Uniti per una sanità di qualità e una maggiore informazione, anche in lingua straniera, per difendere il diritto alla salute e combattere i pregiudizi, per garantire servizi sanitari e prevenzione a tutti. Una sanità che sappia raggiungere i cittadini sul territorio grazie al continuo aggiornamento professionale e allo sviluppo della telemedicina. Una rete di collaborazione fra ospedali, università e territorio, che sia l’espressione di un patto tra pazienti, comuni, istituzioni, Ordine dei medici e associazioni e che, soprattutto, sappia innovarsi e semplificarsi a favore del cittadino. Questi i principali punti programmatici del Manifesto #ComuniUniti, presentato a Cerveteri durante l’iniziativa “Sanità, comuni e territorio: servizi, prospettive e cooperazione internazionale”, organizzata dall’Ordine provinciale di Roma dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri (OMCeO) insieme all’ amministrazione comunale di Cerveteri.
“Con l’iniziativa presentata a Cerveteri l’Omceo di Roma ha iniziato ad attuare concretamente il programma che si è dato il nuovo Consiglio direttivo, e intende arrivare a casa di tutti gli abitanti nel territorio di nostra competenza, collaborando con le istituzioni locali e con tutti i presìdi sanitari. Perché al primo posto nel nostro compito c’è il diritto-dovere di tutelare la salute dei cittadini”, dichiara Antonio Magi, presidente dell’Ordine capitolino.
Alla presentazione sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco e l’assessore alla Cultura e allo Sport di Cerveteri, Alessio Pascucci e Federica Battafarano, il consigliere dell’OMCeO Roma Foad Aodi e il direttore sanitario dell’Asl Roma 4, Carmela Matera.
“Il nostro Manifesto vuole rendere i Comuni protagonisti nella gestione della sanità sul territorio – ha sottolineato Aodi, promotore dell’iniziativa – vorremmo che il contatto quotidiano che essi hanno con i cittadini lo possano avere anche con l’Ordine dei medici di Roma. L’obiettivo è ribadire l’universalità delle cure, l’esigenza di un dialogo interreligioso e la condanna di ogni forma di razzismo. Tra i vari problemi che vogliamo affrontare c’è anche quello delle operazioni di circoncisione rituale dei bambini di altre fedi religiose: che spesso vengono fatte in situazioni igieniche precarie e da persone che non sono medici, perché nel Lazio non ci sono tante strutture pubbliche in grado di farle, e così si ricorre a soluzioni estemporanee e in alcuni casi a pagamento. Una piaga che dobbiamo eliminare”. ”
Il Manifesto ha riscosso molto interesse ed ha visto già la sottoscrizione di: Comune di Cerveteri e Comune di Ladispoli, Omceo Roma, ASL RM4 di Civitavecchia, SUMAI (sindacato dei medici ambulatoriali), Federazione dei medici di famiglia di Roma, IPASVI (Federazione nazionale dei collegi degli infermieri), AMSI (associazione medici di origine straniera in Italia), Co-Mai (comunità del mondo arabo in Italia), Associazione medica ebraica in Italia, UNITI PER UNIRE (movimento internazionale transculturale e interprofessionale che rappresenta più di mille associazioni), A.S.S.O (associazionismo sindacale solidale organizzativo), Confederazione unione medica euromediterranea e B-ACADEMY (centro studi accademico scientifico-culturale).