vedere coi miei occhi. Prosegue con le esperienze che io stessa ho vissuto finora, come figlia, donna e infine come madre. Finisce con i desideri di quella nonna, con quelli della mia mamma, con quelli che le mie amiche mi hanno confidato e con una parte dei miei stessi desideri.
Ho iniziato a scrivere Oltre il margine per dare un senso ad alcune esperienze, per capire alcuni sentimenti. Quando sono giunta alla frase finale, ho compreso che non avevo ancora capito nulla, e che la vita ci fa cambiare forma e margine continuamente.
Quale messaggio vuoi trasmettere a tutti coloro che si ritroveranno tra le mani questo libro?
Spero che questo libro possa ricordarvi di dire tutto e di parlare chiaro, con chiunque, sempre, anche se al principio dovesse far male. Il dolore è funzionale ad un nuovo punto di vista, che la maggior parte delle volte è più chiaro, amorevole e limpido di quello da cui si partiva.
E se qualcuno vi dice che siete troppo schietti, giustificatevi spiegando che ve l’ha insegnato Janua!
Cosa pensi dell’editoria d’oggi?
Credo che la situazione dell’editoria nel nostro Paese dipenda dagli scrittori italiani, e viceversa. Come esistono scrittori con un vero potenziale, allo stesso modo ci sono molti esempi virtuosi di case editrici non a pagamento che curano selezione, impaginazione, grafica e distribuzione – la piccola grande Les Flaneurs ne è un esempio. Tuttavia, purtroppo ci sono anche molti pessimi imprenditori, e non si può negare che questi siano alimentati dai risparmi di scrittori che non sempre sono meritevoli di una pubblicazione, i quali ritengono il pagamento per la pubblicazione una scorciatoia per non impegnarsi a guardare con occhio critico il proprio prodotto letterario e a lavorare per migliorarsi.
Sulla situazione estera non mi posso esprimere: non la conosco, se non attraverso letture in lingua originale.
Leggi il mio libro perché…
Perché racconta tante storie intrecciate in una Storia sola, ricordando che siamo tutti esseri umani oltre ogni schieramento o credenza.
Progetti futuri?
Imparare a tenere in equilibrio le cose senza ansia!
A parte gli scherzi, dal punto di vista professionale la priorità è la ricerca in Ecologia che sto svolgendo mettendoci l’amore e l’impegno di cui mi sento capace. Nel frattempo, ci sono altri due manoscritti pronti su cui lavorare per portarli ufficialmente alla luce: si tratta di un thriller scientifico ambientato tra le Dolomiti e di un altro romanzo che si confronta coi temi del “non-detto”.
Se penso al futuro, approfitto della domanda per chiedervi un favore: mandatemi pensieri positivi, ché la strada è impegnativa 😉
Oltre il margine merita 5 stelle su 5.