Avete mai sentito parlare di azienda felice? Se state pensando come è possibile che un luogo di lavoro possa creare felicità, si può scoprire come leggendo il nuovo libro di Maurizia Rimondi Marketing della Felicità. L’autrice, consulente di marketing, si rivolge agli imprenditori, ai manager e al singolo che si pone come obiettivo il successo interno dell’organizzazione.
Non vuole essere un semplice manuale, nonostante il libro è ricco di esercitazioni pratiche, ma bensì un libro di crescita personale sia per il singolo che per l’azienda. Quello che sta succedendo in questo ultimo periodo di dimissioni volontarie è un po’ la cartina tornasole di un sistema lavoro che non funziona più come una volta, perché le persone non lasciano mai l’azienda, lasciano, perché non si trovano bene e non hanno più soddisfazione in quello che fanno. E’ cambiato molto il paradigma negli ultimi anni e oggi non sono più le aziende che selezionano le persone, ma sono le persone che scelgono le aziende e se si vogliono avere le persone migliori bisogna necessariamente lavorare sulla propria identità aziendale, sul proprio branding, perché oggi i dipendenti e collaboratori non sono più attratti solamente da uno stipendio a fine mese, ma da un universo di valori che vogliono condividere con la realtà all’interno in cui vanno a lavorare.
Maurizia, come nasce questo libro? Questo libro nasce in pieno lockdown, in parte da un’esigenza che ho sentito io, di condividere la mia esperienza e il percorso che ho fatto, soprattutto in questi ultimi anni di crescita personale e professionale e in parte di andare incontro ad un’esigenza che sentivo urgente in quel momento di paralisi generale che si stava manifestando in seguito a quello che abbiamo vissuto un po’ tutti, ma soprattutto all’incapacità di manager ed imprenditori di stare affianco ai propri collaboratori e di sostenerli e motivarli anche a distanza e fargli sentire comunque la presenza di un’organizzazione ed un progetto che sarebbe continuato a vivere. Ho soltanto messo insieme i puntini di un percorso che ho fatto e di tante esperienze anche vissute e ne è uscito questo libro che è stato un po’ esso stesso un percorso.
Che obiettivo hai con questa opera? La scrittura mi ha aiutato a capire e focalizzare quali sono i miei futuri progetti e tutte le mie attività hanno come comune denominatore il concetto di felicità. Portare la felicità in ogni area della mia vita, portare felicità nella vita delle persone che collaborano con me e nelle aziende, nelle persone che lavorano in azienda dove io vado a fare consulenza, la sto vivendo proprio come una missione, quindi per me questa è una cosa molto importante.
Come può il tuo libro aiutare nella ricerca della felicità? Nel libro si parla degli strumenti di come creare un’organizzazione che vince, quindi il fatto che gli imprenditori e manager devono assumere responsabilità della felicità dei propri collaboratori e per farlo devono conoscerli, devono imparare quello che è l’ascolto attivo, sapere quali sono i loro sogni. Parlo anche della felicità della persona come essere singolo ed unico, in quanto questa deve sviluppare un approccio diverso sia a lavoro sia nella sua quotidianità perché viviamo in una società che non ci fa vedere il bello ma ci fa vedere sempre il negativo di tutte le cose, tant’è che intorno abbiamo tantissime persone che sono abituate a vivere in una sorta di lamentela e distrazione continua. Diciamo che in qualche modo dobbiamo prendere le distanze da questo, dobbiamo cercare di cogliere ogni giorno, quali sono le cose che ci rendono felici, focalizzarci su queste per poi portare la felicità della nostra vita.
Una volta che l’individuo ha trovato la sua felicità questa può essere riportata in azienda e comunque chi in azienda deve spronare il dipendente alla ricerca della felicità? Se il singolo cambia proprio approccio al lavoro e dall’altra parte chiaramente c’è un’azienda, un imprenditore o dei manager che creano un’ambiente fertile affinché si possa creare un’organizzazione felice, ecco che allora nascerà un’azienda che può essere più prospera nel lungo periodo e dove sicuramente i numeri aumentano in termini di fatturato, questo è un dato che è quasi ormai provato che là dove le persone lavorano felici sono serene e collaborative, portano nuove idee, nuove innovazioni ed è chiaro che l’azienda ha maggiore prospettiva di crescita.
Se questo concetto ha la possibilità di far crescere un’azienda sana, perché gli imprenditori non puntano ancora su questo sistema? Spesso ancora gli imprenditori non riescono a fare questo passo, perché comunque lavorare sulle persone è un impegno grande e vuol dire fare degli investimenti che sono a lungo termine e non nell’immediato, però creare un’organizzazione felice oggi diventa una necessità è una cosa in cui gli imprenditori e i manager devono necessariamente guardare con grande attenzione perché l’unica possibilità che hanno per crescere e svilupparsi oggi come oggi non ce ne sono altre, quindi l’attenzione al pianeta e alle persone, oltre che al profitto sono fondamentali e questo è un po’ la sintesi del libro.
Cosa deve fare un imprenditore per iniziare questo percorso? I primi passi che deve fare un imprenditore che vuole iniziare un percorso di questo tipo, è mettersi in discussione prima lui, perché chiaramente non può trasformare la sua organizzazione se non è il primo a fare un certo percorso di crescita. Deve poi ascoltare le sue persone e quindi parlare con i collaboratori, ma parlare nel senso di essere interessato alla loro vita, a quello che fanno, a quello che sono i loro sogni, perché mentre l’imprenditore aiuta i propri collaboratori a realizzare i propri sogni si renderà conto che contemporaneamente sta realizzando anche i suoi.
Eleonora Francescucci