Negli ultimi anni, fra le centinaia di eventi che illuminano le calde serate estive della Capitale un numero sempre maggiore è dedicato alle birre artigianali, genere di consumo che si sta ritagliando una fetta di mercato sempre maggiore. IPA, APA, weiss, lager, stout, chiare, rosse, doppio malto, ormai i generi e sottogeneri di una delle bevande alcoliche più antiche del mondo non si contano più, e questi eventi sono fatti proprio per diffondere quella che si è andata delineando come una vera e propria cultura della birra. Uno di questi, giunto quest’anno alla sua terza edizione, è il Beer Park Festival, che si svolge in una porzione del parco dell’Aniene, nel giardinetto del Brancaleone, uno dei locali più frequentati dai giovani del terzo municipio. Durante la stagione invernale nel locale si avvicendano serate musicali di ogni tipo, che vanno dalla dancehall vera e propria alla techno, passando per serate dedicate esclusivamente alla musica commerciale ed a diversi eventi itineranti, come il Borghetta Stile. D’inverno però la musica, è proprio il caso di dirlo, cambia drasticamente, e gli happening si svolgono nel parco adiacente la struttura.
Il Beer Park Festival è uno degli eventi più attesi organizzati nel giardinetto del Brancaleone, data anche l’altissima affluenza di visitatori degli anni passati. Fra i sedici banchetti che spillano ogni genere di birra, rigorosamente artigianale, ci si può imbattere in veri e propri esperti della bevanda che, dati i costi piuttosto contenuti, hanno la possibilità di assaggiarne molti tipi diversi, dei più svariati birrifici italiani, ma anche in visitatori occasionali, curiosi o semplicemente chi, attirato dall’evento e dalla sua peculiarità, decide di passare un sabato sera diverso. Forse sarebbe meglio dire un week-end, dato che la manifestazione si è svolta nelle giornate da venerdì 17 giugno a domenica 19, una tre-giorni a cui, sulla scia della reputazione che l’evento è stato capace di cucirsi addosso negli anni passati, hanno partecipato moltissime persone. Forse questo è stato uno dei problemi principali dell’evento, non tanto per la sempre gradita alta affluenza, ma piuttosto per lo spazio ridotto in cui i partecipanti si sono trovati costretti a muoversi. La zona del parco allestita per ospitare le strutture è infatti quello che si può definire un lungo corridoio, che si poteva percorrere avendo alla propria destra gli stand delle case produttrici ed a sinistra una parete di alberi ed arbusti. Il tutto in un’oscurità quasi totale, visto che il lato delle degustazioni era illuminato ma, appena ci si allontanava di qualche passo, la luce si affievoliva fino a sparire quasi del tutto. Un problema da non sottovalutare, se si vuole evitare che gli ospiti debbano procedere a spintoni e quasi alla cieca. D’altra parte le attrazioni principali, birrifici provenienti da ogni parte d’Italia con gestori sempre disponibili a spiegare le peculiarità del loro prodotto, hanno fatto passare in secondo piano questa problematica.
Una gradita espansione rispetto agli anni passati è stato il maggiore spazio dedicato allo street-food, il migliore accompagnamento per una buona birra artigianale. Gli stand preposti alle consumazioni di cibo erano otto, anche qui ognuno con la sua specialità che andava dai fritti, alla carne alla griglia, ai più diversi tipi di panini. Sempre con un occhio di riguardo alla qualità, elemento imprescindibile per attirare la clientela e per fare in modo di soddisfarla appieno.
Si può dire che in questo 2016 il Beer Park Festival ha replicato l’ottima riuscita delle due edizioni precedenti, anzi l’ha portata ad un livello successivo., e non possiamo fare altro che auspicarci che questo successo possa continuare negli anni futuri. Alla salute!
Andrea Ardone