Federico Moccia, è l’autore che ancora sta facendo sognare le generazioni con il suo libro d’esordio “Tre metri sopra il cielo”, dove fa parlare i due protagonisti, Step e Babi, che si rispecchiano nella scritta sul viadotto di Corso Francia “Io e te tre metri sopra il cielo”.
Riccardo Scamarcio in Tre metri sopra il cielo
Eppure è la realtà che ispirò Federico Moccia alla stesura del suo best seller. Erano gli anni Novanta, che consumava la vita tra slanci di romanticismo emotivo e competizioni violente tra giovani cultori delle moto per corse sfrenate sull’Olimpica nel tratto di via Leone XIII. Quelle generazioni si riconobbero nei personaggi e presero a modello il lucchetto, come simbolo di un amore corrisposto e “chiuso”, dove il clic e la chiave gettata nell’acqua, sugellava l’amore eterno!
Federico Moccia
Da Roma il gesto, al pari dei tre soldi gettati nella Fontana di Trevi, si diffuse in tutto il mondo ma, gli amori eterni sono rari e, dal cielo Federico Moccia, è sceso per salire con la sua ispirazione sul treno che da Napoli, passando per Roma Termini sta portando il viaggiatore, Simone, a Verona, per incontrare la sua ragazza Sara, che è nella città di Giulietta & Romeo per uno stage di lavoro. A Roma Termini, sale sul treno una ragazza molto affascinante, che si siede davanti a lui, nasce una simpatia tra i due, ma non rivela il suo nome. Quando la ragazza scende a Firenze Santa Maria Novella, ripensa a quell’incontro su quel treno e decide di rintracciare l’apparizione, e sarà per lui “la ragazza di Roma Nord”. Una bella storia ricca di poesia autentica. “La ragazza di Roma nord” è il titolo del romanzo di Federico Moccia, edito da Sem, uscito nelle librerie di tutta Italia qualche mese prima dell’emergenza per il covid-19. Con oltre dieci milioni di copie dei suoi libri, tradotti in quindici lingue e venduti in tutto il mondo, Federico Moccia è considerato uno degli autori italiani di maggior successo. Affascinato dalle reazioni dei suoi lettori, che trasformano i suoi libri in veri e propri oggetti di culto, Moccia cerca da tempo un modo per coinvolgerli più direttamente nella scrittura dei suoi romanzi, tanto è vero che, insieme alla casa editrice Sem, lanciò un progetto, molto innovativo: un vero e proprio esperimento narrativo denominato Il cantiere delle storie, nel quale chiese ai suoi lettori di contribuire direttamente alla scrittura del suo nuovo romanzo. Dopo aver dato loro delle indicazioni per collaborare alla realizzazione dell’opera, proponendo il suo testo creativo, Federico Moccia scelse, insieme alla squadra di Sem edizioni, tra racconti, poesie e testi, le otto storie vincitrici, e gli autori del romanzo, che insieme a Federico Moccia, ne fecero parte, e questi sono: Antonietta Cantiello, Fabio Castano, Federica Costabile, Loredana Costantini, Giacomo Carlo Lisi, Rebecca Puliti, Noemi Scagliarini e Michela Zanarella.
Michela Zanarella
Federico Moccia scrive romanzi che fanno sognare. Una sua riflessione?
Se tutto quello che faccio da anni, dà modo alle persone di credere di più nei propri sogni e cercare di realizzarli, per me è il risultato massimo. Sono emozionato, stupito e felice di rappresentare in qualche modo un amico per i lettori di qualunque età, che scrive storie che permettono di sognare. Se riesco a far sognare più persone, se riesco ad emozionare con i miei libri e con i film da me diretti, allora sì, allora ho raggiunto lo scopo della mia scrittura che è la sintesi della ricerca continua dell’autore.
L’autore, ha la responsabilità morale verso i propri lettori?
Ebbi a dire che i miei lettori sono un dono e che questo dono va protetto. La responsabilità verso di loro per me è un obbligo morale. Mi riferisco all’impegno, alla serietà alla sincerità della passione con cui lo scrittore deve affrontare la pagina per restituire al meglio una storia che ha nell’anima e che vuole narrare. Questo per me vale a prescindere dall’età di chi mi legge.
