«A Frosinone basta con le finzioni di una politica partitica che si autodichiara virtualmente Civica. Se la politica qui ha preso questa piega noi che rappresentiamo da anni l’unico vero civismo, quello che cresce dal basso, ci inizieremo a ribellare nei modi dovuti.
Basta con queste menzogne che raccontano solo di storie infami, di bugie, di casta in tutte le salse e soprattutto di concorrenti che in questa campagna elettorale hanno candidato solo i loro fondoschiena e non il progetto. Non è consentito a nessuno dichiararsi civico spudoratamente quando, invece, per anni è stato iscritto o seguace o porta borsa di partiti e partitelli, troppo spesso scambiando la serietà che avrebbe meritato una casa comune politica per una bettola dove andare a lubrificare il proprio io e le proprie tasche a discapito dei cittadini elettori e di un capoluogo che sta sgretolandosi giorno per giorno.
Il civismo serio e composto si riconosce solitamente in quei Movimenti di rinnovamento progressista dai toni pregevoli e ricchi di idee, contenuti, lavoro onesto fatto di donne ed uomini che -come noi della Rete La Fenice in questi ultimi cinque anni- hanno dato vita ad un progetto innovativo di discontinuità . Peccato per chi non avesse avuto voglia di vederlo e conoscerlo!
Il nostro Movimento di Civici Innovatori viene eretto dalla costruzione di una reale Rete che mi vede candidata Sindaca in questa tornata elettorale, fatto da tanta brava gente che nulla ha a che fare con i tromboni “chiamatemi civico”che mai potranno essere scambiati come soggetti liberi e fuori dai sacrari. Credere questo vuol dire mortificare l’intelligenza della nostra gente che ben sa distinguere il valore ed il merito dalla collusione e dai perversi e pervasivi gioco di poteri di loschi potentati locali.
La partita deve andare avanti a carte scoperte, sul filo dell’onestà e della trasparenza ed anzitutto raccontando la verità. In questo quadro il civismo dei movimenti, quelli reali, si fa carico dello smarrimento e della sfiducia della gente della valle, cercando nuovi spazi e risorse umane per portare avanti innanzitutto difesa della salute e dell’ambiente. Abbiamo accettato la scommessa del rinnovamento e crediamo che la vitalità di un elettorato stanco e deluso per ritornare a sognare non possa fare a meno dei nostri progetti partecipati.
L’organizzazione spontanea di cittadini a favore dei percorsi alternativi ai canoni decadenti e vanificatori della cattiva gestione amministrativa porta in se il germe del cambiamento. Questa mia visione è legata ad una idea inclusa dell’intelligenza collettiva, dell’intelligenza distribuita, della participatory democracy, dei processi collaborativi di problem-solving. L’obiettivo principale della Civic Intelligence, che è il nostro, è far sì che ognuno si senta significativo e che giochi un ruolo importante nelle scelte che riguardano il proprio territorio, in modo che non siano soltanto le istituzioni a compiere le decisioni. Il progetto di “Human Smart City” legato al cambiamento e centrato sull’aspetto umano va oltre la costruzione di listarelle fintamente civiche tenute in piede solo perché portatrici di interessi coatti di pochi».
Giuseppina Bonaviri