Bianca, protagonista dell’ultimo romanzo di Ilaria Palomba dal titolo Brama, si dà della pazza. Debole. Senza identità. Brutta. Violenta. Vecchia. Troia. Ha trent’anni e si ripete quanto siano un’infinità. E lui, il prof. Brama, è troppo. Troppo per lei, troppo per chiunque sia anche minimamente simile a lei. Ma ci spera. Ci crede profondamente, e cerca di leggere amore dietro ad ogni suo sguardo. Anzi, si augura con tutta te stessa che dietro a quegli occhi, si celi anche solo la metà dell’amore che lei prova per lui. Questo il suo cervello brama. Basterebbe che lui provasse anche solo la metà di quel che prova lei, e finalmente potrebbe dirsi felice. Felice non come tutti fingono di essere, ma col cuore davvero ricolmo di quella gioia che prende per i capelli e ti trascina in giro per la città abbandonandoti senza direzione. Vorrebbe farsi travolgere da questa sensazione di cui tutti parlano, ma non sa minimamente neppure di cosa si tratti.
Ilaria è una trent’enne che non ha mai detto no all’opportunità di amare, e così facendo spesso si è scordata la cosa più importante di tutte. L’amore per sé stessa. È quasi terrorizzata nel volersi bene, tanto che preferisce punirsi, procurarsi dolore fisico, usare droghe, e tentare ripetutamente di togliersi la vita. “Non mi sono mai amata e non mi perdono per non essermi amata e non ho le forze per impegnarmi e farlo adesso.”
La consapevolezza di questa sua assenza di cura verso di sé è forte, tenace, ma lo è altrettanto l’ammissione di non avere le forze per cambiare questa logorante abitudine. Ammettere l’esistenza di un problema, non sottintende automaticamente che si abbiano anche le capacità per poterne porre fine. Anzi, spesso, si ha solo la lucidità per poter soffrire ogniqualvolta che questa debolezza dovesse rifarsi viva.
Ilaria è depressa, e la depressione è figlia della sua costante guerra con la psiche e l’amore. Una guerra alla quale il suo incontro con Carlo Brama, di cui s’innamora, non fa altro che scombussolare ulteriormente i piani. “L’amore è guerra, una partita a scacchi: Se vuoi vincere in battaglia o in amore, leggi L’arte della guerra e segui la strategia, non deviare dalla strategia”. La sua vita da quel momento diventa come una lunga corsa a piedi che ha come obiettivo quello di raggiungere un uomo che scappa, fugge, a bordo di un’auto sportiva. Fin dal primo istante, lo considera un genio, non sentendosi mai alla sua altezza.
Dopotutto Carlo è poliglotta, erudito, donnaiolo e amante di tutto ciò che riguardi l’intelletto. Ilaria inizia a sentirsi piccola, inerme di fronte alla sua figura. Lentamente quindi la sua vita si sgretola, si dissolve gradualmente dietro alla continua ricerca di attenzioni che l’uomo non è disposto a darle. Si ritrova senza rendersi neppure conto, ad offrigli le uniche cose che crede possano legarlo a sé: il sesso e i pensieri ossessivi. Inevitabilmente il suo cervello si va frantumando sotto la sua ingombrante figura.
Casa Editrice: Giulio Perrone Editore
Collana: Hinc
Genere: Romanzo psicologico
Pagine: 240
Prezzo: 16,00 €