“L’ approvazione di questa legge tutela finalmente, in modo concreto, il diritto alla vita, alla salute, all’istruzione dei minorenni stranieri; cui non si può certo dar la colpa d’essere nati in Paesi attraversati dai conflitti e dalla fame”: è il commento di Foad Aodi, medico fisiatra, fondatore dell’ AMSI, Associazione Medici d’ Origine Straniera in Italia, e Presidente della Confederazione internazionale UMEM, Unione Medica Euro Mediterranea, sulla legge per la tutela dei minori immigrati approvata in via definitiva alla Camera. “Questo voto del Parlamento rappresenta inoltre una bella lezione di civiltà e di democrazia per quei Paesi – e partiti – populisti che non fanno altro che alzare muri e creare strumentalizzazioni, contro gente che sta in difficoltà e fugge dai suoi Paesi per esigenza, e non per piacere”, continua Aodi; “e che in anni recenti volevano addirittura i medici-spia, contro i pazienti immigrati non ancora iscritti al SSN, i presidi-spia, e il rifiuto del pediatra per i figli degli immigrati. Tutto questo, precisiamo, non vuol dire che l’integrazione tra immigrati dai Paesi in via di sviluppo e cittadini europei sia facile, una passeggiata; è un problema complesso e multiforme, che va affrontato e programmato con una legge europea e una maggiore cooperazione internazionale, e la lotta all’immigrazione irregolare, da Governi ed enti locali. Senza alzamenti di muri e levate di scudi…ideologici, ma anche senza scorciatoie buoniste e demagogiche; sempre, invece, con responsabilità e competenza”.
Aodi ricorda poi, l’agosto scorso a Nizza (pochi giorni dopo il barbaro attentato sulla Promenade), la creazione appunto dell UMEM: “che lanciammo proprio per tutelare i minorenni e le donne, senza distinzioni e in collaborazione con piu’ di 2000 delegati di vari esponenti di associazioni mediche e sanitarie euromediterranee, fortemente preoccupati da numerosi segnalazioni per la fine che fanno i bambini e le ragazze, una volta che si perdono le loro tracce, nel mercato di prostituzione, abusi sessuali, trapianti d’ organi, infibulazione genitale femminile: cui vanno aggiunti mercato del lavoro nero, circuiti delle spose minorenni e mercato della droga . Oggi, purtroppo, di quasi 1 minore su 3, in definitiva, si perdono le tracce (mentre il 90% dei minori immigrati ha tra i 15 e i 17 anni d’età, e il 95% di quelli arrivati in Italia è di passaggio verso Francia ,Germania, Canada, Svizzera ,Belgio, Olanda e Paesi dell’est): una vergogna che deve assolutamente finire.Sappiamo poi – conclude il presidente UMEM – che, nei centri provvisori d’ accoglienza in Turchia, Giordania, Libia, Egitto, Tunisia, Iraq ,Sudan, Somalia, Nigeria, da tempo girano loschi figuri che individuano i bambini rimasti senza genitori, pronti a farne merce di questi traffici ignobili: ci vuole un’azione congiunta d’ innalzamento della sorveglianza. Mentre anche i professionisti della sanità spesso fanno le spese di queste situazioni di conflitto e di caos: dall’inizio delle Primavere arabe (2011), ne sono morti piu’ di 3000 tra medici, infermieri, fisioterapisti, logopedisti, psicologi, farmacisti, in Libia, Iraq ,Somalia, Sudan, Tunisia,Yemen, Oman, Siria. Sotto le bombe, o uccisi dai movimenti estremisti, che li costringevano a curare solo soldati e sostenitori del Daesh: in particolare in Libia, Siria, Iraq e Yemen”.
“Finalmente un’ iniziativa legislativa che si occupa dei minori, i piu deboli fra i deboli: non solo in condizioni di difficolta e sottomissione, ma anche privi di sostegni affettivi familiari. Sosteniamo queste iniziative!”, aggiunge Fabio Abenavoli, Presidente dell’ ONLUS “Emergenza Sorrisi” ( impegnata in varie missioni di cooperazione sanitaria nel Terzo Mondo), e membro del Segretariato generale della Confederazione internazionale UMEM.
Fabrizio Federici