L’ Associazione Medici di origine Straniera in Italia (AMSI) ,l e Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai), l’ ONG “Emergenza Sorrisi” ( attiva specialmente nell’ assistenza sanitaria ai bambini del Terzo mondo), l’ Unione Medica Euro-mediterranea (UMEM) ,la Confederazione Internazionale Laica Interreligiosa (Cili-Italia) e il Movimento internazionale interprofessionale “Uniti per Unire”, con le sue oltre 1000 associazioni e Comunità aderenti, lanciano il Manifesto “Prima di tutto e tutti #AmoreItalia(Aiutarli a casa loro e in Italia).
“Si tratta di proposte concrete e progetti di cooperazione internazionale che rispondono alle esigenze della popolazione in loco, formando i professionisti della sanità e intensificando lo sviluppo dei servizi socio-sanitari; e informando cosi le popolazioni sulla situazione politica in Europa e in Occidente. Il tutto per combattere il mercato degli esseri umani , la violenza contro le donne , il traffico dei minorenni non accompagnati; per ridurre i “falsi viaggi della speranza” e intensificare i ritorni in patria per chi ha dovuto lasciare il suo Paese per cause di forza maggiore . Nella speranza di ritornare a vivere in serenità: cosi come hanno fatto 20 mila rifugiati che sono tornati in Siria provenienti dai confini tra Libano e Giordania negli ultimi mesi”.
Così dichiara Foad Aodi, fondatore di Amsi e Co-mai e Consigliere dell’ Ordine dei Medici di Roma.
Tra le proposte precise del Manifesto, anzitutto una campagna dì informazione e sensibilizzazione dell’ opinione pubblica – partendo da scuole e posti di lavoro – sulla necessità di evitare contrapposizioni basate su differenze di etnie, nazionalità o religioni: lavorando invece sempre per il bene comune, dando la precedenza a italiani e cittadini di origine straniera, uniti per la sicurezza dell’Italia.Poi, una nuova legge sull’immigrazione sui diritti e sui doveri che coinvolga uniformemente i Paesi Europei, per realizzare una vera cooperazione internazionale e solidale;. Inoltre, realizzare
accordi bilaterali tra l’Italia e i Paesi di emigrazione, per realizzare un’ immigrazione programmata e qualificata; e istituire nuovi centri di accoglienza nei territori di transito, per ridurre l’immigrazione irregolare contrastando la tratta degli esseri umani.
Ubaldo Marangio