«Le previsioni metereologiche non appaiono rassicuranti neanche per i ciociari. Nelle prossime settimane sono previsti temporali di alta intensità e venti a carattere burrascoso che destano serie preoccupazioni per chi, come noi, ritiene prioritaria la salvaguardia della salute pubblica e la buona prassi delle amministrazioni.
L’Italia, che faceva parte della fascia a clima temperato, è entrata in pieno diritto nella fascia tropicale, il che vuol dire fenomeni atmosferici rapidi, intensi e di breve durata. Ciò significa che se, ad esempio guardiamo alle piogge, queste saranno distribuite in un arco temporale cortissimo mentre un tempo erano distribuite in fasce temporali ampie (vedi Genova e Livorno). Il fatto, impropriamente chiamato bomba d’acqua, in territori collinari fragili come il capoluogo e tutta la provincia, causerà la riattivazione delle vecchie frane mai sanate e monitorate preventivamente da amministrazioni stolte e irrazionali, che in verità non meriteremmo.
Si creeranno nuove aperture franose che, in seguito alla prolungata siccità, saranno causa di preoccupanti voragini del terreno, profonde e difficilmente insanabili. Basti riferirsi alle irrazionali decisioni assunte dagli amministratori (ad esempio il gravoso ed ulteriore peso con conseguenti vibrazioni indotte del ponte Bailey sul Viadotto Biondi senza adeguate misure di risanamento pregresse di quel pendio) per ritenere – su dati scientificamente acclarati – che questa zona frusinate finirà di precipitare completamente a valle. Così come tutta la zona bassa di Frosinone di confluenza tra il fiume Cosa ed il fiume Sacco sarà interessata da alluvioni ed esondazioni pericolose per la vita degli stessi abitanti della zona. Ulteriore attenzione andrebbe posta ai viadotti e sottopassaggi di tutta la provincia che sono ben utilizzabili solo in caso di buon funzionamento delle pompe che servono a liberare l’acqua di accumulo. Se la manutenzione non avviene con regolarità e scrupolo, come invece noto, il rischio di allagamenti e morti per affogamento rimane altissimo.
Considerato tanto è un dovere degli organi competenti provvedere da subito ad una puntuale allerta locale con dovute informazioni mirate all’utenza, azionando una ordinaria azione preventiva che tuteli i cittadini e l’ambiente. Si torna a ricordare che la Rete La Fenice con la sua squadra di esperti e tecnici si rende volontariamente disponibile a sostenere un piano di controllo e prevenzione del territorio. Ma confermare ciò vuol dire impaurire capobastone e sciocchi amministratori».
Giuseppina Bonaviri