Carmela Pappalardo è nata nel 1970 in Sicilia, dove vive ai piedi dell’Etna. È diventata sommelier per passione, dopo undici anni di lavoro in un affascinante mondo di tradizioni territoriali. In realtà Carmela prima di iniziare il percorso formativo da sommelier non beveva. Era conquistata dai colori di quello che gli antichi chiamavano “nettare degli dei”. Poi, lentamente, a piccoli sorsi ha imparato ad apprezzarlo in tutte le sue sfumature e il suo coinvolgente profumo l’ha sedotta. L’autrice si racconta in questa intensa intervista.
Di cosa parla “Tutta colpa delle bollicine” è il suo ultimo libro?
No, non è il mio ultimo libro ma il primo di un sogno che si realizza: scrivere d’amore per parlare di quello di cui tutti abbiamo bisogno. Appunto amore!
“Tutta colpa delle bollicine” è una storia d’amore nata da dolci schermaglie che si trasformano in mani e occhi che si cercano con sempre più insistenza. E’ un romanzo romantico, incantevole e pieno di sorprese per chi crede nella forza dell’amore e non smette mai di sognare.
Dove è ambientato?
In Sicilia, ai piedi della mia amata Etna che è il vulcano attivo più bello del mondo ma ha un nome da donna: una donna che incarna perfettamente la resilienza della donna siciliana forte e coraggiosa.
Chi sono i protagonisti principali?
I Protagonisti sono due giovanissimi, Eduardo e Michela, dalle personalità profondamente diverse. Michela indole romantica, impulsiva, sognatrice. E che con la sua vitalità crea scompiglio nella vita di Eduardo, affascinante, misterioso ma estremamente razionale e diffidente. Eppure basta un calice di bollicine di troppo perché i loro mondi, che non potrebbero essere più distanti, entrino in collisione.
Amore, rimpianti, passioni e delusioni ci parli di questi sentimenti positivi e negativi e di come tormentano i protagonisti nel libro.
Il primo incontro breve e intenso, di Michela e Eduardo, non è ancora il loro momento a causa di quest’ultimo che chiude i ponti di un vero amore in maniera turbolenta.
A causa di paure inconfessabili, Eduardo si rifiuta di accettare la passione che gli ha rubato il cuore e che avrebbe potuto renderlo una persona diversa. La tragica morte della madre lo schiaccia sotto il peso di ricordi dolorosi che gli fanno credere di aver perso anche sé stesso. E rinuncia a Michela, la persona che aspetta da sempre. Chi non si è innamorato temendo di non essere degno del presente che ha tra le mani e del futuro di felicità che l’altro desidera per loro? Fortuna che il destino sa sempre come regalarci una seconda possibilità!
Il suo romanzo però contiene anche molte ‘bollicine’ non a caso, ci parli della sua passione per i vini e della sua professione.
Raccontare della mia passione per i vini è parlare della mia vita, di tutto ciò che mi circonda dal personale al professionale. Anche io come Eduardo ho attraversato un momento difficile che sono riuscita a superare solo quando ho capito che il passato non era importante e che dovevo guardare al futuro. Nel mio futuro c’era l’affascinante mondo vitivinicolo che oggi mi permette, osservando un bicchiere di vino, di parlare di questo attraente universo. Di raccontare il vino a chi si accosta a esso per il piacere di conoscenza.
Per finire quali sono i suoi progetti futuri in ambito editoriale?
I miei progetti futuri? Continuare a scrivere d’amore e di tutte le trasformazioni e sorprese che porta con sé.