“Con un peso di 18,9 chili alla settimana il carrello della spesa si è alleggerito al minimo storico da dieci anni, con un taglio netto nelle quantità di 2,5 chili accompagnato pero’ da una crescente attenzione alle caratteristiche qualitative, alla sostenibilità ambientale e sociale e dalla curiosità per nuovi alimenti soprattutto con proprietà salutistiche”, ecco quanto è emerso da fonte Coldiretti e da un’analisi sulle scelte di acquisto degli italiani, presentata al XV Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio svoltosi a Cernobbio sul Lago di Como e conclusosi lo scorso 15 ottobre 2016. Come sottolineato da Coldiretti:« Il cibo ha ormai un alto valore simbolico, perché incarna l’identità e promuove la distintività di un territorio; inoltre, nella sua scelta da parte dei consumatori entrano in gioco anche valori etici e sociali. In 37,1 milioni – di cui ben 15,2 milioni regolarmente, secondo un’analisi Coldiretti/Censis, acquistano prodotti dopo avere verificato che la loro produzione e distribuzione non abbia creato danni sociali, e 37 milioni (di cui 13,7 milioni regolarmente) controllano che i prodotti non siano legati a processi dannosi per l’ambiente. Il consumo di prodotti biologici è cresciuto ininterrottamente negli ultimi 10 anni nonostante la crisi ed oggi sono ben 13 milioni gli italiani che portano in tavola cibo bio almeno una volta a settimana.
Dato importante, secondo un’analisi Coldiretti su Istat: 16,9 milioni di italiani seguono regolarmente una dieta, e di questi 7,7 milioni lo fanno regolarmente col risultato che i cittadini del Belpaese sono i più magri d’Europa con una percentuale del 10%, di cittadini obesi a differenza degli inglesi che registrano il maggior numero di cittadini obesi con una percentuale del 25% , in testa alla classifica generale, davanti a Lussemburgo e Ungheria. Il nostro Paese vanta il minor numero di cittadini nell’Unione Europea sopra i 15 anni con problemi di obesità ( solo 1 su 10), gli inglesi ( 1 su 4) gli svedesi registrano invece un 12 % , a seguire austriaci,danesi e francesi. Un altro elemento fondamentale ed oggetto di controllo costante da parte dei consumatori è l’italianità totale dei prodotti, che e’ effettuata dal 45,6% degli italiani e di questi 21,4 milioni lo fa regolarmente; il 36,3 milioni di italiani maggiorenni sarebbero disposti a pagare di più per un prodotto italiano rispetto ad uno di altra provenienza: 21,8 milioni pagherebbero fino al 10% di più, 9,5 milioni tra il 10% e il 20% in più, 4,9 milioni oltre il 20% in più. Il sostegno delle realtà produttive territoriali è un altro elemento che guida le scelte dei consumatori con 43,4 milioni di italiani che acquistano prodotti locali e a km zero di cui: 18 milioni regolarmente e 25,4 milioni di tanto in tanto. Per il 40,7% degli italiani i prodotti a chilometro zero sono la garanzia di poter consumare cibi freschi e sicuri, per il 38,9% sono anche una soluzione per sostenere l’economia e lo sviluppo locale. In crescita anche l’attenzione degli italiani per l’impatto che gli alimenti esercitano sulla propria salute, come del resto lo stile alimentare svolge un ruolo determinante su certe patologie.
Come dichiarato da Roberto Moncalvo –Presidente di Coldiretti: «L’attenzione dei consumatori per il valore qualitativo ed etico di quello che portano in tavola è sicuramente un fatto positivo..[..]..il miglior modo per sostenere questa rinnovata centralità del cibo è consentire ai cittadini di fare scelte di acquisto consapevoli garantendo loro una piena trasparenza sulla reale origine di qualche che mettono nel carrello».
Per ulteriori informazioni: www.coldiretti.it
di Daniela Paties Montagner