Promuovere il dialogo interculturale e interreligioso, col coinvolgimento di tutte le realtà religiose e del mondo laico, senza mai sovrapporre le une alle altre; intensificare la conoscenza, la buona informazione e il rispetto reciproco, per favorire la convivenza tra le culture e i popoli contro pregiudizi e strumentalizzazioni politico-mediatiche; promuovere manifestazioni, convegni e altre iniziative su questi temi. Ecco i principali obbiettivi della CILI- Italia, Confederazione Internazionale Laica Interreligiosa. Realtà nata, a dicembre scorso, dall’iniziativa d’ un vasto schieramento (forte, ora, di piu’ di 2.000 iscritti) di associazioni, comunità, centri culturali, organizzazioni professionali cristiani, musulmani e di altre fedi e culture, attivi sul fronte appunto del dialogo interculturale e interreligioso: a maggior ragione dinanzi all’offensiva terroristica della scorsa estate (vedi il successo dell’ iniziativa “Cristiani in moschea”, simmetrica al “Musulmani in chiesa” del luglio 2016: cui han partecipato, l’ 11-12 settembre scorso, ben 23.000 musulmani italiani).
S’ è svolto a Roma, nella sede della FUIS – Federazione Unitaria degli Scrittori Italiani – l’evento internazionale “Unione, Dialogo, Conoscenza contro la guerra alle religioni”: promosso dalle Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai) e, appunto, dalla Confederazione Internazionale Laica Interreligiosa CILI-Italia (#Cristianinmoschea), col patrocinio del Movimento Internazionale “Uniti per Unire”, della RIDE – Rete Italiana per il Dialogo Euromediterraneo – e della Confederazione Internazionale UMEM, Unione Medica Euro Mediterranea. Prosegue così la fase costituente della CILI-Italia: un processo aperto a tutti, che riunisce Imam, rappresentanti delle Chiese cattolica e anglo-cattolica, rappresentanti istituzionali, presidenti di ONG, delle comunità e associazioni d’ origine straniera, rappresentati da oltre 2000 delegati in Italia e all’estero.
Ha aperto i lavori Foad Aodi, medico fisiatra, fondatore dell’evento #Cristianinmoschea e della stessa Confederazione CILII-Italia: ribadendo “come l’unione e la valorizzazione delle buone pratiche sono la chiave di questo incontro, fondato essenzialmente sull’ umanità: e che, per questo, rappresenta una missione condivisa”. Con l’augurio di Natale Rossi, Presidente della Federazione Unitaria Italiana degli Scrittori FUIS, fiero “d’ ospitare chiunque costruisce un mondo più libero e uguale per tutti, con l’augurio di riuscire sempre a tutelare gli scrittori nazionali e internazionali”.
Lo scrittore e giornalista Nicola Lo Foco ha sintetizzato l’obiettivo del suo libro “Il sangue del jihad” (Les Flaneurs ed., 2017), inchiesta sul terrorismo e sull’ Isis, con prefazione di Foad Aodi: far luce su una serie di luoghi comuni dei quali il mondo arabo e islamico sono ancora vittime. “Ho cercato con questo libro – dichiara Lo Foco – di fare capire da dove nasce esattamente l’Isis, per sottolineare a gran voce che il terrorismo è una cosa ben diversa dalla religione islamica. Molti dei “demoni” che hanno portato alla costituzione dell’ Isis nascono proprio da quegli errori delle politiche occidentali, per i quali il mondo intero paga ancora un duro prezzo . Anche i Governi arabi, e le stesse vicende del loro crollo, son stati troppo spesso sottoposti a certe ingerenze occidentali che hanno acuito l’instabilità di tutta l’area mediorientale”.
La scrittrice di religione ebraica ortodossa Shazarahel, autrice del libro “Le tre religioni monoteistiche secondo la Kabbalah” ( Ed. Psiche 2, 2017) ha sottolineato come “in questo clima di antisemitismo e di islamofobia, sia fondamentale riscoprire quelle ricchezze culturali e storiche che ci accomunano tutti, cristiani, musulmani ed ebrei. Secondo la Kabbalah, ogni religione è una manifestazione degli attributi divini: il Cristianesimo la bontà; l’Islam l’attributo della giustizia, del rigore e della forza; l’ Ebraismo è, in pratica, una colonna mediana. Questa analisi porta alla naturale complementarietà delle forme del Dio di Abramo, che si rafforzano l’una nell’altra”.
