Recensione a cura della giornalista pubblicista Ilaria Solazzo.
Napoleone Bonaparte, figura di grande rilevanza storica, si distingue per il suo genio militare e le riforme che introdusse in Francia. La sua abilità strategica e la promozione dei principi dell’Illuminismo hanno lasciato un’impronta duratura sulla storia europea.
“Questo libro, che si legge come un romanzo, ma ha la profondità e la fondatezza di un saggio storico, non rinnega nulla della storia convenzionale, vanta solo la mera pretesa di poter contribuire a tracciare il diverso profilo di un uomo che, dopo appena due secoli, suscita molteplici sentimenti di alterno valore, sia nel lavoro degli storici, sia nell’immaginario generale.
Un uomo dotato di una grande intelligenza, in grado con le proprie azioni e con le proprie imprese di restaurare il rispetto dell’autorità, di consolidare l’ordine sociale, di riconciliare la vecchia con la nuova Francia, di vedere lontano verso un’Europa ancora lontana da venire, capace di grandi riforme sociali, un iniziatore dei tempi moderni. Un piccolo uomo con la grande colpa di essere diventato troppo grande in pochissimo tempo.
Un uomo che attirava su di sé adorazione e odio, ma non se ne curava perché, in fin dei conti, era consapevole di essere solo un uomo con pregi e difetti. Un uomo romantico e sentimentale, tenace e caparbio, semplice nella sua indiscussa genialità, legato alla famiglia e alla patria, sorprendentemente e sinceramente credente.
Un uomo irrimediabilmente solo.
Questo è l’altro Napoleone, e quanto si può leggere in quarta di copertina.
Colpisce e fa riflettere ancora oggi una citazione memorabile di Napoleone il quale ha detto: “Tutti nascono anonimi come me, in un’anonima Ajaccio, in un’anonima isola, in un anonimo quindici agosto, di un anonimo 1769, da due anonimi Carlo e Letizia Ramolino; solo dopo diventano qualcuno; e se prima di ogni altra cosa sono capaci di non deludere se stessi, anche la volontà divina si manifesta sull’uomo”.
Il libro “L’ altro Napoleone” scritto da Vincenzo Luigi Gullace edito da Morlacchi Editore U.P. è in vendita in tutti gli store online e sul sito ufficiale della casa editrice per 14,00 euro.
Vi propongo un estratto relativo alla prefazione di Laura Zazzerini la quale ha detto “Napoleone può essere amato o odiato, ma davanti a lui, alla maestosità della sua figura come emerge dalla storia, non si può restare indifferenti e non è possibile non porsi almeno una volta nella vita il problema di chi veramente sia stato e abbia significato ‘Napoleone’. Domanda difficile e assai complessa che Vincenzo Luigi Gullace si è posto e con il presente scritto ha inteso condividere con i lettori una possibile risposta, che, corroborata da fonti e frutto di lunghi studi, sembra apparire convincente”.
Chiedendo a campione tra i miei amici di facebook è emerso che per loro Napoleone è stato sia un genio strategico che un governante rivoluzionario.
Leggere questo libro mi ha riportata a fare un tuffo nel passato, ricordo ancora quando tra i banchi di scuola la mia amata professoressa di italiano delle scuole medie mi incantava raccontando a me ed ai miei compagni il mondo di Napoleone figura imponente del XIX secolo, che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia mondiale come generale, statista e imperatore.
All’interrogazione presi il voto più alto quel giorno iniziando così:
“Nato in Corsica nel 1769, Napoleone emerse come una figura di spicco durante la Rivoluzione Francese e trasformò radicalmente il volto dell’Europa attraverso le sue conquiste militari e le riforme amministrative”.
Chissà come sarebbe oggi la vita se vi fosse tra noi Napoleone, quanti seguaci avrebbe? E quanti like sui social?!
