Artista veneto trapiantato a Roma, le cui opere si trovano presso il Museo di Arte Moderna di New York e la Galleria degli Uffizi di Firenze, Palazzo Braschi a Roma e nelle maggiori collezioni internazionali. Paolo Guiotto, ha lavorato con Luchino Visconti come scenografo, curando i costumi, le scene e i gioielli dell’opera “Salomé” di Richard Strauss.
Paolo Guiotto, è da considerarsi personaggio unico nell’Italia del dopoguerra, la sua ricerca artistica iniziata con la scultura il “Corpo Assente” è proseguita negli anni attraverso una continua analisi sul corpo, elemento indispensabile delle sue opere. Un inventore della materia da plasmare sia essa scultura o pittura, un ideatore che dagli eventi dolorosi della sua vita trae opere che lo fanno diventare “creatore” di un genere del tutto impensato.
Creatore della scultura “Corpo Assente” considerato un capolavoro in senso assoluto. In questa scultura è rappresentato un grande cappotto di marmo bianco, vuoto all’interno, dove l’artista affrontava il tema universale del vuoto causato dalla perdita di una persona cara. L’opera è stata conclusa in 7 anni.
Il grande Carmine Siniscalco, esperto d’arte contemporanea, diceva dell’artista «Figlio della Tradizione, padrino dell’Innovazione, attento guardiano di un’arte nutrita da ingredienti allo stesso tempo manuali e concettuali, giocoliere in bilico tra il rigore del bianco e nero e l’esplosione del colore, una personalità complessa e intrigante, ludica e impegnata che trasmette con la stessa validità suggestioni estetiche e problemi social i e conoscenze scientifiche…è lui, Paolo Guiotto, pittore e scultore»
Eleonora Francescucci