A tu per tu con Fabrizio Ghilardi, scrittore eclettico che ci racconta il suo nuovo libro in un’intervista davvero sui generis
Fabrizio Ghilardi è nato a Roma nel 1967. Si occupa malvolentieri di relazioni istituzionali e della progettazione di reti di cooperazione transnazionale. Grande appassionato di calcio, specialmente di quello in bianco e nero, è collezionista di football memorabilia. Socio fondatore del Wisdomless Club, è autore di Wembley in una stanza (Minerva Editore) e Di efferati delitti e d’altre storie macabre (Idrovolante Edizioni) e ha curato la mostra fotografica Flick about dell’artista svedese Charlotta Smeds. Molti dei suoi scritti giovanili si conservano nelle più importanti capitali europee. Sui muri.
D: Definisca il suo nuovo libro, Le avventure romane di Enomoto Takeshi. R: Posso dirle quello che ha scritto The Evening Observator: “Un libro dall’atmosfera surreale. Assolutamente da non perdere”.
D: Il quotidiano di cui lei parla non esiste.
R: Fa differenza? Ormai il mondo della comunicazione va così. Notizie false garantite per vere e notizie vere screditate. Il mio libro per il redattore del The Evening Observator rappresenta uno dei più grandi esperimenti realizzati dopo l’invenzione dell’Acernatore, anche perché è il primo racconto surrealista scritto durante una seduta di polisonnografia con elettrooculogramma piatto.
D: Chi è Enomoto Takeshi?
R: Enomoto Takeshi è un fotografo giapponese. A tempo perso ama viaggiare come crononauta. Ha una dote non comune, riesce a volare.
D: Le sembra un libro serio?
R: No. Ma il giornalista del The Evening Observator l’ha definito “un’opera monumentale”. Definisca cos’è un “libro serio”. Se è uno di quelli da presentare alle trasmissioni di Fabio Fazio, il mio non è un libro serio.
D: C’è una trama?
R: L’assassino si capisce solo alla fine.
D: Dunque è un giallo.
R: Essendo un giapponese.
D: Di cosa parla questo capolavoro che tutti attendevano?
R: Il racconto è ambientato a Roma nel 1908. In una Roma non ancora mutata topograficamente e urbanisticamente dal regime Fascista, il giapponese, che i lettori hanno già incontrato in uno dei racconti del libro Di efferati delitti e d’altre storie macabre, è in visita a Roma dove incontra Monsignor Gherardi, Prelato Domestico di Sua Santità, uomo di fede all’antica affascinato dalle sue bizzarrie, altro personaggio presente nel libro di cui sopra.
D: E lei pensa che questa trama induca un lettore ad acquistare il suo libro?
R: Non le ho ancora detto che Enomoto Takeshi da bambino viene rapito per due giorni da esseri umanoidi dotati di intelligenza e provenienti da un altro pianeta che lo portano via a bordo di uno strano oggetto luminoso a forma di raviolo. Questo episodio convince suo zio, il Visconte Enomoto Takeaki, samurai e ammiraglio della flotta imperiale giapponese, che il piccolo è in grado di compiere missioni importanti.
D: Ce ne illustri una.
R: Tra cronovisori, ripetitori acustici e altre stramberie Enomoto Takeshi prova a parlare con il mondo dell’aldilà e a risolvere delicati casi di persone scomparse.
D: Così pare Chi l’ha visto.
R: Eppure è un grande successo editoriale.
D: Ma se è appena uscito.
R: Allora lo sarà. Me l’ha detto Enomoto Takeshi che è da poco tornato dal futuro.
D: E cosa le ha detto?
R: Non posso rivelarlo. Posso solo dirle che dopo Conte e Draghi ci sarà la Bestia. Ma il mio librò avrà successo.
Francesca Romana Cristicini