Napoleone nato da un umile famiglia di piccola nobiltà, fin da giovane ha sempre mostrato un precoce interesse per le questioni militari. Si distinse rapidamente come ufficiale di fanteria durante la Rivoluzione Francese, guadagnandosi una rapida ascesa nelle fila dell’esercito. La sua abilità tattica e la determinazione sul campo di battaglia lo resero un comandante rispettato. Napoleone divenne noto per la sua audacia in battaglia e la sua capacità di prendere decisioni rapide. Le sue campagne militari si estesero dall’Italia all’Egitto, culminando nella leggendaria battaglia di Austerlitz nel 1805, dove sconfisse le forze austro-russe… Come fosse una partita a Risiko dove il più intelligente ha la meglio sugli avversari. La creazione della Confederazione del Reno e la dissoluzione del Sacro Romano Impero consolidarono la sua influenza in Europa. Correva l’anno 1804 quando Napoleone si autoproclamò imperatore dei francesi, suggellando così la sua trasformazione da generale a monarca. Il suo governo portò significative riforme legali e amministrative, tra cui il Codice Napoleonico, un sistema giuridico che influenzò molte nazioni europee. Tuttavia, l’espansione territoriale di Napoleone portò una crescente resistenza da parte delle altre potenze europee. Le sconfitte in Russia ea Lipsia indebolirono il suo dominio, e nel 1814, fu costretto ad abdicare.
L’esilio sull’isola d’Elba fu breve, poiché Napoleone riuscì a fuggire e tornare in Francia per un breve periodo noto come i “Cento Giorni”. La sua ultima sconfitta avvenne nella famosa battaglia di Waterloo nel 1815, dove le forze britanniche e prussiane lo sconfissero definitivamente. Napoleone fu esiliato sull’isola di Sant’Elena, dove morì nel 1821.
Questo è ciò che tutti sappiamo o perlomeno dovremmo sapere. Ma lo scrittore Vincenzo Luigi Gullace ci parla di un altro Napoleone di un uomo con le sue fragilità umane, ci parla del rapporto che aveva con il ribelle fratello Luciano che gli fu sempre e comunque leale, con le agitate e volitive sorelle (come afferma a pag.43 il Gullace), con le donne della sua vita e i suoi figli. Le donne legate a Napoleone Bonaparte includono Josephine de Beauharnais, sua moglie, e la sua seconda moglie, l’arciduchessa Maria Luisa d’Austria. Josephine è nota per la sua eleganza e influenza sulla società dell’epoca, mentre Maria Luisa fu scelta per consolidare legami politici attraverso il matrimonio. Molte altre donne furono coinvolte nella politica e nella società durante il periodo napoleonico, tra cui Pauline Bonaparte, sorella di Napoleone, e altre figure influenti.
Ma ciò che più mi ha attratto è stato il suo rapporto con la fede in Dio. Napoleone Bonaparte ha mostrato diverse sfumature nella sua fede in Dio durante la sua vita. Inizialmente, durante il periodo della Rivoluzione francese, fu spesso associato a idee di razionalismo e secolarizzazione.
Tuttavia, nel 1801, Napoleone firmò il Concordato con la Chiesa cattolica, stabilendo una relazione positiva con la Chiesa in Francia.
Napoleone sembrava vedere la religione come uno strumento politico per stabilizzare la società. Durante il suo regno, cercò di controllare e sostenere la Chiesa per sostenere il suo regime. Nel 1804, durante la sua incoronazione a imperatore, si proclamò a sé stesso con la corona, simbolo di una volontà divina. Tuttavia, il suo approccio alla religione può essere interpretato come pragmatico per alcuni, ma lo scrittore Vincenzo Luigi Gullace da pag. 84 a pag. 91 dedica un intero capitolo alla fede religiosa di Napoleone sottolineando come il cardinale Biffi, ovvero colui che ha redatto la prefazione della traduzione di de Beaturne a cura di Vito Patella, ha scoperto un uomo di grande fede
[…] attraverso queste conversazioni impariamo che per Napoleone la fede e la religione erano l’adesione convinta, non a una teoria o a un’ideologia, ma a una persona viva, Gesù Cristo, che ha affidato l’efficacia perenne della sua missione di salvezza a un segno strano, alla sua morte sulla croce. (Pag.85).
