È Giulia Caminito la vincitrice della cinquantanovesima edizione del Premio Campiello con “L’acqua del lago non è mai dolce” (Bompiani). La scrittrice ha ricevuto 99 voti sui 270 arrivati dalla Giuria Popolare di Trecento Lettori Anonimi. Al secondo posto “Se l’acqua ride” (Einaudi) di Paolo Malaguti, con 80 voti, al terzo “Sanguina ancora” (Mondadori) di Paolo Nori, con 37 voti, al quarto “La felicità degli altri” (La nave di Teseo) di Carmen Pellegrino, con 36 voti e al quinto “Il libro delle case” (Feltrinelli) di Andrea Bajani, con 18 voti.
Già nella cinquina del Premio Strega 2021, la Caminito – spiega l’Ansa – nel suo romanzo racconta una storia dura, la sfida all’infelicità di Gaia, bambina e poi adolescente nel vuoto degli anni Duemila, tra la periferia di Roma e Anguillara Sabazia sul lago di Bracciano, con una famiglia disastrata. “É la storia di un mancato riscatto” ha commentato la scrittrice, che ha voluto dedicare il premio alle donne. “Indosso le scarpe rosse per dedicare il Premio alla possibilità delle donne di leggere e scrivere ovunque” ha aggiunto, ringraziando tutti e precisando di aver avuto un problema di salute che sta risolvendo. Commossa, la scrittrice ha precisato come la rabbia sia importante in questa storia: “mi sono occupata di rabbia politica, anarchica, funzionale a un’azione collettiva. Qui, quella di Gaia è una rabbia privatissima, individualista. Lei ha un suo percorso, i suoi desideri. La domanda sospesa è il rapporto tra la rabbia pubblica e la rabbia privata. Noi seguiamo il suo percorso in cui gli atti di violenza si accavallano”.
Brillante e fuori dall’ordinario la storia di questa trentatreenne romana, laureata in Filosofia politica. Suo padre è originario di Asmara, sua nonna e suo nonno si sono conosciuti ad Assab, la sua bisnonna fu guidatrice di camion, contrabbandiera di alcolici e personalità vivace della comunità italiana d’Etiopia ed Eritrea. “La Grande A”, il suo romanzo d’esordio pubblicato nel 2016, è dedicato all’avventurosa vita della bisnonna e ha avuto numerosi riconoscimenti, come il premio Bagutta Opera Prima, il premio Berto e il Premio Brancati Giovani. In seguito, ha pubblicato la raccolta di racconti “Guardavamo gli altri ballare il tango” nel 2017, la fiaba “La ballerina e il marinaio” nel 2018 e il romanzo “Un giorno verrà” nel 2019 ottenendo con quest’ultimo il XXVIII Premio Fiesole Narrativa Under 40.
Il premio Campiello Giovani è andato ad Alice Scalas Bianco per il racconto “Ritratto di Parigi”. Il Premio Opera Prima a Daniela Gambaro per “Dieci storie quasi vere” (Nutrimenti). Per la prima volta (dopo l’edizione 2020 in Piazza San Marco) la cerimonia del Campiello, istituita nel 1962 dagli Industriali del Veneto, si è svolta all’Arsenale, tra le antiche tese dove i veneziani costruivano le galee. Molto teatrale – riporta l’Ansa – l’impatto della serata, condotta da Andrea Delogu con la partecipazione straordinaria di Lodo Guenzi, che ha cantato “Una vita in vacanza” de Lo Stato Sociale. In apertura, la standing ovation dedicata a Daniele Del Giudice, scomparso nei giorni scorsi e vincitore del Premio Campiello alla Carriera 2021.
Gaia Pandolfi