«Quello fu il suo battesimo: un paio di cose le aveva imparate, prima tra tutte che per “operare sul campo” bisognava essere pronti a tutto e si doveva considerare sempre ogni minimo dettaglio per non incappare negli inevitabili imprevisti»: Osvaldo Bonetti, il protagonista del romanzo “Un appassionato disincanto” di Antonio Bonagura, è da poco diventato un agente segreto e viene descritto dall’autore durante la sua prima missione, in cui si rende conto delle difficoltà e della pericolosità della sua professione.
Osvaldo ha iniziato il suo percorso nell’Intelligence italiana lavorando dietro una scrivania, ma ha presto realizzato di voler agire sul campo e lottare in prima linea per far trionfare la giustizia. La storia è ambientata tra Roma e Napoli, ma ci sono anche episodi della vita del protagonista che si svolgono in Egitto, in Francia e in Bielorussia. L’autore ci permette di seguire Osvaldo in tutte le fasi più importanti della sua esistenza, dal suo reclutamento in giovane età da parte del Ministero dell’Interno ai suoi avanzamenti di carriera, che lo portano ad essere un funzionario della divisione Terrorismo ed Eversione e del Nucleo Cooperazione Internazionale, dalla sua avventura in Bielorussia con la moglie per adottare un bambino alla sua maturità, in cui sperimenta una profonda e amara disillusione per il sistema a cui ha sacrificato gran parte della sua vita.
Osvaldo, infatti, dopo l’entusiasmo dei primi anni al servizio dello Stato si rende conto che l’organizzazione per cui lavora è corrotta fino al midollo, a causa di episodi spiacevoli che coinvolgono l’appropriazione indebita di fondi da parte di alcuni suoi colleghi e promozioni arrivate senza alcun merito – «Col passare degli anni, il servizio era diventato terra di conquista», afferma amaramente. Non quindi l’ineccepibile organismo di controllo e protezione totalmente dedito alla giustizia, ma l’ennesimo caso di gestione truffaldina degli affari pubblici da parte di persone che, al contrario suo, non hanno a cuore gli interessi del popolo italiano e soprattutto la sicurezza nazionale. Osvaldo all’inizio reagisce a queste ingiustizie con ancora più lealtà e correttezza, e con ancora più spirito di sacrificio; accetta anche le missioni più pericolose, studia e si specializza, e combatte per la dignità della sua professione. Alla fine, però, si rende conto di aver bisogno di una pausa dalle sue estenuanti e coraggiose battaglie, per vivere la vita alla luce del sole; mai più segreti, mai più maschere da indossare o parti da recitare, se non su un palcoscenico teatrale.
Casa Editrice: Graus Edizioni
Collana: Tracce
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 224
Prezzo: 15,00 €