Ma anche a pag.87 grazie alle dichiarazioni del generale Montholon si ha un assaggio vivo dell’amore di Napoleone verso Dio… In quanto ci dice che l’ imperatore era cristiano e che la fede era un fatto naturale ed essenziale. Il Napoleone amava manifestare i propri sentimenti religiosi anche in occasioni non formali. È morto nella religione, con il timore di Dio.
Così al termine di queste quasi 126 pagine mi è venuto in mente di stilare una chiacchierata tra me e Lui. Forse sarebbe andata più o meno così.
Buongiorno, generale Bonaparte. Un sincero Grazie per il concedermi questa intervista.
Buongiorno. Il piacere è tutto mio.
Cominciamo con la domanda più ovvia. Qual è la chiave del Suo successo militare straordinario?
La chiave del successo è la determinazione incrollabile e la capacità di adattarsi alle circostanze. Bisogna essere pronti a cambiare tattica, ma mai il proprio obiettivo.
Molte persone la considerano un genio militare, ma alcuni critici l’ accusano di essere ambizioso e di cercare solo il potere. Cosa si sente di voler rispondere a queste critiche?
L’ambizione è ciò che guida l’umanità a compiere imprese straordinarie. Il mio desiderio di potere è sempre stato motivato dal desiderio di plasmare un mondo migliore per la Francia e per l’Europa. Sono spinto da un grande amore verso il prossimo.
Parlando della Sua ascesa al potere come può descrivere il Suo percorso da generale ad imperatore?
La mia ascesa è stata una combinazione di abilità militare, gestione politica e una comprensione profonda della psicologia umana. Ho sfruttato le opportunità che si sono presentate per guidare la Francia attraverso periodi tumultuosi.
Alcuni sostengono che la Sua politica estera ambiziosa abbia portato alla Sua caduta. Quale il suo parere a tal riguardo?
La storia giudicherà le mie azioni. Ho cercato di stabilire una pace duratura in Europa, ma le forze contrarie erano spesso troppo potenti. Non ho mai desiderato la guerra, ma chiaramente ho difeso la Francia ei suoi interessi.
Parliamo ora del Suo esilio a Elba. Come ha vissuto quegli anni?
L’esilio è stato un periodo di riflessione. Ho cercato di contribuire alla comunità locale e ho mantenuto viva la mia mente studiando e pianificando il futuro.
Qual è il Suo più grande rimpianto?
Forse il mio più grande rimpianto è di non essere riuscito a creare un sistema stabile di governo che sopravvivesse alle mie imprese. Tuttavia, la storia è fatta di alti e bassi, e il mio contributo, spero, sarà compreso nel contesto più ampio della storia europea.
Grazie, generale Bonaparte, per la Sua franchezza ed il tempo dedicatomi.
È stato un piacere. Grazie a te. Ad maiora semper.
Per le festività natalizie che si apprestano ad arrivare vi consiglio di comprare e regalare questo libro intrinseco di storia e novità su una delle figure più chiacchierate e amate di sempre: Napoleone Bonaparte.
Informazioni sull’autore
Vincenzo Luigi Gullace vive a Perugia; si è laureato in Scienze Politiche presso l’Università Statale di Messina ed in Scienze Strategiche presso l’Università Statale di Modena – Reggio Emilia. Ha già pubblicato La globalizzazione dell’integralismo religioso (Perugia, 2015); Viaggio nel monoteismo tra identità, spiritualità e sottomissione (Bertoni Editore, 2017); L’altro Napoleone (Morlacchi Editore, 2018).
Dove poter acquistare il libro online…
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