Federico Moccia autore, regista, sceneggiatore
L’autore come si sente alla fine scrittura di un libro?
Già durante la stesura di un romanzo, le idee del libro successivo si accavallano e le accantono tra gli appunti per la stesura del romanzo successivo. Per me esiste un solo motto: dai sempre il meglio di te stesso, qualunque sia questo meglio. Bisogna impegnarsi, lavorare sodo, avere idee, realizzarle e quando si è concluso un progetto, bisogna subito passare al successivo, senza gongolarsi e vivere nel sogno di ciò che si è scritto e consegnato all’editore. Perché, semplicemente, lo scopo della vita è questo: fare e cercare di fare bene.
Dopo questa tragedia che ci ha costretti a chiuderci nelle proprie abitazioni, come pensa che reagisca questa gioventù che è stata congelata per più di quattro mesi?
Credo che i giovani e quelli che lo sono stati, a prescindere dalle epoche o da questo covid-19, abbiano semplicemente ancora voglia di comunicare e confrontarsi. L’amore è davvero il motore del mondo. Ci insegna a costruire, a condividere, a dare valore a quello che troppo spesso ci sfugge. Non siamo nati per essere soli, per chiuderci a riccio, per rifiutare gli altri. L’amore è sorriso. E il sorriso è un valore senza tempo: non significa solo incurvare le labbra verso l’alto, ma averlo dentro. Ogni volta che ho occasione di incontrare da vicino le persone che hanno letto i miei libri o visto i film per me è un regalo immenso, perché riesco a sentire finalmente dal vivo tutte le loro emozioni. C’è confronto, c’è scambio ed è questo che mi aiuta a migliorare, è questo che dà senso al lavoro che ho fatto. Si scrive una storia non per tenerla nel cassetto, ma per condividerla con le persone più diverse, in modo da creare via via un arcobaleno di suggestioni nate dalle molteplici letture. I lettori oggi hanno semplicemente diversi e più strumenti rispetto a prima, ci sono nuove modalità di lettura, e penso agli e-book e ai libri on line ad esempio, o alla grande diffusione di audio-book di qualità, rispetto a prima. L’e-book comunque, al momento non è un vero antagonista del libro cartaceo, ma è comunque un ambito ancora in divenire. La sensibilità di base però non cambia, trova solo più strade d’espressione.
Dopo questo periodo di stasi, sarebbe opportuno rinnovare l’invito alla lettura, con le precauzioni suggerite da questa emergenza, e riprendere a frequentare biblioteche e librerie, partecipare fisicamente alle presentazioni. Per tutto questo occorre l’impegno di ogni singolo soggetto coinvolto, compresa la Protezione Civile, affinché queste occasioni siano mirate alla salvaguardia della cultura nel rispetto dell’equilibrio senza ansie da contatto, senza mai dare ‘la colpa’ di tutto allo stop sanitario.
L’autore
Quando scrive la sua prima opera, ‘Tre metri sopra il cielo‘, nel 1992, Federico Moccia esordisce a sue spese, perché il manoscritto venne rifiutato da diversi editori. Le prime copie vanno in fretta esaurite e gli studenti dei licei romani iniziano a fotocopiarle, fino a che il passaparola porta a una nuova pubblicazione con Feltrinelli che, a dodici anni dall’autopubblicazione, fa esplodere il libro vendendo oltre due milioni di copie solo in Italia. Da allora il successo per Federico Moccia, in Italia e all’estero, è stato costante. Nel 2006 esce “Ho voglia di te”, il nuovo capitolo della storia d’amore tra Babi e Step e dai due libri vengono tratti due film campioni d’incasso. “La ragazza di Roma nord” è del dicembre 2019. Federico Moccia non è solamente scrittore ma anche autore televisivo, sceneggiatore e regista, Federico Moccia è un caso unico nel panorama culturale italiano.
Giuseppe Lorin