“Biancospino”
Ricordi,
era appena sbocciato il biancospino
e anche gli occhi mi sorridevano.
Poi non era più la stessa strada
e neanche gli stessi occhi,
ma tu non coglierlo
perché mi assomiglia.
Gabriella Romolini, classe 1955, racconta se stessa, le sue radici e il suo personale lockdown tra le pagine di Sotto la neve pane. Una lunga chiacchierata. Si tratta principalmente di un dialogo fra l’autrice e la madre, intramezzata da aneddoti e racconti per lo più autobiografici, altri fantastici che raccontati oralmente da amici e parenti, il tutto nell’arco temporale che va dal 1 marzo 2020 al 3 maggio 2020.
Cosa risponderesti alla domanda CHI SEI?
Sono una signora di sessantasette anni, che ha riscoperto la passione per lo scrivere rimasta sopita per lunghissimo tempo, distratta forse dall’urgenza di vivere, o molto più semplicemente perché questo era il momento stabilito per me per scrivere. Vivo da sempre a Fiesole sulle colline di Firenze, sono sposata con Giovanni, ho due figlie – Giulia e Alessandra – e due splendide nipotine, Gaia e Aida. Ho vissuto, fino a quando non mi sono sposata, con la mia famiglia in una bellissima casa colonica sulle colline di Fiesole: tutta questa bellezza di paesaggio e di umanità che ho respirato e sentito intorno a me nella fanciullezza e poi nell’adolescenza ha sicuramente contribuito a forgiarmi di una sensibilità che mi permette adesso di esprimermi in maniera più compiuta attraverso la scrittura. Mi piace anche cucinare, cantare, e adoro il teatro.
P.s. non disdegno di guardare la televisione, e nel tempo libero mi fa altrettanto piacere rimanere sola con i miei pensieri senza fare niente.
Perché le persone dovrebbero scegliere proprio la tua penna?
Potrei dirvi un’infinità di cose per incoraggiarvi alla lettura del mio libro, ma sarà solo il testo (qualora mi facciate l’onore di leggerlo) che potrà fare breccia nel vostro cuore, suscitandovi un’emozione o un’allegra risata! Una cosa sento di dirvela comunque: non vi annoierete e se succederà, vi scuso fin da subito!
Come definiresti il tuo stile?
Con un po’ di presunzione e una buona dose d’ignoranza voglio definire il mio stile “verista”.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Non ho progetti ben definiti nel cassetto, di sicuro so che voglio continuare a scrivere.
Che rapporto hai con i social?
Il rapporto con i social mi suscita sentimenti e atteggiamenti contrastanti: avversione, sottile dipendenza, riconoscenza, stupore e spesso la voglia di sottrarmi… ma quando in tempo reale riesco a dialogare con qualcuno dall’altro capo del mondo sento gratitudine e una gioia immensa!