Signor Presidente, ci siamo già rivolti a Lei per segnalare il nostro interesse e la nostra attenzione, nonché le preoccupazioni dei cittadini per le sorti del Parco Laurentino Acqua Acetosa, una vicenda che si sta trascinando da circa dodici anni. È la seconda volta che il piano d’assetto del Parco sembrava in dirittura di arrivo: dopo la nuova deliberazione della Giunta regionale del novembre scorso, finalmente la VI Commissione del Consiglio regionale aveva messo all’OdG della seduta del 9 febbraio u.s. il Piano di assetto proposto dalla Giunta. In quella sede qualche consigliere regionale aveva di nuovo sollevato questioni sulla perimetrazione allargata del Parco, travisando l’interpretazione della legge regionale 29/97. Comunque, il Presidente della Commissione aveva concluso la seduta indicando la settimana successiva come termine ultimo per presentare emendamenti e sub emendamenti. Da allora è calato di nuovo il silenzio e la VI Commissione ha iniziato a discutere altri argomenti che, per la loro importanza, lasciano intendere che la questione del Parco sia scivolata in una terra di nessuno. Il fatto è che “filtrano” notizie allarmanti su differenze di opinioni espresse nelle strutture della Regione e tra le diverse competenze e impostazioni assessorili, nonostante la deliberazione della Giunta da Lei presieduta. Differenze che non solo mettono in questione la perimetrazione allargata del Parco ma, sembra, persino quella attuale, minacciandone una riduzione! A questo punto, non esistendo impedimenti giuridici, essendo indifferibile ed urgente la costituzione di un Parco di dimensioni adeguate per assolvere le funzioni proprie di un’area ricca di risorse economiche e ambientali, ma in quartieri e in un settore della città fin troppo antropizzati (si veda le previsioni di PRG e gli accordi di programma recenti in incremento) ed essendo molto chiara, a tale proposito, la Relazione generale che accompagna la deliberazione di Giunta, ci chiediamo quali interessi, sicuramente contrari ai cittadini, si stiano opponendo all’approvazione del Piano di assetto che prevede un Parco di 250 ettari. Signor Presidente, Lei certamente non ignora come nel quadrante del IX Municipio di Roma si siano concentrati nel tempo appetiti speculativi e compensazioni urbanistiche che ne stanno stravolgendo la vivibilità da tutti i punti di vista: ambientali, della mobilità, dei servizi, dell’addensamento abitativo e della salute pubblica. In un’area in cui, per le sue interconnessioni, per l’esistenza di vincoli, salvaguardie e per le notevoli e acclarate preesistenze archeologiche, si può ancora disegnare un sistema di protezione utile alla città di Roma e all’intera città metropolitana, anche per quanto riguarda l’equilibrio climatico. Infatti, non Le può certo sfuggire che il Parco Laurentino Acqua Acetosa a perimetro allargato (e solo a perimetro allargato) rappresenta la cerniera tra le aree di Castelporziano, Decima Malafede, Cecchignola e Appia antica, con una quasi continuità territoriale in grado di formare un sistema di riequilibrio ambientale con pochi uguali in Europa. D’ altro canto, ci sono gli indirizzi legislativi nazionali e regionali finalizzati a limitare nei prossimi anni l’espansione urbanistica, in ottemperanza alle indicazioni riportate nel Settimo Programma di Azione Ambientale dell’Unione Europea che fissano per il 2050 il raggiungimento dell’obbiettivo del consumo di suolo a saldo zero. Ricordiamo anche, da ultimo, la Regione Emilia Romagna, con un progetto di legge prossimo all’approvazione finale, ha stabilito nel consumo di suolo a saldo zero la scelta strategica per il loro modello di sviluppo. Tutte queste iniziative sono finalizzate a limitare significativamente l’espansione urbanistica, in nome della rigenerazione urbana e della riqualificazione degli edifici e della tutela del territorio agricolo. il Piano di assetto del Parco Laurentino Acqua Acetosa è perfettamente coerente con gli indirizzi di cui sopra e il “corridoio” naturalistico che si verrebbe a costituire, benché segnatamente antropizzato, si raccorderebbe positivamente con le politiche per la vivibilità del territorio urbano e per la creazione di luoghi di aggregazione e coesione sociale. Come Lei ben sa, anche la Regione Lazio si muove nella stessa direzione; basti pensare al progetto di legge che si propone di limitare il consumo di suolo o al Piano paesaggistico regionale, approvato dalla Giunta, e in attesa di essere discusso e approvato dal Consiglio regionale, ma anche ad altri numerosi atti per la salvaguardia ambientale e la vivibilità delle città. Abbiamo avuto pochi giorni fa la celebrazione della Giornata nazionale del Paesaggio, ma lo scarto che troppo spesso allontana le dichiarazioni di volontà dalla realtà dei fatti, sta rendendo sempre più esile il rapporto fiduciario delle istituzioni con la cittadinanza, con quelle donne e quegli uomini, pure numerosi, che si impegnano per il bene comune. Ci sembra, così, che gli interessi speculativi circa l’area del Laurentino Acqua Acetosa, che nei precedenti passaggi si erano certo espressi – anche se non pubblicamente, come al solito – ma che sembravano rassegnati a permettere un’operazione ambientale di estremo pregio, ora siano tornati a farsi sentire in modo prepotente con un’azione di interdizione. Gli scriventi non possono non pensare che la prevista riduzione delle cubature del progetto di stadio a Tor di Valle, un’area che non è lontana da quella del Parco Laurentino Acqua Acetosa, abbia in qualcuno acceso speranze di una compensazione altrove ovvero proprio nell’area destinata a Parco urbano Laurentino Acqua Acetosa. La mancanza di una protezione normativa efficace e di una gestione attiva dell’area, unitamente al processo di abbandono e di degrado in cui già versa, alimenterebbero una maggiore facilità di ottenere licenze di costruzione, viste anche che le numerose deroghe concesse al Piano Regolatore Generale. Come Associazione culturale La Scintilla e come Comitato di Quartiere Colle Parnaso, aderenti al Gruppo Territorio Ambiente (GTA) del IX Municipio, Le chiediamo un intervento autorevole affinché siano rispettati gli indirizzi della sua Giunta, affinché si superi l’impasse che si sta profilando nell’ambito della VI Commissione e il Consiglio regionale possa speditamente procedere all’approvazione del Piano di assetto. D’altra parte, ci risulta che una larga maggioranza, tra le forze politiche che governano la Regione e parti importanti di quelle dell’opposizione, siano ufficialmente favorevoli a procedere a tale approvazione, con un Parco a perimetro allargato, per cui non si capisce davvero quali poteri “invisibili” stiano bloccando il processo e perché questa larga maggioranza non riesca a tradursi in un voto favorevole. Sperando in un Suo intervento risolutivo, Le inviamo cordiali saluti
Giulio Plini
Amedeo Carlo Baroncelli