«Il nostro futuro inizia oggi, se lo vogliamo. Sarà importante dare diverso ordine al presente e questo è possibile se la scelta dei temi, il modo di porli, la capacità di farlo insieme daranno spazio alle soluzioni che costruiscono le buone pratiche a partire dall’attuale. Il domani dipende dalla volontà di tenere insieme quante più voci, parole, lingue, visioni siamo in grado di tenere unite ed aperte al confronto.
Sappiamo bene che lo stato di salute di un Paese si misura dallo sviluppo sociale, economico, dalle risorse umane, dalla capacità di fare rete ed attrarre quante più eccellenze e talenti possibili in una visione unica e strategica: una qualsivoglia forma di community action, una infrastruttura virtuosa e virtuale con una spinta propulsiva verso la conquista del diritto che gruppi di individui, da nord a sud da ovest ad est, decidono di assumersi avendo la responsabilità diretta di controllare, finalmente, la propria esistenza. Arrivando alle politiche metropolitane va ricordato che il ruolo sperimentale delle stesse su scala di comunità è stato enfatizzato e dettagliato nell’ultimo programma della Nuova Agenda Urbana.
La Rete La Fenice da anni incoraggia l’adozione di approcci comunitari nella produzione e gestione delle risorse naturali quale nuovo strumento per la realizzazione di uno sviluppo territoriale sostenibile, promuovendo assetti di sviluppo di intere fasce sociali. Un processo questo che si realizza tramite la co-produzione di conoscenza tra istituzioni, comunità locali, singoli individui. Questo modello aiuta la formalizzazione della cosiddetta imprenditoria comunitaria, strumento necessario alla sperimentazione dal basso dei nuovi diritti della democrazia partecipativa.
Per non lasciare indietro nessuno (“no one will be left behind”) abbiamo supposto di ampliare il ventaglio dei rapporti tra le città metropolitane e i territori di periferia, considerando questa una forma di avanguardia necessaria a promuovere la condivisione delle possibilità e dei vantaggi che l’urbanizzazione è in grado di offrire a tutti gli abitanti -sia che vivano in contesti formali o in insediamenti informali- al fine di condurre una vita dignitosa, gratificante, equa.
Si delinea per la nostra Rete, in questi giorni, un primo intervento di gestione comune: un progetto sulle criticità ambientali a partire dalla sicurezza delle strade (infrastruttura reale) che chiediamo sostenibili e agibili, senza rischi alla salute delle utenze come invece avviene in Italia. Gli insediamenti umani diventino , allora, luoghi di pari opportunità e dignità tali da permettere alle persone di vivere in buona salute, essere produttive, prospere ed al sicuro. Non vogliamo sentirci più esposti alle minacce di ecosistemi che hanno portato inquinamento, catastrofi naturali e artificiali, patologie gravi.
La nostra Agenda Urbana 2021 con il progetto Area Vasta Smart esportato in altre regioni italiane, prevede azioni comuni per la gestione delle risorse naturali che servono a migliorare i servizi ambientali ed il suo patrimonio attraverso la promozione di azioni sostenibili necessarie a ridurre il rischio di morti e di malattie. Inizieremo dalla salvaguardia delle strade, un tesoro unico da proteggere e migliorare per il miglioramento complessivo della qualità di vita».
Giuseppina Bonaviri