«L’arte ha il compito di invitare alla lettura delle emozioni, è un elemento che permette a tutti gli esseri umani di aprirsi.» così definisce l’arte lo scultore fiorentino Massimo Francalanci. Grazie ai suoi studi di architettura e al suo lavoro in grandi gruppi industriali, dove ha imparato la tecnica che unita alla percezione dell’uomo in maniera differente, fa prendere consapevolezza all’artista, che la realtà della materia (razionale) congiunta con spiritualità ed emozionalità, creano opere uniche nel suo genere. Inizia così un lavoro introspettivo, psichedelico che genera espressione artistica.
Per l’artista il metabolismo visionario è una sorta di metodo di lavoro, non pone vincoli stilistici ed estetici e si compone di quattro momenti: raccolta esperienziale, metabolizzazione, visione e valutazione. Nel percorso di vita si raccolgono informazioni, dati, emozioni, ecc, che una volta metabolizzati, hanno bisogno di un innesco per la creazione di un qualcosa. L’innesco della metabolizzazione si manifesta al principio in maniera psichedelica per poi continuare con espressioni scritte, disegnate, appuntate per far seguire la costruzione dell’opera stessa. Quando la metabolizzazione arriva ad uno stato di maturità, l’opera prende forma fino al completamento e alla presentazione al pubblico.
Massimo Francalanci è il creatore della scultura, fusa a cera persa e bronzo, “L’angelo della Caldara” che non rappresenta l’angelo che discende dal cielo, ma che al contrario si slancia verso il cielo esprimendo l’angelicità terra cosmo. Un angelo che nasce da terra, con ali di aquila e corpo di donna, come frutto di un percorso in grado di metabolizzare natura ed artificio per poi connettersi all’origine di tutto. Il basamento circolare rappresenta un portale cosmico, che è nel contempo base razionale e guida logica dell’angelo. Questa scultura rappresenta il punto di collegamento fra terra (elemento materiale) e cosmo (elemento spirituale). Ha anche una seconda chiave di lettura che è biblica, quest’angelo interpreta il capitolo 12 dell’apocalisse di Giovanni, “la donna e il drago”.
Massimo Francalanci, visto la molteplicità delle sue opere, ha coniato l’acronimo SS-NFTs per definire un sistema di correlazione fra manufatto artistico realizzato con tecniche industriali ad elevata capacità di replicazione ed un meccanismo di garanzia ed unicità dell’opera dato dagli NFTs e dalla Blockchain.
Eleonora Francescucci