“Radio Ethiopia” di Alessandro Andrei è il brillante esordio di un autore che presenta un romanzo a metà tra il genere avventuroso e quello di formazione; una storia dura ambientata in Etiopia nei suoi luoghi più difficili – come la Dancalia – e che racconta di un viaggio fisico e mentale alla ricerca di un’importante verità. Con una scrittura scorrevole e intrattenente, l’autore ci fa immergere in una vicenda torbida e dai risvolti imprevisti; il protagonista è Andrea Barezzi, un uomo che ha un buon lavoro e un discreto tenore di vita ma che non è felice nei suoi panni, che lo stanno soffocando. Malato di “sindrome da finzione”, conduce un’esistenza di facciata per non deludere la sua famiglia e per portare avanti l’azienda paterna, finché un giorno è vittima di allucinazioni che gli mostrano il cedimento della sua mente, e gli fanno rendere conto di non poter più andare avanti a indossare le sue pesanti maschere – «Sono stanco di dover continuamente scendere a compromessi per non venire risucchiato dal buco nero del fallimento. Mi sono convinto di essere forte abbastanza, mi sono sforzato in questi anni di avere energie che invece non possiedo e la verità è che credo di essere tutt’altro, non so ancora cosa, ma sicuramente non questo». La risposta alla domanda su chi lui sia davvero gli viene parzialmente offerta quando scopre che il suo migliore amico di gioventù, Marcello, è scomparso; Andrea sente di dover fare qualcosa benché non sia più in contatto con l’amico da diverso tempo. Decide così di comprare impulsivamente un biglietto per l’Etiopia, dove Marcello vive con la moglie e il figlio, per svelare il mistero della sua sparizione. Aiutato dal saggio compagno di avventure Kamal, e scortato nel suo cammino di consapevolezza e di cambiamento dalle musiche provenienti dall’onnipresente Radio Ethiopia, Andrea intraprende la sua estenuante ricerca per ritrovare Marcello; un viaggio di salvezza che riguarda non solo l’amico ma anche (e soprattutto) la sua anima tormentata, che in terra africana trova finalmente lo spazio e l’ossigeno per farsi ascoltare e per esigere una tregua necessaria – «Sono lontano da casa, da me stesso, da quel quotidiano vivere, vacuo e senza sapore a cui mi ero abbandonato. È la mia vita che si rivela per quello che è diventata, inizia a strapparsi, a farsi a brandelli, a deflagrare scalfendo quell’involucro esterno che mi tiene prigioniero da così tanto tempo da non averne più memoria».
Casa Editrice: Les Flâneurs Edizioni
Collana: Bohémien
Genere: Narrativa contemporanea
Pagine: 386
Prezzo: 19,00 €