Nel back musicale di un film, di una pubblicità o di un documentario, esiste un grandissimo lavoro sul campo. Ogni singola composizione, infatti, nasconde l’operato ed il sudore di un’artista che, attraverso il linguaggio variegato dell’arte, è in grado di farci provare sensazioni ed emozioni uniche, collegate ad immagini che spesso rimangono a lungo nella nostra mente. Fabrizio Campanelli appartiene a questa categoria: quella dei compositori geniali e davvero incisivi.
Grazie all’esperienza accumulata, dall’ambito orchestrale a quello elettronico, ha acquisito un linguaggio musicale ricco ed originale, che spazia dal cinema ai documentari, dalla pubblicità alla televisione. Parole chiave: originalità e qualità.
Incontriamo il Maestro Fabrizio Campanelli in occasione dell’uscita del singolo “La mia Queen”, canzone originale di un film in programmazione al cinema in questo periodo, “Io sono l’abisso” di Donato Carrisi. Conosciamolo più da vicino.
Fabrizio Campanelli, compositore e fondatore della “Candle Studio”, come inizia la sua carriera nella musica? Ho sempre portato avanti l’attività musicale parallelamente all’università e posso dire che di fatto i progetti più grossi sono iniziati una ventina di anni fa proprio nel campo pubblicitario. Proponevo la mia musica in giro e notavo un riscontro inaspettato; la maggior parte dei registi a Milano gravita proprio nell’orbita della pubblicità e quello si sarebbe rivelato poi il primo approdo. I primi progetti veramente strutturati li realizzai con Luca Lucini, un regista a cui devo molto e con cui ho la fortuna e il piacere di collaborare da vent’anni su molti progetti diversi, dall’advertising al cinema. Un altro incontro molto importante fu quello con Francesca Molteni, regista e produttrice, nonché massima esperta nell’ambito del design, con cui ho condiviso aperture del Salone del Mobile, documentari storici, artistici, installazioni, anche con lei ormai da una ventina di anni. Insomma molte cose belle che derivano dalle scelte degli altri: sono loro che in definitiva condizionano quello che fai perché non puoi dirti uno scrittore se nessuno alla fine compra e legge il tuo romanzo.
La sua laurea in Economia con tesi in Economia e Tecnica della Comunicazione è stata un aiuto nell’ambito della composizione musicale? Sì, mi ha aiutato molto per diverse ragioni che vanno dal conoscere le dinamiche e i processi che sono alla base delle scelte di marketing e comunicazione al comprendere in profondità il funzionamento della musica nella comunicazione e sulla generazione e veicolazione del senso e dei significati, ovvero uno degli ambiti in cui si sono focalizzate le ricerche in ambito accademico. Questo è molto utile per canalizzare la propria attività artistica, che oltre a dover avere un valore esteticamente condiviso, deve anche assolvere alla funzione fondamentale per cui caso per caso si scrive e si sviluppa qualcosa. Ha permesso quindi di unire la ragione al sentimento, per così dire e di prendere le distanze sempre da quello che faccio in modo tale da poter avere sempre la lucidità di correggere lo sviluppo delle idee in corsa, o anche di ricominciare tutto da capo.
E’ autore delle musiche di numerose campagne pubblicitarie, documentari e film, quale fra questi riesce ad esprimere la sua creatività? Tutti gli ambiti, indistintamente, mi forniscono degli stimoli fortissimi e sempre nuovi per scrivere. Cambiare non annoia mai, anzi ti impedisce di essere ripetitivo e ti obbliga a cercare soluzioni sempre nuove e ad aggiornare il tuo linguaggio. E’ ovvio che la traccia di fondo dello stile c’è e rimane come matrice di tutte le cose, ma ciò che amo di più è la flessibilità di poter spaziare fra i generi più estremi. Molti pensano che scrivere musica applicata sia un fattore limitante della creatività, invece è esattamente il contrario perché alla base ci sono ottimi spunti di partenza che mentre offrono indirizzi tematici di sviluppo, aprono una finestra sul mondo delle possibilità, senza alcun freno alla creatività.
Lei è stato candidato al “David di Donatello”, ai “Nastri d’Argento” e al “Golden Graal”, cosa ha lasciato in lei questa esperienza? Emozioni grandissime. Sono piccoli grandi momenti che danno un senso a quello che fai, soprattutto quando la candidatura è frutto dell’ apprezzamento e della scelta di persone, di artisti che lavorano nel tuo ambito, di giornalisti che hanno a che fare con una grande quantità e varietà di contenuti o proprio dei ragazzi, il cui giudizio è sempre più centrale. Insomma sono giorni di festa e di grandi soddisfazione.
Qual è il posto dove si trova di più a suo agio quando deve comporre una musica? Nel mio studio, nel silenzio più totale, da solo, in un ritiro quasi monacale in cui posso concentrarmi e prendere contatto con i lati più profondo del mio inconscio. Lo studio è quel posto dove posso sognare a occhi aperti.
La sua ultima produzione è il singolo “La mia Queen” composto con Vito Lo Re e Fabio Riccio, può dirci qualcosa in merito? E’ una canzone originale scritta per “Io sono l’abisso” di Donato Carrisi ed è interpretata da Shoker MC. Quando Vito Lo Re, che ha firmato la bella colonna sonora, ha deciso di coinvolgermi nel progetto, abbiamo subito iniziato a lavorare sull’impianto sonoro di base e sulle tematiche centrali nel film, oltre che nella scena, per andare a tracciare un parallelismo fra pellicola e canzone e spostare alcune tematiche nell’orizzonte metaforico raccontato da Shoker che canta un senso di perdita, di consapevolezza di ciò che è stato e che non è più, ma che è stato in grado alla fine di sbilanciare la sua esistenza verso la pienezza della vita. Diciamo che rispetto al percorso del protagonista del film è un orizzonte che lascia una finestra di possibilità e getta uno sguardo sull’amore.
Fra tutte le composizioni effettuate finora c’è qualcuna a cui è più legato? E’ come chiedere qual è il figlio preferito. Sono tutti belli. Diciamo che il progetto a cui sono più legato è sempre quello che deve ancora arrivare
Concludendo, ha progetti imminenti riguardanti il suo lavoro? Due film in uscita di cui ho scritto la colonna sonora, una canzone originale per una campagna pubblicitaria e un musical.
Eleonora Francescucci