Soprattutto in estate si sente parlare sempre più spesso dell’atto del viaggiare e del viaggio, sia sui Social che nella vita reale. Tuttavia ancora oggi molti confondono le ferie con le vacanze e quest’ultime con il viaggio. In realtà sono tre termini molto diversi tra di loro: se il primo è un break dal lavoro, le seconde sono un mero momento di relax rivolto non solo a chi lavora, quindi anche, per esempio ai bambini e agli studenti, mentre il terzo include al suo interno un significato ben più ampio e profondo che però ancora oggigiorno si fatica – e non poco – a comprendere come si deve. Compierlo significa, non solo allontanarsi dalla propria dimora e dalla propria quotidianità, ma mettersi realmente e concretamente in gioco, quindi anche in discussione. E ciò, è doveroso sottolinearlo, può mandarci anche in crisi, anche se apparentemente siamo persone forti, energiche e determinate.
È dunque qualcosa di magico e assai potente che bisogna compiere solo quando ci sentiamo davvero pronti, senza sforzarci o farci del male perché quando decideremo di affrontarlo dovremo necessariamente compiere, giorno dopo giorno, ora dopo ora, istante dopo istante, un viaggio che non è più meramente fisico e geografico ma anche e soprattutto interiore. Pertanto dentro di noi, nel nostro cuore, nella nostra mente e in primis nella nostra anima. E pertanto, si intuisce, ponendolo in tale direzione, come è giusto e normale che sia, che può mandarci anche in crisi, facendoci scoprire o riscoprire aspetti di noi dimenticati in angoli polverosi o altri ancora sconosciuti persino a noi stessi, o taciuti perché la nostra vita, fino a quel preciso istante, non si confaceva ad essi. Ma poi può capitare che arrivi un momento all’interno della nostra esistenza che siamo stanchi di vivere qualcosa che non ci appartiene e allora decidiamo di andarcene dal nostro Paese e di giungere in un posto lontano. È questo il caso del protagonista di Karma Hostel, lo splendido romanzo d’esordio del Francesco De Luca, che emigra in Cina e lì, più precisamente in un piccolo paese di pescatori di nome Houhai, si imbarca in un’impresa molto particolare e assolutamente speciale: quella di aprire un ostello per surfisti. Tra racconti suggestivi e paesaggi naturali dal fascino indescrivibile, il romanzo, che può contare sulla bellezza di 400 pagine, scorre che è un autentico piacere. Il merito? Lo stile poetico e nel contempo fluido di un autore che farà certamente parlare ancora di se, non solo per questa sua assai accattivante opera prima, ma anche per le sue successive che, ci auguriamo, non tarderanno ad arrivare. Se il buongiorno si vede dal mattino…
- Editore : Ass. Culturale Il Foglio
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 340 pagine
- ISBN-10 : 8876067639
- ISBN-13 : 978-887606763