«Ho studiato e vissuto nella città di Mashadd, per compiere ricerche, interviste ed imparare la lingua farsi. In quattro anni di spostamenti fra l’Italia e l’Iran ho imparato ad amare questo paese, scoprendo che: i luoghi comuni cui siamo abituati, si sciolgono come la neve degli Zagros al sole; l’Iran è vitalità e colore; la Persia è ancora quel mondo affascinante e frizzante che descrivevano Marco Polo e Montesquieu nei loro racconti», cosi racconta Erika Mattio, piemontese, classe 1989, autrice di ““Pecore e zafferano. Memorie di viaggio in Iran”, edito da Herkulesbook. Il volume di 270 pagine, che è già alla seconda ristampa, è un saggio e guida al contempo, per “aprire la mente e mostrare al lettore che il Medio Oriente e l’Iran, in particolare, non sono nebulose formate da autobombe, statue di dittatori abbattute o donne avvolte dai chador, ma sono frammenti di vita, colori e scoperta di un passato che indissolubilmente si lega al nostro”. Dopo il conseguimento della Laurea in Scienze dell’Antichità a Venezia, Erika trascorre un periodo di studio a Istanbul e Mashhad, rimanendo affascinata dal Medio Oriente, segue diversi progetti di ricerca fra l’est e l’ovest del mondo, e decide di fare dei suoi viaggi in Iran un’esperienza di ricerca per conoscere meglio questo Paese. In 4 anni di spostamenti fra il nord e il sud dell’Iran infatti, riesce a raccogliere “l’essenza della Persia e dei persiani”. Come lei stessa racconta:« Ho trascorso molto tempo in questa terra assaporando ogni suo contrasto, sentendomi a volte persiana, a volte turista, ma venendo sempre accolta dal calore dei suoi abitanti. La prima volta in cui sono stata nel Paese è stata un’esplorazione e da allora ho deciso di recarmici per addentrarmi in maniera più profonda in questa realtà».
Come scrive Erika: «L’Iran è un Paese dai mille volti: moschee, veli bianchi di protesta, campi profughi, giovani studenti, antichi villaggi, tecnologia e tolleranza. Uno stato sciita, dove le feste religiose si manifestano con un’intensità quasi sconcertante; dove le città di Qom e Mashhad fagocitano nella loro santità pellegrini e viandanti, traslandoli in un mondo parallelo; dove i canti dei muazzin si sovrappongono alle lacrime versate nel mese del Lutto; dove anche le figure delle toilette femminili sono rappresentate con l’Hijab sulla testa»
Pecore e zafferano. Memorie di viaggio in Iran di Erika Mattio è corredato di numerose fotografie in bianco e nero ed interviste a giornalisti persiani che hanno studiato in Europa, come Amed e Faresethe, di dialoghi fortuiti come quello a Zahra, una fedele incontrata in una moschea, e colloqui, prenotati preventivamente da tempo, come quello all’imam Nasser di Qom o a padre Azat, rappresentante della chiesa armena di Isfahan. Reperibile nelle librerie convenzionate e on line, il volume verrà presentato nel mese di febbrario 2021 presso l’Hotel Splendid Venice di Venezia –Starhotels Collezione (San Marco, Mercerie 760) e in alcune librerie di varie città italiane, da nord a sud del Paese. Il calendario degli appuntamenti è in corso di definizione non appena si delineeranno informazioni certe relative ai prossimi dpcm.
Stefano Bianco