Il Ministro Plenipotenziario Enrico Granara, Coordinatore degli Affari Multilaterali del Mediterraneo e Medio Oriente presso il MAECI, porta i saluti della RIDE – Rete Italiana del Dialogo Euromediterraneo – anticipando che sono in cantiere una serie di iniziative che si concentreranno sull’accoglienza e l’integrazione: impostando un lavoro il più possibile preciso, e identificando in modo accurato i termini necessari per lavorare in modo circolare sul Mediterraneo. Il Ministro ha espresso l’ apprezzamento per l’impegno sostenuto dalle Co-mai e dal Movimento “Uniti per Unire” a favore del dialogo tra le civiltà: motivo per il quale il Prof. Aodi è stato insignito della nomina onorifica a “Focal Point” per l’Integrazione in Italia per l’Alleanza delle Civiltà (UNAoC), organismo ONU.
L” Ambasciatrice di Palestina, Mai Al-Kaila, esprime il suo ringraziamento per aver affrontato il tema del dialogo interreligioso: “Tutti in Palestina crediamo che il rapporto religioso è qualcosa di intimo e diretto tra l’uomo e Dio. Crediamo nella libertà religiosa, e la Costituzione palestinese ribadisce il rispetto di tutte le religioni. Siamo contrari al razzismo religioso, e condanniamo anzi qualsiasi forma di razzismo, che è assolutamente rifiutata dalla nostra cultura”.
L’Arcivescovo Anglo Cattolico Miguel Perea Catrillon, Membro del Segretariato di CILI-Italia, invita alla fratellanza e all’umanità: “Siamo figli di una sola razza umana, e per questo dobbiamo costruire una società di pace dove ognuno possa mettersi seduto alla stessa tavola rotonda. Dobbiamo per questo portare avanti un lavoro attivo, del quale siamo tutti promotori”.
Sami Salem, Imam della Moschea di Roma Al Fath della Magliana e membro del Segretariato di CILI-Italia : “Tutte le situazioni che ci danno un’occasione di pace e fraternità vanno vissute. Il terrorismo è ben altro dall’ Islam, che rispetta la libertà e la pace. Allah ha creato l’uomo per dare a lui sì una certa padronanza di questo mondo, ma anche una precisa responsabilità della salute di questo mondo. Non possiamo costruire un mondo senza l’amore per Dio, ma anche senza l’amore tra le persone. Questo è alla base dei principi dell’Islam”.
Seguono gli interventi di Salameh Ashour, Coordinatore del Dipartimento Dialogo Interreligioso delle Co-mai; Shukri Said, giornalista, portavoce della Fondazione “Migrare”; Enrico La Rosa, ammiraglio, Presidente dell’ associazione culturale “OMEGA”, che ha tracciato una rapida storia dell’ integralismo islamico sin dagli anni dell’invasione sovietica dell’ Afghanistan, quando USA e Gran Bretagna secondavano in pieno il reclutamento, da parte saudita, di giovani musulmani da inviare in quelle terre, come combattenti mujaheddin antisovietici (“é in quegli anni che affondano le radici Al-Qaeda e, in parte, lo stesso Isis: nati , in buona misura, da spezzoni di quelle forze, passati poi – col beneplacito, a volte, delle stesse amministrazioni USA- alla lotta antioccidentale); Habiba Manaa, coordinatrice del Dipartimento Giovani e Seconde Generazioni delle Co-mai, e Rami Badia, coordinatrice dipartimento donne. Testimonianze, tutte, che hanno arricchito il dibattito: laddove certi estremismi portano inevitabilmente alla negazione della libertà, perché – come chiarisce l’ Imam Ashour – “siamo tutti figli di Dio ed esseri umani; per questo non possiamo che amarci e rispettarci”.
La serata s’è conclusa con l’annuncio ufficiale delle principali nomine della Confederazione internazionale CILI Italia: Foad Aodi, Presidente e Fondatore; Vice Presidenti la scrittrice Shazarahel e l’Arcivescovo Miguel Catrillon Perea; Elena Rossi, Portavoce e Responsabile Rapporti Esterni; Fabrizio Federici, Coordinatore della Comunicazione. Infine Aodi, a nome dei movimenti che rappresenta, ‘s’ è appellato al Consiglio Europeo in vista della grande riunione di sabato 25 marzo a Roma, coinvolgente i capi del Governo di oltre 27 Paesi, per il 60mo anniversario dei trattati di Roma (1957), istitutivi della Comunità Europea. Affinché “si metta subito in agenda una legge europea sull’ immigrazione, basata sul principio dei diritti e doveri reciproci. E’ fondamentale – conclude Aodi – lavorare per la solidarietà, ma anche garantire la sicurezza internazionale: combattendo qualsiasi forma di radicalizzazione,da un lato, di populismo e/o razzismo religioso, dall’altro. Siamo fieri che con le nostre iniziative abbiamo contribuito a ridurre il pregiudizio della maggior parte dell’opinione pubblica nei confronti del mondo arabo e islamico: gli arabi e i musulmani, religiosi o laici, condannano senza ambiguità il terrorismo”. “.