Il romanzo, ambientato alla fine degli anni “60 e agli inizi dei “70, racconta l’esistenza travagliata di un giovane che sin dalla più tenera età avverte la presenza del “Male” come essere ontologicamente esistente fuori di sé e alla cui guida affida le sue scelte soffrendo tuttavia profondi sensi di colpa.
L’infanzia affettivamente deprivata e al contempo soggetta a regole che inibiscono il libero sviluppo della personalità lo hanno reso dipendente da “qualcuno” che si potesse prendere cura di lui e indirizzarlo nelle scelte della vita. Il Male dirigerà il suo agire creando nella fragilissima personalità del ragazzo una tempesta emotiva a causa dei gravi conflitti che lo pervadono.
Sarà per la scienza un “malato mentale”, un folle, poiché è capace di vedere cose che nella normalità le persone non vedono. Quale sarà il suo avvenire? Riuscirà a liberarsi dalla percezione del male che vede fuori di sé e avverte nella sua stessa anima?
Il romanzo indaga nel profondo della psiche umana tanto complessa e contraddittoria e pone interrogativi oggetto di riflessione dai più grandi mistici, filosofi, artisti, teologi, sull’esistenza ontologica del male, sul libero arbitrio, sulla possibile coesistenza del bene e del male.
Un romanzo vero, tratto in parte dall’esperienza psicoterapeutica dell’autrice, ma che si apre a orizzonti molto più ampi sul piano filosofico, psicologico, teologico, affrontando con coraggio temi fondamentali spesso negati o dimenticati in questa nostra epoca caratterizzata dallo scientismo e dal nichilismo.
Il romanzo, aldilà del momento storico in cui è ambientato e aldilà della vicenda individuale del protagonista, è sempre attuale poiché il libero arbitrio di cui l’essere umano è dotato è un grande dono, ma data la sua fragilità, la potenza del male lo può indurre alle più atroci nefandezze come la storia ci dimostra. L’invidia, il desiderio di potere dell’uomo producono non solo una continua lotta nell’interiorità del singolo individuo ma fra popoli. Il male, la prevaricazione, le guerre che insanguinano la storia ne sono la testimonianza.
Il protagonista del romanzo sembra potere giungere alla consapevolezza di cosa sia bene o male e ci dà speranza di un’evoluzione mentre il sociale sembra rimasto al primitivo stato ferino.
Come ben disse il Vico nei “Principi di scienza nuova” la storia del singolo uomo ripercorre le stesse tappe compiute dall’intera umanità.
AQUISTA ORA
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