Il Primate della Chiesa Ortodossa ufficiale d’Italia, è l’arcivescovo Silvano Livi, del Monastero di San Serafino di Sarov, a Pistoia.
Gli interessanti libri “Attualità del simbolo. Una lettura ortodossa del credo niceno-costantinopolitano” del 18 maggio 2001, e “L’ortodossia e gli altri. Il dialogo cattolico romano-ortodosso nel secolo XIX. La svolta del XX secolo e la resistenza ortodossa” del 1° gennaio 2013, lo riportano all’attenzione dei lettori in questi giorni di pandemia. L’Arcivescovo Silvano Livi, al secolo dott. Francesco Livi, nacque a Pistoia il 30 luglio del 1947 da famiglia cattolico-romana. Compiuti gli studi classici nella cittadina Toscana, si iscrisse alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Pistoia conseguendo il dottorato.
Il vescovo Silvano Livi
Francesco Livi, successivamente si specializzò in Psicoterapia analitica. In seguito, presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma conseguì il Baccalaureato in Teologia, e si specializzò al Center of Tradizionalist Orthodox Studies situato nel centro del monastero diSt. Gregory Palamas a Etna, presso la California University. Il monastero diSt. Gregory Palamas, dipende dall’amministrazione del Monastero dei Santissimi Cyprian e Justina a Phyle di Athene, in Grecia, ed è qui, dopo la severa formazione, che S. E. monsignor Silvano Francesco Livi, conseguì la Laurea in Teologia applicata.
Da sacerdote cattolico, divenne ortodosso nel 1984 e nel 1997 aderì al Santo Sinodo aderendo agli antichi dogmi della Chiesa Ortodossa Greca dove, nel 2004 venne ordinato primate al servizio della neo fondata Diocesi di Luni, dell’Esarcato d’Italia.
S. E. Mons. Silvano Livi, primate della Chiesa Ortodossa in Italia tra le loro Altezze Imperiali e Reali Stéphane Černetić e Kharoula di Montenegro & Macedonia
È stato preside e professore ordinario di Sacra Scrittura e di Teologia Dogmatica alla Facoltà Teologica Ortodossa “San Gregorio Magno”, dipartimento di studio e ricerca dell’Associazione Cristiani Ortodossi, che è l’ente esponenziale delle Chiese Ortodosse conservative dell’antica tradizione in Italia, riconosciuto con D.P.R, del 28 Luglio 1998. Sua Eminenza Silvano Livi, è fondatore ed Abate del Monastero di San Serafino di Sarov.
Il monastero abaziale e la gestione amministrativa dell’esarcato d’Italia di cosa si occupano e da quando?
R. Nella Diocesi di Luni, che è nell’Esarcato d’Italia, terminologia bizantina nel significato di territorio da gestire, ci sono due Monasteri di Monaci ed uno di Monache: il Monastero di San Serafino di Sarov a Pistoia che è un Monastero ierapostolico ossia, che svolge le funzioni del Vescovo e della Curia Diocesana ed Esarcale. Il Piano terreno del Monastero ospita la Facoltà Teologica Ortodossa “S. Gregorio Magno” e la Biblioteca specializzata. Il Monastero, è stato fondato nel 1985 ed in un primo momento ospitò la comunità di “S. Agapito Martire”, comunità di accoglienza e di recupero di giovani in situazioni difficili mentre attualmente aiuta il Vescovo nella sua azione apostolica. Un altro Monastero esiste a Loazzolo in Provincia di Asti dedicato a “San Michele Arcangelo Arcistratego” delle celesti schiere. Vicino a quest’ultimo si trova un piccolo Monastero di Monache dedicato all’Icona della Madre di Dio di Kazan.
Sua Eminenza Silvano Livi
Quali dedizioni seguono in particolare i vari monasteri?
Come è noto, i Monasteri ortodossi non appartengono a nessun Ordine specifico, così come avviene al contrario in occidente ma all’unico “Venerabile Ordine dei Monaci”, anche se ogni monastero nella sua regola secolare interna ovvero, nella propria “missione”, assume una particolare sfumatura. Infatti il Monastero di San Serafino a Pistoia è dedito all’apostolato, mentre quello di Loazzolo è dedito di più alla Lode divina ed alla contemplazione.
Che rapporto c’è tra la terra d’oriente e il Vostro monastero?
L’ortodossia si ritiene in tutto erede dell’antico Impero Romano Cristiano che ancora oggi si chiama erroneamente, Impero Bizantino. La lingua originaria della Liturgia Ortodossa è il Greco ellenistico in cui è scritto il Nuovo Testamento anche se la Chiesa Ortodossa ha sempre ammesso traduzioni nelle lingue del luogo, purché assolutamente fedeli all’originale e di cui le traduzioni più antiche sono quelle in Slavo, iniziate dai Santi Cirillo e Metodio e le traduzioni in Arabo. Ma la “Romeosini” ovvero, l’amore per la grecità, per un ortodosso non rappresenta qualcosa di filetistico o nazionalistico ma la teorica e provvidenziale universalità dell’Impero Romano che sotto il Primo imperatore, Cesare Ottaviano Augusto, è avvenuta la nascita e l’incarnazione del Cristo bambino in Bethleem di Giudea, e la conversione degli imperatori Costantino e Teodosio, alla Fede, favorendo così l’evangelizzazione delle popolazioni dell’Impero, continuata poi fino ad oggi.
