Il 27 giugno, si spegne all’età di 87 anni al San Raffaele di Milano, il fondatore e presidente di Luxottica: Leonardo Del Vecchio. Imprenditore italiano, che ha saputo costruirsi da solo nel campo dell’imprenditoria italiana. Figlio di pugliesi, nasce a Milano il 22 maggio 1935 e ancora molto piccolo la madre lo affida al Collegio dei Martinitt, in quanto rimasta vedova, aveva problemi nel suo sostentamento. A 15 anni va a lavorare come garzone presso una fabbrica di produzione di medaglie e coppe, dove i proprietari lo spingono ad iscriversi all’Accademia di Brera per studiare design e incisione. A ventidue anni si trasferisce in un piccolo paese del Trentino, Pieve Tesino, dove lavora come operaio in una fabbrica di incisioni metalliche. Nel 1958 apre una piccola bottega ad Agordo, in provincia di Belluno, e nel 1961 la bottega, specializzata nella produzione di minuteria per gli occhiali, con quattordici dipendenti, diventa Luxottica Sas. Nel 1967, l’azienda, oltre a continuare nella produzione di semilavorati per conto terzi, inizia a produrre gli occhiali completi. Nel 1971, Luxottica, non produce più conto terzi, ma si dedica esclusivamente alla realizzazione e commercializzazione degli occhiali finiti. Nel 1990 viene quotata in Borsa. Dal 1995 è il maggior produttore e distributore sul mercato ottico mondiale.
Del Vecchio in assoluto è stato uno dei maggiori imprenditori italiani, con un’azienda che oggi conta circa ottomila dipendenti e oltre novemila negozi. La bravura di Del Vecchio è stata creare un’azienda che ha saputo convertire un semplice oggetto medico, per la cura di un difetto, ad un accessorio di moda, pensiamo ai suoi famosi Ray Ban. Quest’uomo ha saputo creare un’azienda dal nulla e l’ha portata ai massimi livelli. Lo stesso Forbes, il 10 aprile 2022 ha valutato la ricchezza di Del Vecchio in circa 27,3 miliardi di dollari, rendendolo il secondo uomo più ricco d’Italia e il sessantaduesimo al mondo. Nel 1986 fu fregiato dell’onorificenza a Cavaliere del Lavoro.
In un’intervista al Corriere della Sera nel 2021 disse «Dobbiamo iniziare ad abbattere i muri e a creare campioni prima nazionali e poi europei, per competere alla pari con i colossi internazionali. Serve un’ottica da imprenditori più che da finanzieri. I dividendi oggi spesso sono a scapito della crescita dimensionale delle aziende. Il mondo della finanza nazionale purtroppo è quello più fragile e in ritardo, protetto fino ad ora da regolamenti e relazioni forti che non potranno più garantirne la sopravvivenza».
Il fondatore di Luxottica è stato ricordato, da vari volti noti, fra cui l’ex Presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, afferma «Abbiamo collaborato insieme, creando una linea di occhiali e da lì è nato anche un rapporto di grande stima e di amicizia. Il mio pensiero e il mio cordoglio vanno alla sua famiglia e a tutti i suoi collaboratori».
Il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, dichiara «Amo ripetere spesso che solo i pessimisti non fanno fortuna. Penso che il cavalier Del Vecchio sia stato la dimostrazione vivente di questo modo di dire; un uomo che con la sua determinazione e la sua visione del lavoro, dal nulla si è attestato nella classifica degli imprenditori di maggior successo in tutto il mondo. Desidero ricordarlo come uno degli artefici della riscossa della nostra terra, in particolare del riscatto economico delle nostre montagne. Il Veneto gli deve molto».
Anche il mondo social ha dato omaggio a questo grande personaggio, con il commissario Europeo, Paolo Gentiloni, che in un tweet ha scritto «Leonardo Del Vecchio è stato un grande italiano. La sua storia, dall’orfanotrofio alla guida di un impero economico, sembra una storia di altri tempi. Ma è un esempio per oggi e domani. Rip». Sempre su Twitter, il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala, scrive «Con la scomparsa di Leonardo del Vecchio, Milano perde una delle figure più emblematiche della sua storia recente» ed aggiunge «Il valore fondante di Milano è il lavoro e Leonardo del Vecchio vi ha speso tutta l’esistenza, fino all’ultimo suo istante».
L’imprenditore illuminato, mancherà parecchio nel contesto imprenditoriale italiano, ci auguriamo che sia da esempio alle nuove generazioni.
Agostino Fraccascia