Dal 13 luglio è in libreria “Pellico, turista per forza. In viaggio tra le prigioni di mezza Europa”, il nuovo volume della collana Umano/troppo/umano – edito da Kellermann Editore – che, a 200 anni dall’arresto di Silvio Pellico, ne ricostruisce il lungo viaggio nelle carceri di mezza Europa. All’interno del libro Sergio Tazzer – giornalista e scrittore – ripercorre le vicende di Silvio Pellico, accompagnando il lettore alla scoperta di una tappa vitale ed emozionante della narrazione risorgimentale dell’Italia.
Sergio Tazzer, giornalista nato a Treviso nel 1946, è stato direttore della sede RAI per il Veneto, capo della redazione trentina e della redazione centrale del TGR a Roma. Dal 1995 al 2011 ha fondato e condotto il settimanale radiofonico mitteleuropeo Est Ovest in onda su Rai 1. È medaglia “Jan Masaryk” del Ministero degli Esteri della Repubblica Ceca, membro onorario della Spoločnosť Milana Rastislava Štefánika, di Brezová pod Bradlom (SK). Tazzer è, inoltre, accademico ordinario dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino e socio corrispondente dell’Ateneo di Treviso. Studioso di storia contemporanea dei paesi dell’Europa centrale e balcanica, è autore di numerosi saggi sulla storia del Novecento, in particolare sulle vicende legate alla Prima Guerra Mondiale.
Il libro presenta i fatti salienti che hanno segnato la vita di Pellico. Nel 1822 a Venezia venne condannato a morte, e poi graziato dall’imperatore d’Austria Francesco I. L’anno precedente, accusato di cospirare contro l’autorità imperial-regia e di far parte di una società segreta, fu arrestato a Milano e rinchiuso nel carcere dell’ex convento di Santa Margherita. Lì iniziò il suo lungo viaggio, come “turista per forza”, che lo portò a Venezia, nella prigione dei Piombi e poi in quella dell’Isola di San Michele, ed infine a Brno (allora Brünn), in una cella dello Spielberg. Il volume racconta il lungo e penoso percorso di Pellico, in catene, dalla Lombardia al Veneto, dalla Patria del Friuli alla Carniola; e poi la Stiria, la Bassa Austria, la capitale imperiale Vienna, la Moravia. Pellico narrò con pietoso distacco la sua avventura nell’allora best-seller Le mie prigioni, il quale – convenne il cancelliere Metternich – fece più male all’Austria di una battaglia perduta.