Vi definite Cristiani-Ortodossi. Ci può spiegare meglio cosa questo comporta?
Scrissi un libro per spiegare in modo analitico ed approfondito le ragioni della convinzione ortodossa contro l’errata interpretazione della Tradizione Evangelica, Patristica e Conciliare e di buona parte dell’Ortodossia, avvenuta sia nel mondo Greco, compresi quei paesi anticamente appartenenti ai Patriarcati di lingua Greca, sia in quello slavo-russo.
Nella vostra comunità, quali sono le nazionalità più diffuse?
Posso confermare che le nazionalità sono italiana, russa , romena e togolese.
Cosa vuol dire essere Ortodosso oggi, in Italia?
Essere un autentico ortodosso vuol dire prendersi la Croce di testimoniare la Verità della fede in un mondo che interpreta l’Ortodossia come una religione senza il papa e con riti più solenni. L’Ortodossia è perseguire la fede delle origini della Santa Apostolica Chiesa degli Apostoli dei Padri nel rispetto dei vari Concili Ecumenici succedutisi nei secoli, di fronte ai riti eterodossi, lontani da questa tradizione, e distanti dalle molte denominazioni che si diffondono nel mondo sempre più secolarizzato che ignora il significato profondo della cristianità in cui l’uomo si fa Dio a se stesso, così come i progenitori facevano nell’Eden, sotto l’ispirazione della “bestia”.
Nei rapporti tra Ortodossi e Cattolici, come viene interpretato l’ecumenismo?
L’ecumenismo mira all’unione delle “Chiese”, pur sapendo che non esistono varie “Chiese”. Nel Sinodo Niceno-Costantinopolitano, si discusse sulla prima regula fidei, dove si confidò nell’Unica, Santa, Cattolica ed Apostolica Chiesa. Al di fuori di essa non ci sono Chiese, ma solo eresie. La Chiesa non si può dividere, essa resta indivisa ed unica, anche se separati da essa. L’unico ecumenismo ragionevole e sensato è quello che mira al ritorno all’Unica Santa Ecclesia, quella Chiesa che, come affermava il santo padre Vincent di Lérins, confessa quella fede nella quale si crede da sempre, in ogni tempo, e da tutti. E si fa riferimento ai grandi sette Concili ed ai Padri Santi dell’antica Chiesa, concordi con gli Apostoli del nostro Cristo che ci indicano dove questa Unica Chiesa si trova, anche se spesso sfigurata dal peccato degli uomini. Noi siamo in Italia gli evangelizzatori del primo millennio quando la nostra penisola era romana e cattolica, prima che i barbari franchi coinvolgendo persino la sede dei protorifei santi apostoli Pietro e Paolo, la sviassero fuori della Chiesa. Intendo la Chiesa Latina di San Silvestro, di San Leone Magno, di San Gregorio Magno di San Ambrogio di Milano, di Eusebio di Vercelli, di Zeno di Verona, ed il catalogo potrebbe continuare con i testimoni di fede come i santi Benedetto e Scolastica e la moltitudine di Santi italo greci dell’Italia Meridionale, insieme alle moltitudini di martiri e santi delle prime generazioni cristiane.
Che relazioni avete con il Patriarcato di Costantinopoli?
Il Patriarchio antico, quello della tradizione lo riconosciamo come la sede prima tra pari tra i vescovadi ortodossi, dopo lo scisma e l’eresia dell’antica Roma, quella che nel 900 d.C., si è scissa dalla Tradizione e per questo la consideriamo scismatica senz’altro e forsanche eretica, come ho cercato di dimostrare con fatti, fonti e approfondite ricerche storiche in quel libro di cui facevo riferimento.
Lei ha fondato l’Ordine Ortodosso della guardia d’onore dei Santi Martiri Agapito e Alessandro. Ci può dare maggiori informazioni in merito?
È una istituzione di vigilanza che premia il merito di chi, ortodosso e no, si rende benemerito verso la Diocesi di Luni e l’esarcato d’Italia, o verso le fondazioni missionarie ortodosse in Togo con gli associati centri ospedalieri, sociali e culturali. È l’unico ordine ecclesiastico di merito che abbiamo fondato in Italia con i criteri dell’ICOC, l’organismo Internazionale di Controllo degli Ordini Cavallereschi, ed è l’unico che da questo organismo è riconosciuto al di fuori degli Ordini Cattolici. Ovviamente non ha nulla a che fare – come qualcuno ha voluto in passato insinuare – né con la Massoneria né con l’Ordine Militense dei Cavalieri di Malta o organizzazioni similari.
Nel sito qui di seguito www.diocesidiluni.it ulteriori chiarimenti.
Giuseppe Lorin