Matteo Addino è un ballerino, coreografo e insegnante di danza. In tutti e tre i ruoli non sono mancate grandi soddisfazioni: come danzatore ha preso parte a videoclip, spot, programmi tv e spettacoli teatrali di successo; non sono pochi anche gli eventi per i quali ha firmato le coreografie, mentre ora il suo impegno è rivolto principalmente nel guidare i suoi allievi, permettendo a ciascuno di trovare la sua strada. Capisce di amare la danza sin da piccolo prendendo come esempio Patric Swayze. Ha frequentato molte accademie tra cui la scuola di Maurizio Costanzo Cinecittà campus, e l’Accademia della televisione italiana di Daniele Cipriani, dove ha potuto conoscere professionisti come Kledi, Steve Lachance, Garrison, Maria Zaffino, Orazio Caiti, Maura Paparo, Alessandra Celentano. Ha deciso di aprire la Naima Academy con la consapevolezza che le altre scuole frequentate, si basavano sull’insegnare un metodo che davano un’impronta precisa del direttore o del docente, invece di mettere al centro l’allievo: il suo potenziale, le sue qualità e la sua differenza.
Tra i tanti allievi della sua scuola spiccano Eleonora Gaggero, Veronica Gaggero, Franceska Nuredini, Miguel Chavez, Megan Ria e le attuali Veline di “Striscia la Notizia” Giulia Pelagatti e Talissa Jade Ravagnani. Un progetto per lui molto importante è quello con i bambini malati oncologici dell’ospedale di Monza, dove insieme all’amico Raimondo Todaro realizza giornate di danza per regalare loro un sorriso. Ha collaborato anche a diversi videoclip musicali come “Bacio a Distanza” e “Savana” di Giulia Penna. Inoltre, Matteo cura le coreografie per “Ballando on The Road” e per il programma rivelazione “Il Cantante Mascherato” su Rai 1, con la seconda edizione già confermata. Così, incuriositi di questa sua fantastica carriera artistica lo abbiamo intervistato:
Come nasce questa passione per la danza ?
“La mia passione per la danza nasce guardando Dirty Dancing all’età di 10 anni. Sono rimasto totalmente folgorato da questo film che ha trasmesso in me un immediato desiderio di ballare e di usare la danza come mezzo per sentirsi belli e soddisfatti attraverso l’arte.”
Cosa consigli ai giovani che vogliono seguire il percorso artistico della danza ?
“Ai giovani che vogliono seguire il percorso della danza dico di non arrendersi e non mollare alle prime sconfitte perché se ci credi e lavori sodo, prima o poi il tuo momento arriva. Il segreto è avere pazienza e saper aspettare e nel frattempo continuare a studiare per essere sempre in continua evoluzione.”
Quali difficoltà hai riscontrato durante la tua carriera ?
“Ho riscontrato tantissime difficoltà perché sei sempre messo alla prova ogni giorno. Vivi in continua competizione con gli altri prima da ballerino, perché vai a fare audizioni e siamo in 300 e solo pochi che vengono scelti, e ora anche come coreografo perché devi cercare di emergere fra mille e non sempre riesci a farcela e a superare le prove. Il trucco è non perdere la fiducia in se stessi e non perdere mai il focus su cosa vuoi raggiungere. La vera e unica sfida deve essere verso se stessi, soltanto se prendiamo come metro di paragone noi stessi possiamo migliorare e alla fine riuscire così ad emergere.”
Hai aperto la scuola di danza “Naima Academy”. Cosa ti aspetti dalla scuola e dai tuoi allievi ?
“Ho aperto la mia scuola e sono riuscito a crearla a mia immagine e somiglianza. Ho allievi tutti spinti da una forte motivazione e tantissimo sacrificio accompagnato da una valigia piena d’amore e di sogni. Sono troppo felice della scuola che ho creato solo entrando c’è un’energia che ti travolge e ti spinge verso il successo tutto accompagnato da un ambiente famigliare pieno d’amore ed è per questo che Naima è diventata una vera fabbrica di talenti.”
Puoi raccontarci di questo progetto con i bambini malati oncologici dell’ospedale di Monza? Come nasce l’idea ?
“È stata una delle esperienze più belle ed educative di tutta la mia vita. Tutto nasce da Raimondo Todaro, che aveva già fatto una tappa in questo ospedale a Monza e mi ha invitato a partecipare con lui per regalare un pomeriggio di danza, spensieratezza e divertimento a questi bambini con una forza e coraggio mai visto prima. Quando mi telefonò era emozionato e con voce quasi tremante da tutto quello che aveva visto e da quanta forza quei bambini gli avevano trasmesso non esitai a dirgli di si, è stato davvero un momento di grande magia e d’amore. Ero andato per insegnare passi di danza ma sono stati quei bambini a insegnare molto a me!”
Hai curato le coreografie di “Ballando on The Road” e “Il Cantante Mascherato”. Cosa significa per te lavorare in un programma televisivo ?
“Lavorare in tv è molto soddisfacente perché i tuoi lavori li vedono molte più persone e quindi è una vetrina molto più vasta rispetto al teatro, che comunque amo e continuo con la mia compagnia Experience Dance Company. Abbiamo finalmente ripreso dopo quasi due anni di fermo per il covid a fare il tour di spettacoli. Ma tornando a parlare di tv mi piace moltissimo lavorarci e devi sostenere un ritmo di creatività velocissimo perché magari in una puntata abbiamo 10 coreografie da preparare in 4 giorni e quindi devi organizzare bene il tempo, studiare le musiche e trovare l’idea più geniale. È bellissimo davvero come lavoro, poi “Il Cantante Mascherato” con quei pupazzoni giganti che ballano è super divertente e mentre lavoro gioco anche con i miei colleghi a capire chi ci sarà sotto la maschera perché neppure noi lo sappiamo.”
Ci sono nuovi progetti in cantiere ?
“Sì, sono pieno di progetti ma ancora non posso svelarli tutti, quello che posso dirvi è che per Natale ho costruito una vera fabbrica di giocattoli con fate e folletti che gireremo tutte le città italiane con un tendone pieno di magia e musica e uno show da mozzafiato.”
Un sogno che ancora oggi non sei riuscito a realizzarlo?
“Il sogno che ancora non ho realizzato è avere un mio programma televisivo. Ma ci sto lavorando.”
di Marcello Strano